Il giorno dopo lei non c'era. Ho bussato alla porta del suo dormitorio molte volte, senza mai ottenere risposta. Adesso sto camminando per il corridoio con Connor mentre aspetto che suoni la campanella della prima ora. Vado al mio armadietto, ma sono totalmente deconcentrato.
Prendo il libro di filosofia e vado verso l'aula. Connor mi sta parlando ma non lo sto ascoltando.
"Hey amico?" Connor mi mette una mano sulla spalla. Sto fissando delle ragazze all'entrata della classe. Portano la divisa della scuola, come tutti, i capelli legati e gli occhiali. Non hanno trucco ma hanno una bellezza naturale, quella di cui mi parlava amanda in macchina, quella che secondo lei nessuni avrebbe mai apprezzato "dobbiamo entrare".
Annuisco e lo seguo, sono ancora immerso tra i miei pensieri che non mi accorgo neanche che mi sono seduto al banco affianco al mio compagno di stanza e che sono tutti in piedi tranne me.
"Signor Price, le dispiacerebbe alzarsi?" La voce del professore mi riposta alla realtà e mi alzo in piedi.
"Scusi signore" dico guardandolo ma intanto tutta la classe è girata verso di me e mi sta fissando con attenzione. Le due ragazze che avevo visto la settimana scorsa, sgridate da quella signora, mi stanno guardando e stanno di nuovo spettegolando.
Mi guardo attorno. Il professore scruta i miei compagni e poi dice "avrete il tempo di spettegolare dopo, adesso tutti seduti!" La classe si siede e io cerco in ogni modo di seguire la lezione ma ho continuamente occhi addosso. Circa a metà ora il professore, che si è scoperto si chiami Edward Scars, mi chiama "signor Price? Mi dispiace doverlo interrompere dal prendere appunti" guardo la mia matita che stava disegnando sul foglio "ma potrebbe venire a sedersi qui al primo banco? Sa i suoi compagni mi stanno dando le spalle da mezz'ora solo per guardarla"
Annuisco, prendo la mia roba e mi alzo. Lo sguardo di tutti seguire i miei movimenti fino al banco davanti alla cattedra. Riprendo il mio disegno. Non considero la gente attorno a me, neanche il professore che mi ringrazia e riprende a spiegare.
Guardo l'orologio sulla cattedra e mi metto a contare i secondi. 1....2....3....4... e poi penso: ci sono infiniti numeri tra 1 e 2 e tra 1 e 0,1 e tra 0.1 e 0.01 e così via. Per cui tra 1 secondo e due secondi ci sono un numero infinito di milioni di centesimi secondi. Di conseguenza tra 1 e 2 abbiamo l'infinito. Ogni secondo della nostra vita è un insieme di infiniti lunghissimi. In un certo senso potremmo dire che la nostra vita è infinita se ragioniamo così. Menomale che non è così. Ad un certo punto dell'infinito c'è la Fine.
La campanella suona ed io esco il più in fretta possibile. Aspetto Connor appoggiato al muro, poco distante dall'aula.
Esce poco dopo mano nella mano con una delle ragazze che era davanti alla porta. Ha i capelli biondi legati in una coda alta, porta gli occhiali e un trucco molto leggero. Li vedo venire verso di me.
"Ehy james! Lei è Clara. È la compagna di stanza di Amanda ed è la mia ragazza" si sorridono a vicenda "Clara, lui è James il mio compagno di stanza e nuovo migliore amico"
"Quindi sei davvero tu. James Price" sorride "sono contenta di conoscerti" le sorrido. Sembra una ragazza molto dolce "allora...ci vediamo ad astrologia spero" sorride poi da un bacio a stampo a Connor "a dopo" dice e va verso l'aula di italiano.
"È molto carina" sorrido a Connor
"Si lo è" dice con lo sguardo puntato sulla sua ragazza che chiude la porta.
