Con te posso parlare

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Pov's Loki

Erano passati ormai un po' di giorni da quando mi aveva offerto di stare da lui e da allora potevo quasi dire che raramente mi trovavo nella scomoda situazione di stare male, a differenza di prima...

Il mio umore però, rimaneva sempre appartenente ostile e 'velenoso' come la prima volta che Thor aveva deciso di rivolgermi la parola ma, nonostante questo, lui sembrava vedere dentro di me, qualcosa di diverso...Come se sapesse che, messo da parte il mio pessimo carattere, ci fosse qualcosa di più simile ad una persona... gentile?

*Blhea orrore*

Si potrebbe nel frattempo pensare che chiunque lontano da casa per così tanto, avrebbe sentito la mancanza della propria famiglia.
Be, è ormai evidente che io non sono "chiunque".

Infatti, eccetto alcuni momenti in cui per pura curiosità decidevo di dare un rapido sguardo al telegiornale in cerca di qualche eventuale notizia sulla mia sparizione, non mi importava più di tanto riservare dei pensieri a qualcuno della mia scuola o a mia madre...e la totale assenza di sforzi da parte di nessuno nel tentare di ritrovarmi, infatti, non fece altro che confermare la mia teoria sul fatto che nessuno e dico, nessuno, avrebbe mai voluto avere niente a che fare con me.

Quindi, perché mai avrei dovuto dispiacermi per mia madre? Mi aveva cercato? Ci aveva anche solo provato? Semplice, no.
E la mia risposta dunque alla domanda "ti manca?", era la stessa. No.

Questi pensieri svanirono abbastanza velocemente.
Presto decisi che era sicuramente meglio dimenticare i miei problemi.

In realtà mi ero chiesto il motivo per cui Thor, neanche una volta avesse tentato di convincermi a tornare... Forse non voleva essere invadente? Improbabile, non sembrava tipo da preoccuparsi di non invadere la privacy altrui.
Allora forse era perché... Gli piaceva davvero la mia compagnia?
Be, effettivamente ormai mi stavo abituando a quei luminosi ed energici sorrisi che mi porgeva sempre, quasi a tal punto che iniziavo ad apprezzarli, però mi sembrava comunque improbabile pensare che qualcuno tenesse a me.

L'opzione più probabile infatti, era sicuramente quella che riguardava Sif: lui non faceva altro che parlarmi di lei per la maggior parte del tempo che passava nella mia stanza...Quindi probabilmente era fin troppo preso dai suoi racconti sentimentali, per la quale io provavo altamente disgusto, per tentare di convincermi.

Un'altra cosa che avevo potuto osservare in quel periodo a casa sua, era che nonostante la certa presenza di domestici di tutte le età e dai diversi compiti, non avevo ancora avuto la possibilità di conoscere una figura genitoriale.
La cosa mi incuriosiva in effetti... Thor sicuramente da ciò che avevo visto, non aveva un lavoro.
Sicuramente non poteva mantenersi da solo.



Erano le 10.20 di mattina e, come gli altri giorni, mi aspettavo che Thor sarebbe entrato nella mia stanza al fine di parlarmi più tempo possibile della sua 'solo amica Sif'.
Comunque non era quello l'argomento che volevo sentire quel giorno, bensì avere delle risposte sull'assenza di qualche suo parente in casa... Fino ad all'ora, l'unica persona che mi aveva nominato, era sua sorella, ma nient'altro.

Comunque, come immaginavo, anche quel giorno si presentò spalancando completamente la porta di tutta fretta e buttandosi sul letto pesantemente, facendomi rimbalzare sul materasso.

"BUONGIORNO!"

"Buongiorno..."

Normalmente durante tutto il periodo di tempo che Thor rimaneva nella stanza a parlarmi, io silenziosamente leggevo qualche libro, riuscendo comunque a seguire il filo del discorso...
Quel giorno però, avendo l'intenzione di partecipare alla discussione, misi la lettura da parte.
Non volevo infatti, fargli una domanda diretta, bensì fare in modo che fosse lui stesso a confidarsi con me di sua spontanea volontà.
Ho sempre avuto una sorta di "dono" nel rigirare un po' le persone a mio piacimento: lui in più, non era esattamente un genio, quindi mi risultò ancora più facile del previsto farlo parlare.

Però non fu soddisfacente come al solito, avere risposte.
...

"Be.. Forse ti sei accorto, che non hai mai visto i miei genitori in casa..."

"No, non ci avevo fatto caso...Ma ora che ci penso, perché? "

"Sai, quando ero piccolo i miei genitori si sono separati... Io e mia sorella siamo rimasti a vivere con nostro padre, dato le sue grandi possibilità economiche... Poteva sicuramente allevarci meglio. In più, nostra madre si era già trovata un altro uomo e di noi non voleva più saperne nulla."

Nella stanza si stava lentamente andando a creare un'atmosfera gelida, come se tutta la gioia che fino ad allora Thor aveva portato con sé, d'un tratto, fosse scomparsa completamente. Il suo viso si era visibilmente incupito ed io non avevo intenzione di interrompere il suo racconto.

"...Fatto sta, che mio padre raramente si prendeva cura di noi.
Era sempre impegnato con il suo lavoro e per tenerci "buoni", ci portava spesso regali costosi...Per sostituirli all'affetto che poteva darci"

I suoi lunghi discorsi ogni tanto venivano interrotti da lunghi sospiri.
La sua voce iniziò a tremare.

"I-io non ne potevo più. Anche se sbagliato lo d-desideravo comunque morto, perché pensavo che come mia madre, neanche l-lui tenesse a me e mia sorella...
...Può sembrare strano, non è mai stato violento fisicamente eppure mi faceva così male"

Chiuse gli occhi ed iniziò a stringere i pugni.

"Ho desiderato che sparisse definitivamente p-per così tanto...dato che già della mia vita non faceva più parte...
Poi però...è sparito per davvero.
Un fulmine ha colpito l'auto in cui si trovava, tornando a casa."

Percepivo che stava cercando di ritornare sorridente ma già a stento, tratteneva delle lacrime.

"È successo il giorno in cui ti ho conosciuto, ed è per quello che giravo da solo.
I-io mi sentivo in colpa e tutt'ora penso che sia colpa mia e del mio e-egoistico desiderio! L'ho desiderato e ora è morto...E ora che non c'è, capisco che mi manca...È.. È COLPA MIA E LO SO "

*Wow*

Avrei potuto capire che qualcosa lo turbava...Però non mi aspettavo che anche lui avesse dei veri e propri demoni a tormentarlo.
Trovavo inspiegabile il fatto che riuscisse a cammufare ogni giorno quelle emozioni così negative dietro tanti sorrisi e gentilezza.
Lo ammiravo per questo.
Io non ne ero capace.
Se qualcosa mi andava male davo la colpa agli altri...

*Come fa lui a..?*

Non sapevo nemmeno consolarlo...Dirgli che non era colpa sua, bensì di un semplice e sfortunato evento naturale, non sarebbe servito sicuramente a nulla...Ero passato anch'io in una fase di sensi di colpa come quelli...E non fu facile sorpassarla...Tutt'ora ho qualche dubbio che mi sia del tutto passata infatti.

Però trovavo particolarmente insolita una cosa: vedere l'infelicità di qualcuno mi rendeva felice e soddisfatto...Ma quella volta no. Sentivo uno strano nodo allo stomaco, come se quello che provava lui riuscissi a sentirlo sulla mia pelle.

*Cos'è questa sensazione orrenda?*

Cercai di pensare alla prima cosa che mi veniva in mente con la speranza di farlo tornare sorridente come prima...Come piaceva a me...

"Guarda che a Sif non piacerebbe vederti così. Vuole il ragazzo allegro e rompipalle di sempre: quello gentile e altruista ma invadente, quello che ama parlare ore ed ore senza sosta, quello pieno di energia che non si fa scrupoli ad invadere la privacy degli altri pur di strappare un sorriso. E... Ad essere onesti...anche io voglio quella persona felice..."

Mi sentivo terribilmente stupido a dire quelle frasi così ottimiste e sdolcinate. Sentivo le guance farsi rosse mentre terminavo di parlare... Ma almeno funzionò, perché il suo volto tornò luminoso come prima.

"PERÒ NO FARTI STRANE IDEE, OK? "

Thorki ||~Maybe i'm not too wrong~||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora