Mi sono appena risvegliata. Sono in un letto dalle lenzuola blu e arancio. La sua camera mi era mancata moltissimo.
"Buongiorno Amore"
Mi bacia la fonte
"Ti senti meglio oggi?"
"Credo di avere un vuoto tra questa mattina è il momento in cui abbiamo Lasciato casa mia"
"Beh è un vero peccato- si ferma un attimo e toccandomi il naso dice- siamo stai davvero bene ieri sera vero campionessa?"
Pronuncia quest'ultima parola come se in qualche modo dovesse suonarmi familiare, ma davvero non ricordo nulla di nulla. Mi guarda e chinandosi su di me mi da un altro bacio, sempre con la sua inconfondibile delicatezza e Mi accarezza la guancia.
"Che avevi ieri? Oggi stai bene, sei tornata te stessa- si allontana e girandosi verso la finestra dice ancora- che cosa hai visto?"
Suona il campanello
"Che cazzo vuole tuo fratello?"
Mi dice Arthur guardando ancora fuori dalla finestra. Scendo al piano inferiore e apro la porta, Finneas mi stringe fortissimo a se.
"Sapevo che ti aveva portata qui a casa sua... andiamo via hai un viso stanco"
Mi prende per il polso e mi tira verso di se
"Finn sto bene, mi sono svegliata da cinque minuti"
Continua a cercare di convincermi di andare via come se Arthur fosse pericoloso per me. Sento un rumore e con piacere noto che è Arthur, sento la stretta di Finneas allentarsi lentamente fino a lasciarmi andare. Mi giro verso la porta e non vedo nessuno, solo un piccolo tasso che corre verso il bosco. La chiudo.
"Che voleva?"
"Nulla- lo bacio sulla parte più bassa del collo, molto vicino alla clavicola perché non arrivo ne alla guancia ne alla bocca- ho un certo languorino, tuo padre ha preparato qualcosa?"
"Mio padre è in viaggio di lavoro- guarda un attimo l'orologio- beh penso che salterò la scuola per oggi"
"Salti la scuola così ?"
"Beh mio padre non è in casa, sono solo Con te... perché mai dovrei preferire la scuola?"
Si china e mi bacia sulla testa
"vado un momento in bagno"
Bussano di nuovo alla porta. Arthur mi urla di aprire e io lo faccio. Karissa? Di nuovo? Ormai mi ci sto quasi abituando.
"Devo parlarti e ho poco tempo- mi prende il polso- devi venire via da qui!"
Rialzo lo sguardo ed è Finneas, mi sta stringendo il polso così forte che mi esce il sangue, ma non riesco a sentire dolore. Guardo Finneas e lui mi guarda a sua volta
"Che c'è Dakota?"
Finneas mi guarda ancora e quando io lo riguardo dopo essermi voltata per verificare che Arthur fosse ancora in bagno ed era dinuovo Karissa.
"Leggi il sangue Dakota!"
Il sangue gocciola e forma una scritta "it's my fault". Ma è ovvio, se si è suicidata, di chi può essere la colpa se non sua... Arthur mi stacca la mano di Karissa dal polso.
"Finneas smettila di attaccarti così a lei! Dio santo togliti"
Gli chiude la porta in faccia prima che lui possa dire qualcosa. Arthur posa le mani sulle sue ginocchia piegate come se avesse corso da qui a York. Si passa una delle sue mani tra i capelli scompigliati.
"Andiamo a prendere qualcosa da Starbucks?"
"Volentieri"
Mentre siamo in machina mi rendo conto di quanto vorrei vivere qui, a Manchester. È tutto molto più bello e poi c'è il mio caro vecchio Arthur... Appena arrivati iniziamo subito a chiedere per la nostra colazione
"Io prendo un Ultra Caramel Frappuccino e del pane di zucca tu Dakota?"
"Per me un Matcha green tea frappuccino crème grazie."
Arthur mi sussurra all'orecchio
"Ma che davvero ti piace? Ha un gusto troppo strano"
Ridacchiamo insieme
"Scusate il Nome?"
Dice gentilmente la ragazza che ci stava servendo
"Uh ehm Dakota e Arthur James-"
"Può segnare solo D.J e A.J"
Dico io quasi interrompendo Arthur. Lui mi guarda stupito come per farmi capire che ho ragione io come sempre. Ci sediamo al tavolo
"Perché entrambi con la J? Sei mia moglie per caso?"
"Non Volevo complicare la vita alla povera cameriera, tutto qua."
Cerco di essere il più distaccata possibile con lui per non far capire quanto in realtà siano forti le mie emozioni nei suoi confronti quando siamo insieme. Siamo seduti su un divanetto quando Arthur mi fa improvvisamente il solletico e io scoppio in una risata che fa puntare gli sguardi di gran parte del ristorante verso di me. Mi si avvicina lentamente, sento che questa volta ci siamo, ma niente.
"A.J e D.J due frappuccini"
ha tuonato l'alto-parlante con la voce di un ragazzo che in realtà sembrava alquanto perplessa
"Vado io A.J haha"
Mi avvicino al bancone pronta a prendere i nostri frappuccini e lo schifosissimo pane di zucca di Arthur. La ragazza che aveva preso l'ordine si avvicina e mi chiede se voglio altro, ma le rispondo di no.
"Allora ti Mando subito il pane di zucca, manca solo quello"
Guardando tra i camerieri noto una figura alta e slanciata dai capelli rossi e scompigliati, August è qui, Sta vendendo verso di me con della torta di zucca, Sono spacciata! Chiudo gli occhi. E quando li riapro noto che mi ha tranquillamente sorpassata posando il pane di Zucca sul nostro tavolo dove c'è Arthur che mi fa segno di avvicinarmi. Prendo i frappuccini e vado a sedermi.
"Tutto bene Dakota?"
"Si Arthur Sto bene"
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Questa non è una storia d'amore
Storie breviSarò breve: mi chiamo Dakota e da qualche giorno la mia vita ha iniziato a degradare fino a fare davvero schifo.