I Don't Deserve To Be Saved

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Dean si avvicinò all'angelo con fare provocatorio. Castiel lo fissava, sostenendo il suo sguardo, malgrado il tremolio che gli attraversava il corpo.

Il demone sorrise in modo malizioso e abbassò la Prima Lama all'altezza dell'addome dell'altro. Infilò la punta dell'arma tra i bottoni più bassi e con un colpo deciso tirò su, squarciando la camica e lasciando scoperto il busto di Castiel.

« Hai cercato sempre di salvarmi, Cas » mormorò con voce bassa e seducente « Hai mai pensato che non fosse ciò che volevo? Non hai mai pensato che il posto in cui volevo stare fosse l'Inferno? » e, dopo quelle domande, gli occhi del Winchester divennero di un nero lattiginoso.

« Non ho mai voluto la Redenzione » continuò, mentre avvicinava lentamente la mano per toccare il torace nudo dell'angelo.

A quelle parole, Castiel si ridestò e lo fermò prima che potesse sfiorarlo.

« Cos'è? Non è questo che hai sempre voluto da me? » ghignò il demone, mentre i suoi occhi diventavano di nuovo color smeraldo.

No, non era in quel modo che voleva Dean. Lo amava, ma non avrebbe ceduto. Il cacciatore non era in se'. Lo stava provocando per indebolirlo.

« Ti salverò, in un modo o nell'altro » gracchiò. Voleva redimerlo, quello era il suo scopo. Come la prima volta che si erano incontrati, lo avrebbe salvato dalla Perdizione. La vita di Dean era sempre stata più importante della sua.

« Ah sì? Ti manca il vecchio Dean? Io non sono abbastanza? » lo derise il biondo.

Cas trattenne il respiro. Poteva vedere ancora l'anima pura del Winchester, benché fosse avvolta da un maligno fumo nero.

« Dean è ancora lì dentro... il vero Dean » pronunciò, riducendo le labbra ad una linea sottile. Ma il demone rise di gusto, piegandosi in avanti.

« No, Cas, è qui che ti sbagli » affermò, fissando l'altro negli occhi « Il Dean che conoscevi è morto... o meglio, lo sarà se mi togli il marchio»

L'angelo scosse la testa « E' quello che lui vorrebbe »

Il demone sembrò perdere la pazienza. Afferrò con violenza il mento di Castiel e avvicinò il volto al suo. Erano così vicini che Cas avvampò, sentendo sulle guancie il respiro caldo del cacciatore.

« Sei proprio un bambino. Preferisci un Dean demone vivo o un Dean umano morto? » chiese in un soffio.

Il battito del cuore di Castiel accellerò con decisione.

« Dean preferirebbe morire piuttosto che essere un demone » ribadì.

Era sempre stata quella la paura del cacciatore, oltre a perdere le persone a lui più vicine.

Dal giorno che era finito all'Inferno, Dean aveva sempre avuto paura di trasformarsi in un demone. Era stato uno dei suoi peggiori incubi. E Cas lo sapeva. Quando di notte passava a controllare come stesse il cacciatore, dopo averlo tirato fuori dall'Inferno, lo vedeva contorcersi nel letto, urlando e implorando pietà alle anime che aveva straziato per salvarsi. E come ogni notte, l'angelo gli si avvicinava, poggiava indice e medio sulla sua fronte per scacciare gli incubi che avvolgevano il ragazzo nelle proprie spire.

Era così giovane, eppure aveva già patito le peggiori pene dell'umanità.

Dopo aver scoperto della trasformazione del giovane, Sam e Castiel si erano messi a cercare un modo per far tornare umano Dean. Il responso era stato uno solo, malgrado i diversi volumi dei Men of Letters che avevano controllato: bisognava macchiare un angelo per purificare un demone.

Sammy provò ad opporsi, ma cedette quasi subito. Nella disperazione più totale, acconsentì al sacrificio dell'amico angelo in cambio della redenzione del fratello.

In seguito, Cas aveva obbligato Crowley a confessargli il nascondiglio di Dean. Neanche in quel caso impiegò molto tempo: il Re dell'Inferno aveva quasi paura di ciò in cui l'ex cacciatore si era trasformato. Le sue torture erano ben più temibili da quelle escogitate dal demone degli incroci.