Guarda il nostro orario che abbiamo scoperto essere praticamente identico "Adesso abbiamo ginnastica" sorride. Annuisco ed esco.
Connor mi accompagna fino agli spogliatoi. Tolgo la divisa della scuola e metto una maglietta a maniche corte bianca, dei pantaloncini neri ed esco senza aspettare gli altri.
Prendo la palla da Basket e inizio a fare qualche tiro a canestro.
"Bella sospensione signor..." dice un uomo di circa 35 anni.
"Price" dico mente faccio un altro canestro "James Price". Un altro tiro da tre punti a segno.
"Beh signor Price, dovrebbe fare il provino per la squadra d'istituto" dice mentre vedo che osserva attentamente la posizione delle mie mani.
"Beh...grazie ma no grazie" sorrido e smetto di tirare "non è il mio genere di... sa, attività" dico gesticolando e per poi tirare l'ultimo pallone.
Connor esce finalmente dallo spogliatoio con altri maschi e lo raggiungo. Saluto gli altri due con lui che, da quello che ho capito si chiamano Harry e Ted.
Finisce la lezione dopo due ore di corsa, salti e chissà cosa. "Ho urgentemente bisogno di una doccia" dico
"Credo che tutti qui siamo nella tua stessa situazione" dice harry ridacchiando.
"Beh per oggi abbiamo solo più la lezione di matematica ma il prof non c'è quindi abbiamo finito. Andiamo in stanza?" Chiede Connor
"Decisamente si" dico mentre metto a spalle la sacca con le scarpe e la tuta da ginnastica. Salutiamo i nostri compagni e andiamo verso la stanza 127.
"Passiamo solo un attimo dalla mia ragazza" dice il mio migliore amico e io annuisco distratto. Sto ancora pensando ad Amanda. Ci metto un attimo ad accorgermi che sono davanti alla porta del suo dormitorio. Connor entra e i miei piedi si muovono da soli. Forse la sua ragazza sa qualcosa.
Bussiamo alla porta numero 16 e Clara ci apre.
"Ciao ragazzi" sorride "entrate pure!" Ci fa segno di accomodarci con la mano. Varco la soglia di quella porta e inizio a guardarmi attorno. È una stanza luminosa molto più della nostra, ci sono due finestre, una scrivania ed un'enorme libreria sul lato destro della stanza. Sopra un letto ci sono quasi duecento piccole foto appese, tra parere e soffitto, tutti riguardanti lei. Amanda. Mi avvicino a quel posto e inizio ad osservare foto per foto.
Potrebbe averle riorganizzate in ordine cronologico, o semplicemente prese e avvicinate a caso. "È strana" dice dopo un po' Clara "so che ti stai chiedendo dove sia" giro il mio sguardo e semplicemente annuisco "conosco amanda ta circa 6 anni. Ci ho fatto l'abitudine. Tornerà quando vorrà lei" annuisco di nuovo e torno a guardare le foto "comunque non è una ragazza da relazioni. Ma da passatempi, o almeno così dice lei. Non perderci la testa. Ti spezzerà il cuore subito dopo averlo messo a posto" dice seria.
"Non accadrà. Tranquilla" mi allontano dalle foto "Connor?" Chiedo e Clara indica il bagno.
"Fa la doccia. In questa stanza l'acqua calda dura due minuti in più" sorride e io vado verso la porta.
"Digli che lo aspetto in stanza" chiudo la porta dietro le mie spalle subito sopo aver sentito il profumo di lei invadermi le narici.
Non vidi più quella stanza, almeno fino al mercoledì seguente.
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Hey nuovo capitolo anchd se non molto lungo. Come state? Passate buone vacanze?
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GUARDANDO LA GALASSIA
Teen FictionJames, ragazzo semplice e attraente, vive in Minnesota da quando è piccolo. Finita la scuola superiore si trasferisce ad una università in Florida per terminare gli studi in psicologia e psicanalisi. Un grande cervello che è sempre stato sopraffatto...