𝐋𝐀 𝐂𝐇𝐈𝐀𝐕𝐄 𝐃𝐄𝐋 𝐂𝐔𝐎𝐑𝐄 || 𝐃𝐀𝐍𝐈𝐄𝐋 𝐒𝐇𝐀𝐑𝐌𝐀𝐍

8. 𝐓𝐫𝐨𝐯𝐞𝐫𝐨̀ 𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨

Quando Daniel Sharman aveva sei anni, aveva deciso che volesse diventare astronauta e per una settimana, a Buckingham aveva fatto impazzire tutti perché non aveva più intenzione di indossare pantaloni fino al ginocchio come imponesse la tradizione. Quando ne aveva diciassette, invece, aveva programmato di scappare da palazzo e vivere come una persona qualunque: era durata due giorni, poi Peter l'aveva trovato e quella fuga non era mai venuta fuori sui giornali.

Daniel Sharman, appunto, di decisioni assurde ne aveva prese tante nella propria vita. Come aveva fatto in quel momento, rendere Sophie Smith, una persona totalmente in contrasto con l'idea che tutti avessero di lui, la regina dell'intero Commonwealth. Più la guardava sorridere felice verso il suo migliore amico, più quell'idea prendeva forma nella sua mente.

E Peter Williams, guardando lui a sua volta, pregò che il suo migliore amico si dimenticasse della cosa nello stesso momento.

Alternava i suoi occhi azzurri tra il riccio e la castana e, tutto ciò che vedeva, erano due persone completamente all'opposto. Sophie Smith, se si fosse sentita fare una proposta di matrimonio e di conseguenza al trono più importante del mondo, sarebbe stata capace di elencare tutti i motivi per cui proprio avrebbe detto no con il suo fare saccente. E persino uno indifferente come sua altezza reale, ci sarebbe rimasto male.

«Non puoi prendere una decisione del genere, solo perché il tuo ego è stato appena offeso.» Peter strinse il braccio del riccio, facendolo voltare verso di sé. «Stiamo parlando del futuro del regno, non di qualcuno di cui dimenticarti l'istante dopo aver finito con lei.» pronunciò serio, come se il suo migliore amico non sapesse cosa significasse avere i piedi ad un passo dal trono.

«A mio padre interessa soprattutto che io dia un erede al regno.» ringhiò in risposta Daniel, strattonando il braccio del biondo.

«Devi trovare una regina, Daniel.» il nome del riccio lasciò la bocca di Peter in un ringhio d'avvertimento.

«L'ho appena fatto.» ribatté il diretto interessato, facendo un cenno risoluto verso Sophie Smith.

«Quella ragazzina neanche ti sopporta.» la guardia personale fece scattare le sopracciglia verso l'alto, eloquente.

«Vorrà dire che troverò un modo affinché mi sopporti e anche di più.» Daniel sogghignò, malizioso.

Peter si ritrovò a spalancare la bocca, appena capì cosa intendesse il suo migliore amico. Era completamente assurdo... sua altezza reale, Daniel Andrew Sharman, stava parlando di amore? Quella parola e tutto ciò che ne derivasse, non faceva più parte della sua vita da quando aveva venticinque anni.

«Ehi, ragazzi!» Sophie Smith richiamò la loro attenzione, sul viso delicato un sorriso a piegarle le labbra sottili. «Lo volete un biscotto?» chiese, scuotendo la confezione ancora avvolta nei nastri dei palloncini.

«Certo che sì!» annuì divertito Daniel, soprattutto dopo aver visto la smorfia di Oliver Campell.

Il suo piano di conquista iniziava in quell'esatto momento.

Primo obiettivo, indebolire il nemico, ovvero il migliore amico della sua preda.

Sophie si avvicinò verso di loro, aprendo la confezione di biscotti e offrendola ai due ragazzi, con un'aria felice che incantò addirittura Daniel. In quelle due settimane, l'aveva sempre vista seria e impassibile. Quel sorriso, già bianco di suo, illuminava il suo viso e gli occhi color caramello. Fu in quel momento che, realmente, si rese conto della sua bellezza... per un attimo dimenticò addirittura l'idea appena avuta, semplicemente non riusciva più a smettere di guardarla.

Si riscosse quando Peter gli diede una discreta gomitata sul fianco, così si affrettò a prendere il biscotto che Sophie gli stesse offrendo. E non seppe perché, ma ebbe la sensazione che quel gesto significasse molto di più per lei.