Quando l'angelo in trench scese negli inferi, il posto non gli era sembrato mai tanto spaventoso come da quando c'era il nuovo aguzzino.

Macchiare un angelo per purificare un demone. Sacrificio.

Non aveva mai provato un sentimento tanto forte per qualcuno. Solo Dean era capace di smuovere qualcosa in lui. Qualcosa che l'angelo ancora non riusciva a capire. Che fosse amore o meno, questo a Castiel non importava. Era quello stesso sentimento a convincerlo del proprio sacrificio.
« Ora che hai riavuto la tua Grazia pensi di poterlo salvare? Di potermi salvare?» lo schernì il demone, riportandolo alla realtà.
Era vero. Quando la Grazia rubata si era consumata, l'angelo era rimasto sospeso in un limbo. Una luce improvvisa lo aveva riportato alla vita con tanto di essenza. Era stata la prova inconfutabile che Dio non era morto, dopotutto.
«Fosse anche l'ultima cosa che faccio» ringhiò.
Osservò per l'ultima volta quegli occhi. Quanto dolore celavano dietro?

Il cuore di Cas venne stretto in una morsa. Si sporse verso il cacciatore, sempre più vicino, fino ad inchiodare le labbra alle sue. Il demone non si oppose, anzi, ridacchiò malignamente.
Macchiare un angelo per salvare un demone.
Labbra morbide, carnose, pericolose e dolci allo stesso tempo. La lingua di Castiel esplorò lentamente la bocca del cacciatore, mentre delle lacrime gli rigavano le guancie. Erano anni che voleva assaggiare quelle labbra, anni che sperava di poter intrecciare con Dean un legame ancora più profondo. Di certo non si aspettava che sarebbe finita in quel modo.

"Un errore di calcolo" sentenziò la sua parte razionale, mentre le lacrime salate si confondevano tra le loro labbra.

Attraverso il bacio, l'angelo concentrò tutta la sua Grazia nelle labbra. Questa iniziò a trasferirsi al cacciatore, fluendo delicatamente. Quando Dean demone vi entrò a contatto, si irrigidì all'istante. Provò a spingere via Castiel, ma l'angelo lo teneva saldamente per i polsi, bloccando anche la Prima Lama e facendo sparire il marchio di Caino dal suo braccio. Quando anche l'ultima goccia di Grazia lasciò la sua bocca, Cas indietreggiò.
Barcollò fino a cadere seduto. Il corpo di Dean si illuminò all'istante, brillando come il sole. Vide le ombre demoniache sparire, rischiarate dalla luce di Grazia a cui l'angelo aveva rinunciato. Quando si esaurì, il Winchester barcollò in avanti, fino a cadere tra le braccia dell'angelo dagli occhi blu.
Cas sentì le forze abbandonarlo lentamente. Sarebbe andato all'Inferno, ma con la consapevolezza che il cacciatore avrebbe avuto il Paradiso.
Stava morendo e finendo all'Inferno, ma gli andava benissimo così.

Questa volta Dio non lo avrebbe riportato indietro, lo sapeva.
Dean riaprii gli occhi a fatica, per poi spalancarli del tutto quando incrociò quelli dell'angelo.
Non si sentiva più un demone, si sentiva... Umano...e in pace.
«Cas... Perchè l'hai fatto? » chiese in un sussurro, quando capì del sacrificio dell'altro. Si era privato della sua Grazia per Redimere la sua anima. Si sentì invadere dalla tristezza. Mai avrebbe voluto che Cas facesse un gesto tanto estremo per lui.

Come la prima volta che si erano incontrati, credeva di non meritare di essere salvato.

"Ho fatto quello che dovevo" pensò con un sorriso l'angelo, incapace di dire qualcosa, entusiasta del fatto di averlo salvato.

Il resto non contava.
Un "ti amo" sfiorò le menti di entrambi mentre i loro corpi si accasciavano uno accanto all'altro. Non c'era bisogno di dirlo. Non serviva. Erano parole già impresse nei loro cuori.
Come stanchi dopo una lunga caccia, Dean e Castiel si stesero a terra, la mano destra del biondo era poggiata su quella sinistra dell'angelo.

Alla fine, Cas ce l'aveva fatta: aveva salvato il suo umano dalla dannazione eterna.

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