due || Arthur

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"Amore, ho saputo che cosa è successo... vuoi che venga a Liverpool così stiamo un po' insieme"

Appena sveglia trovo questo messaggio da parte di Arthur. Dovrei dire la verità o comportarmi da brava fidanzata? Suona il campanello e direi che non ho scelta... Britney si mette a gridare mentre sale le scale

"Dakotaaaa! È arrivato-"

"Non gridare Brit, lo so"

Lei Scende di nuovo, io invece mi sistemo un po' davanti allo specchio e nel riflesso vedo Finn che dorme a bocca aperta, mi avvicino e mettendogli una mano sotto il mento avvicino il suo labbro inferiore a quello superiore per chiudergli la bocca. Forse dovrebbe farsi la barba. Appena finisco di scendere le scale vedo Arthur, e Britney che è attaccata alla sua gamba. Non mi ricordavo che il suo sorriso fosse così... accogliente. Gli sorrido anch'io perché in realtà sono davvero felice di questa visita inaspettata. Britney gli sta ancora incollata alle gambe, lo adora dal Primo momento.

"Puoi lasciarlo a me ora Brit?"

Scuote la testa e dice

"Lui è solo mio"

Lo bacio sulla guancia, so quanto la possa infastidire. Britney schifata fa a entrambi una linguaccia e poi va di sopra, Arthur invece mi stringe forte.

"Come ti senti?"

"Come dovrei."

Mi allontano, ogni volta che si parla di Karissa tutta la felicità sembra scomparire. Le braccia di Arthur sono così magre e le tiene spesso distese lungo il suo busto. Ogni tanto se le gratta l'una con l'altra come se non fosse abbastanza sicuro di quello che fa, le mani invece sono grandi e con i palmi sempre rivolti verso l'interno.

"Usciamo?"

"Beh io veramente mi sono sporcata l'unico paio di scarpe che avevo ieri quindi-"

Vengo interrotta da mia madre che mi porta le converse bianche, sane e salve, ma soprattutto pulite da quel terribile ricordo di una tragedia.

"Beh allora andiamo di sopra così mi aiuti a scegliere qualcosa da mettere"

Appena varchiamo la soglia della camera gli dico di stare in silenzio per non svegliare Finneas che nel frattempo ha ri-spalancato la bocca. Apro l'armadio e Arthur afferra subito un vestito ocra molto leggero e comodo. Mai messo in realtà.

"Allora? Lo Metti tu o lo metto io?"

Dice mentre mi fa il solletico sui fianchi già nudi. All'improvviso mio fratello si alza dal letto scocciato, ma prima di uscire e sbattere la porta dice

"Che schifo fate!"

Dopo essermi messa il vestito e guardata ancora nello specchio, lascio che Arthur si avvicini a me posi le sue mani sulle mie braccia mentre mi bacia la schiena e sorride.

"Cosa ho fatto per avere una donna così bella tutta per me?"

"Chi ti ha detto che sono tutta per te?"

Ridacchiamo insieme e dopo aver salutato tutti i miei familiari tranne mio padre usciamo di casa. Osservo casa di Karissa e mi viene in mente quando mi svegliava per andare a prendere un gelato o
Una semplice limonata... mi manca tanto. Arthur spalanca il finestrino e io ci Poggio i piedi sopra.

"Mi mancavi Dakota"

"Mancavi anche tu a me James "

Odia quando lo chiamo per cognome, ma Infila comunque una cassetta dei Beatles, Rubber Soul, che è la mia preferita. È per questo che si dice che ci si deve sposare con il proprio migliore amico: Dopo Che Arthur si è dichiarato, da amici siamo diventati una coppia a tutti gli effetti e- Cazzo. La macchina frena bruscamente, la canzone I've Just Seen a Face continua ad andare. Dov'è finito Arthur? La Macchina è ferma nel cortile di casa mia. Che cazzo sta succedendo? Sento il portabagagli chiudersi. Arthur entra nel posto davanti, alla guida dell'auto, e dietro si siedono Finneas e Karissa. Sono... morta?

"Oh! Dakota, sei Già qui amore?"

Arthur mi bacia a stampo sulle labbra

"Cos'hai? Va tutto bene? Per fortuna c'era solo una volpe che attraversava"

Ribatte Arthur dopo avermi baciata, di nuovo

"Una volpe"

"Si Dakota, una... volpe. Eccola lì che vaga senza meta hahaha"

Mi giro per guardare i sedili posteriori e ora guardo di nuovo Arthur per assicurarmi che sia tutto al proprio posto. La sua voce sembra schiarirsi pian piano, sembra quasi che sia femminile. Mi posa una delle sue mani sulla spalla sinistra e le sue unghie si tingono di un colore rosso che poi inizia a sgorgarmi addosso... gocciola dappertutto. Lo guardo ed è tutto normale, la sua voce è la sua e le mani sono pulite.

"Stai piangendo Dakota..."

Siamo fermi in mezzo ad una strada circondata da prati. La canzone ora è tranquilla, sembra Norwegian Wood, ma non importa. Guardo dietro, a destra, a sinistra e poi avanti. Non c'è nessuno, ma improvvisamente mi sento toccare i capelli da dietro la schiena.

"Dakota va tutto bene ci sono io"

Karissa mi sta accarezzando, sta cercando di trovare un modo per stare con me anche se non c'è, lo fa attraverso la mia mente o forse sto immaginando anche questo? Mi brucia il petto, la gola, gli occhi.

"Karissa torniamo a casa, non stai bene"

Dice preoccupato Arthur

"Come Mi hai chiamata?"

"Dakota, ti ho chiamata col tuo nome DAKOTA. Torniamo a casa, stai sudando e piangi, hai gli occhi rossi come se stessero sanguinando. Avevi la febbre ieri sera?"

"N-no, sto sto bene Arthur. Andiamo avanti"

Questa non è una storia d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora