1: Complicazioni

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-Abbiamo deciso, allora? 

-Bisogna vedere a che ora sarà possibile. Mia madre non ha intenzione di dirmi niente.

-Di certo non in pieno giorno. Non puoi prenderle la chiave e basta? 

-Se ne accorgerebbe. Magari posso farne una copia. Domani c'è la riunione di condominio e mentre lei è via posso portarla a duplicare.

-Certo, è un'idea ... Tu ti senti sicuro?

Il segnale della telefonata sembrava disturbato.

-Certo che lo sono! ... E tu? Hai paura? Lo sapevo che alla prima difficoltà ti saresti tirato indietro, cazzo!

-Ma che dici? Sei fuori? Ho solo fatto una domanda ...

Il vento fuori dalla finestra sbuffava con violenza.

Era il primo giorno d'autunno.

-Gli altri cosa hanno detto? Hanno preparato tutto? 

-Dicono che al negozio potevano procurarci la tavoletta ... ma si sono rifiutati di dargliela.

-Ma che gliene frega a loro se vogliamo comprare quella stupida tavoletta? Non si diceva che il cliente ha sempre ragione?

-Che vuoi che ne sappia? ... Troveremo un altro modo ... Mancano due giorni comunque. 

-Pare che il tempo non passi mai. 

-In ogni caso, ci serve tempo sia per duplicare la chiave sia per trovare la tavola ouija.

-Va bene ... magari cerco su internet se la vendono. Hai chiesto della stramba che verrà a fare ... quello che deve fare? 

-Si, ho domandato. E' una ex di Bobby ... Ne ha frequentate di persone strane, quel ragazzo, ma una che si dedica a fare queste cose ... a me metterebbe i brividi.

-Lo conosci Bobby: chissene frega di quello che queste donne fanno nella vita ... è sotto le coperte che a lui interessa. 

"Din-don!"

Il campanello della porta suonò.

-Senti hanno suonato. Potrebbe essere mia madre. Ti informo appena so qualcosa.

-Va bene, fratello. Pace.

Chiuse la chiamata e si infilò il cellulare nella tasca mentre scendeva le scale.

-Chi è?

Domandò guardando dallo spioncino, ma sull'uscio della porta non c'era nessuno.

-Chi è? ...

Domandò ancora una volta, ma allo spioncino non apparve nessuno.

Fece per tornare indietro.

"Din-Don! Din-Don!" 

Il campanello suonò due volte. 

Si avvicinò con passo lento alla porta e fece per guardare dallo spioncino, ma ancora una volta non c'era nessuno.

"Brrrrr!"

La vibrazione del cellulare lo fece sussultare sull'uscio della porta, tanto che la sua mano tremò nel tentare di afferrarlo.

-Fanculo ..... Pronto?

Un suono indistinto gli penetrò nell'orecchio, come di qualcosa che graffiava il microfono.

- ... Francis ... Francis ...

Una voce roca parlava al telefono, una voce flebile e irriconoscibile.

- ... Francis ... Fraaaanciiis!

"Bam! Bam!"

Due colpi fortissimi vennero scagliati sulla superficie della porta, tanto che Francis finì col sedere per terra dallo spavento.

I suoi occhi rimasero fissi sulla porta, pietrificati dal terrore. 

-Ma chi cazzo è? Chi è il coglione che si diverte, eh?!

Una grossa risata crebbe dall'altro lato della porta: era una risata che Francis conosceva molto bene.

Quando aprì la porta venne preso da una specie di istinto omicida. 

-Bobby, sei veramente un coglione!

Disse buttandosi con violenza sull'amico che non la smetteva di ridere.

-Eddai, fratello! Non potevo resistere, era un occasione troppo rara! ... Ahahahah!! ... Che avrei dato per vedere la tua faccia ...

-Ma che sei venuto a fare? Non abbiamo ancora pronto niente.

- Ahahahah ... il tuo culone sul pavimento che per poco non te la facevi sotto ...

Bobby amava fare gli scherzi, ma in verità odiava subirli.

-Bobby, taglia corto, che ci fai qui? 

-Bell'accoglienza, grazie. La signora dell'oltre tomba mi ha mandato a vedere a che punto siete. E' una donna molto impegnata.

Cercò di fare il serio Bobby, ma Francis lo stroncò in pieno.

-Certo, saltare da un letto all'altro deve essere faticoso.

-Sarà, ma comunque ha detto che non vuole perdite di tempo. Lei prende queste cose molto seriamente. E' una fanatica, le conosci le donne: le loro cose, i loro giochetti.

-Bobby, queste sono le tue donne. Io frequento persone normali. 

-Mi racconti di nuovo questa storia, della tizia che stiamo cercando, che non ci ho dormito la notte. Perché quella si è buttata di sotto? ... 

Lo stesso Francis da quando lo aveva saputo non ci aveva dormito la notte.

Lo scoprì per caso, un giorno, quando sua madre tornò in ritardo dal lavoro. 

[....]

Il cerchio di saleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora