capitolo 3

52 5 4
                                    

Ho provato a rifiutare i suoi inviti, ma in modo o nell'altro riusciva sempre a convincermi.
-dai...che ti costa, la gelateria è di strada, mi passi a prendere ed andiamo a pranzo- oppure
-tanto lo so che non vedi un film al cinema da un secolo- o ancora
-mi sembri uno abituato a star solo, un po di compagnia non ti fara male-
Cose effettivamente reali, ma che prevedono un'impegno... Non verso l'altro si s'intende, ma per l'impegno stesso. Fai presto, preparati, lavati, ricordati dove andare, senza contare il  parcheggio... E la conversazione...Dio ce anche quella...un'impegno.Però ho fatto anche questo, l'ho accontentato, sono uscito con lui piu e piu volte ed è stato pazzesco.
Ma non credo di piacergli come lui piace a me.
Gli sono simpatico, mi reputa intelligente, magari gli piaccio anche, ma come amico...
Non sono avvezzo alle uscite, lo ammetto, ma se dopo tanta affinità, tanta complicità, c'è interesse, lo tiri fuori...fai una minima mossa, non dico un bacio, pretendo tanto, ma una carezza, un gesto affettuoso, una parolina ambigua...niente. Non è successo niente.Si atteggia tanto a sbruffone a seduttore e poi non quaglia? O non vuole farlo ...o magari non vuole con me?
Ci sono troppi dubbi nella mia testa, dubbi che mi hanno portato ad evitarlo per giorni. Non rispondo alle sue chiamate, ai messaggi e di passare davanti la gelateria durante il lavoro,  non se ne parla proprio. Lo sto ferendo e non comprende il mio gesto, lo leggo dai messaggi, che passano dall'essere dolci e tristi a neri ed incazzati.

-si stancherà prima o poi- dico gettando il telefono sul letto ed uscendo sul mio misero balcone. Ho bisogno d'aria. Ho bisogno di pensare ad altro.
-ALLORA SEI VIVO STRONZO-
La gente non ha ritegno, si mette a litigare per strada come gli animali...in che mondo siamo finiti.
-PARLO CON TE...ROSARIOO-
Cazzo, lo stronzo sono io.
Mi sporgo meglio dalla ringhiera e lo vedo...Dio come è bello, splendido, stupendo nonostante mi guardi in cagnesco...cavoli se è incazzato nero.
-APRI FORZA... E NON PROVARE A FARMELO RIPETERE-
Dovrò fare testamento, chiamare mia madre... In fondo è ben piazzato, alto,  bella presenza potrebbe avere la meglio su di me facilmente..mi chiedo  mentre vado ad far scattare l'interruttore che apre il piccolo portoncino,e per sicurezza decido di aspettarlo sull'uscio. Ho bisogno di testimoni.
Sto aspettando la mia morte...e ne sono consapevole. E non posso non  sorridere a questo pensiero idiota ed infantile che va a braccetto con le fesserie di poco prima.
-questa situazione ti fa ridere? Io ti faccio ridere?-
Smetto immediatamente e lui prontamente mi sposta per entrare in casa... Che situazione di merda. Ed addio testimoni. Doveva, per forza, mettere su tutta questa sceneggiata?

Non parla, non mi guarda nemmeno a dirla tutta, immobile osserva la strada sottostante, beandosi della brezza serale, ignorandomi.
Se lui non ha intenzione di dir niente, io non me ne resterò zitto...
-allora Luig...-
- non ti Azzardare...non parlare...- ed esasperato colpisce il telaio della finestra con il palmo della mano  - sto cercando di calmarmi...-
-mi sembra esagerato il tuo comportamento-
-ESAGERATO. ..Rosario, ma dove cazzo vivi...sparisci per giorni ed è solo questo che riesci a dire?-
Dovevo tacere, perché non me faccio una giusta. È furente si vede, sta cercando di riprendere il controllo,magari ho fortuna e non mi ucciderà.
-scusami, non volevo farti preoccupare...ho pensato che saresti stato meglio senza un amico come me -
Non posso dirgli la verità, non sono nessuno per pretendere 'cose', ma al tempo stesso non posso continuare ad essergli amico se il solo pensiero di lui che mi sorride mi destabilizza.
-non riesco a reggere questo ritmo... sei così perfetto, sono un peso anche per una semplice uscita al cinema...-
- e così hai pensato bene di farmi morire di paura...non è vero Rosario...- sottolinea interrompendo la mia brillante arringa...Dio ma ne sparo di cazzate...anche con me stesso.
-ti ho chiesto scusa per quello-
-e per te basta? Mi spari una cazzata dietro l'altra e speri che tutto torni come prima o addirittura meglio di prima? -
Che fare se non piegare il capo e fare ammenda, almeno con me stesso, per questa situazione del cavolo che ho creato. Perché ha ragione lui, sono io l'artefice di tutto ciò,  io credevo chissà cosa e l'ho evitato...io lo sto raggirando per non ammettere i miei errori, io ho colpa di tutto...
-DI QUALCOSA...una cosa qualunque. .te ne prego..- continua sottovoce
-scusami, non pensavo di creare questa situazione,pensavo sarebbe stato piu facile per te e per me...dimenticarsi delle persone è cosi facile- ed eccola, una sola piccola lacrima a rigarmi il viso, ripensando a tutti quelli a cui io non ho valso motivo di ricordo. Se lui l'abbia notata non lo da ha vedere, ma il suo sguardo diventa piu calmo e comprensivo. Subito mi viene in mente Giada, una bimba che abita sul mio stesso pianerottolo, che per placare il suo terribile fratellino gli mostra il suo lato pietoso... E tremo all'idea che la sua sia pietà.
- bene Luigi...ora che mi hai visto vivo e vegeto...puoi andartene. La strada la conosci mi scuserai se non ti accompagno-
Lo lascio di sasso e mi dirigo nella mia camera, ho bisogno di riflettere, di piangere, di darmi dell'idiota ..tutto senza spettatori...perché questo sono io... un'idiota codardo.

SognamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora