Metto la valigia nel portabagagli della macchina della famiglia di Karissa, abbastanza spaziosa per tutti noi. Lei mi teneva sempre in braccio perché non entravamo tutti quando viaggiavamo insieme... cavolo mi manca così tanto... Dopo essermi risvegliata dalla lunga dormita, mi ricordo del sogno strano e angusto che ho fatto. Intanto stiamo ripercorrendo la strada dove ho avuto quelle strane visioni di Karissa per la prima volta, ma ora è diverso. Il sole è quasi alto nel cielo e stranamente è limpido, senza nemmeno una nuvola intorno. Ci parcheggiamo lungo il marciapiede e i genitori di Karissa ci fanno la chiave di casa nostra. Finn Vedendo August per la strada gli fa cenno di avvicinarsi
"Gus! Vieni!"
Si avvicina a noi senza rivolgermi lo sguardo come se non mi avesse vista
"Ehi amico- si battono il cinque- io sto andando a scuola ci vediamo pomeriggio okay?"
Si salutano di nuovo, August mi nota e sorride allontanandosi piano.
"Il tuo amico sembra davvero carino Finn, Dakota tu lo conoscevi?"
Chiede mia madre a Finneas prendendolo sotto braccio
"Di vista"
Le rispondo io
[...]
La giornata qui a York sta passando davvero molto lentamente, non ho amici, non c'è Arthur e Finneas mi ha stufato. Britney è impegnata ad arredare la sua camera nuova, finalmente c'è una camera per ognuno di noi. Sono le 17:00 e Finn scende le scale eccitato."Mi vedo con August, stammi bene Daki"
"Augustus è il mio vero nome, mi vergogno a dirlo perché è da vecchio e soprattutto imbarazzante!"
Dice August che a quanto pare è Augustus adesso, mentre entra in casa Mi si avvicina e vedo di nuovo Karissa. Sta volta il sangue gli esce dagli occhi turchesi che piano si tingono di rosso. Il suo maglioncino verde e tutto il salone vengono invasi da quel forte odore di sangue. Mi bacia la mano e mi si stampa sul polso sempre la stessa scritta "it's HIS fault". Non riesco a capire... Arthur, ora Augustus, prima Finn e addirittura me. Mio fratello e Augustus mi guardano con quel solito sguardo incuriosito, entrambi sono ancora sulla soglia della porta e dietro di loro vedo correre il solito coniglio bianco, da quando ci sono così tanti conigli nel nord Inghilterra? Sto davvero iniziando a farmi mille problemi, forse sono davvero io che immagino queste cose. Karissa si e suicidata e non mi ha detto il motivo, forse me la sto solo prendendo troppo per questo e quindi immagino che non sia stata lei.
"Vuoi venire con noi Dakota? Ti fa bene uscire un po' di casa secondo me"
Dice Augustus asciugandomi le lacrime di cui continuavo a non percepire la discesa. Mi aiuta un po' porgendomi Prima una mano e poi aiutandosi con l'altra solleva il mio corpo che in realtà ha tutt'altro che voglia di alzarsi da questo comodo divano scamosciato. Mi mette le braccia intorno al corpo passando sotto le mie e io poso stanca la testa sul suo petto profumato di Arance e Girasoli. Finneas richiama la nostra attenzione dando una forte pacca sulla spalla di Augustus che subito molla la presa ed esce, con me di seguito. Superiamo il cortile e io ancora esausta per l'accaduto chiedo
"Ma non prendiamo la macchina?"
"Non andremo molto lontani hahah. Finn prendile una giacca, magari le viene freddo Con questa maglietta così leggera"
Finneas sospira e poi torna dentro dopo aver provato quasi tutte le chiavi del mazzetto. Augustus mi si avvicina di nuovo, ma sta volta il più velocemente possibile. Noto che il sangue gli scorre veloce fuori dal naso finendo sulle sue labbra che continuano a muoversi nel tentativo di parlarmi, ma i suoni mi giungono distorti e ovattati. Nessuna frase sta volta, neanche una parola. Con il pollice sfioro le labbra di Augustus sovrastate da un importante arco di cupido e il sangue si sparge anche sulle mie dita. Dopo essersi accorto del sangue cerca di rimediare in ogni modo, peggiorando solo la situazione sporcando anche il resto del suo viso. Cerco tra le mie tasche un fazzoletto e quando finalmente lo trovo lo premo sul volto di Augustus
"Tutto okay?"
Chiedo preoccupata
"Si, sto bene"
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Questa non è una storia d'amore
Short StorySarò breve: mi chiamo Dakota e da qualche giorno la mia vita ha iniziato a degradare fino a fare davvero schifo.