ɢᴇᴛ ᴄᴏᴏʟ | ᴊᴇᴏɴɢᴄʜᴀɴ

#𝟙𝟝#

Ormai erano passati ben cinque giorni dal mancato incontro tra Christopher e Jeongin: mentre il primo li aveva passati chiedendosi dove avesse sbagliato, il secondo li aveva trascorsi a piangere ininterrottamente e a chiedersi perché tutti lo considerassero sbagliato. Solo perché amava un altro maschio.
Felix bussò alla porta del maknae con cautela, entrando piano nella loro stanza con in mano un bicchiere di tè fumante ai frutti di bosco - il preferito di Jeongin. Sospirò quando notò che il minore non si era mosso di un centimetro dalla posizione in cui l'aveva lasciato: abbracciato a Woojin, la testa sepolta tra le coperte ed appoggiata al petto del più grande, il quale non sapeva cosa fare se non accarezzargli i capelli e consolarlo - cosa che avevano fatto tutti quanti a turno in quegli ultimi giorni.
Posò la tazza sul comodino e picchiettò il braccio di Woojin per fare a cambio. Il più grande annuì, esasperato ed iniziò una delicata manovra per cercare di staccarsi dal più piccolo senza svegliarlo.
"Hyung?! Dove stai andando?! - pianse Jeongin, la voce ancora impastata dal sonno. Felix si affrettò a mettersi al posto del maggiore - Non lasciarmi da solo!".
"Tranquillo Jeongin, ci sono io" mormorò il ragazzo, mettendosi seduto con lui sopra le gambe e prendendo il tè.
L'altro lo seguì e si mise seduto, totalmente dipendente da lui. "Felix-hyung - esordì, bevendo dal cucchiaino che gli stava porgendo l'altro - secondo te perché la gente prende in giro le persone più deboli?".
Felix sospirò. "Jeongin-ah... la gente non bullizza le persone più deboli, ma proprio quelle più forti di loro. Perché si sentono attaccati dalla loro sicurezza nell'essere loro stessi" rispose, accarezzandogli i capelli.
Il minore si accoccolò ancora di più a lui. "Ma io non sono forte..." sussurrò, senza voce.
"Ma sei te stesso comunque - ribatté l'altro - e questo è già segno di forza. Tu sei forte. E non puoi farti mettere i piedi in testa da nessuno. E ce la puoi fare, non devi dubitare di te stesso".
Qualcuno bussò alla porta. "Scusate se vi interrompo - entrò Seungmin - Ma Jeongin è richiesto in salotto".
Il diretto interessato si mise sotto le coperte. "Dì a chiunque si tratti di andare via" borbottò.
Seungmin lanciò un'occhiata furba a Felix.
"Nemmeno se hanno portato un documentario sulle volpi del deserto?"

"Quindi... è qui che vive il tuo fidanzato?" chiese Jisung, la faccia contorta in una smorfia.
Changbin annuì, suonando al campanello. "Meglio se gli chiedi di convivere il prima possibile" disse Christopher, dando il cinque a Jisung.
L'altro alzò gli occhi al cielo ed entrò dal cancello, una volta aperto. "Andiamo pettegole - disse - Ogni cosa al suo tempo. Prima mi assicuro di sistemare voi due e poi chiedo a Felix di convivere".
Aprì loro la porta un Woojin esausto, le occhiaie che raggiungevano terra e la mano costantemente a coprire gli sbadigli. "Entrate pure - disse loro - Vi chiamo Seungmin. Io vado a dormire, ho fatto il turno di notte...".
I tre si accomodarono in salotto, sedendosi sul divano e guardandosi attorno. Era solamente un piccolo appartamento con lo stretto necessario per sopravvivere ma carino in fin dei conti.
Seungmin apparve finalmente dalla cucina. "Oh, siete arrivati finalmente - sorrise, poggiando una bottiglia d'acqua sul tavolino di fronte a loro - Vado a chiamare Jeongin".
Christopher sorrise ed annuì, appoggiandosi allo schienale del divano e sospirando pesantemente. Lo stava per vedere.
Li sentirono arrivare dai passi strascicati e le lamentele di Jeongin. Il rapper si alzò in piedi.
La prima cosa che notò del più piccolo fu la sua magrezza: nonostante fossero passati solo cinque giorni il minore era decisamente dimagrito e sembrava quasi trasparente. Era talmente debole che Felix e Seungmin avevano dovuto tenerlo sotto le ascelle per riuscire a farlo stare in piedi.
Jeongin lo guardò sconvolto. "Christopher?" disse, incredulo.
Christopher sorrise ed alzò il DVD che teneva in mano. "Ho portato un documentario sulle volpi del deserto!" esclamò.