Capitolo 4 ~ Viso misterioso

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Il cielo nero della notte sfoggiava l'incanto dei primi fiocchi di neve, nei monti si manifesta presto rispetto nelle città del sud, ed è strano pensare che fino a qualche giorno fa il sole era il protagonista del cielo.
Un fiocco vola leggero nel cielo insieme ai suoi compagni, a metà strada il vento però lo costringe ad una destinazione differente per separarsi dai suoi simili, imbocca un sentiero fatto di alberi e marmo, per poi posarsi in una lastra fredda e dura.
Scompare nel silenzio pesante della notte, nessuno dei suoi simili lo vide morire, nessuno di loro lo seguirono per evitargli la solitudine. Se ne andò solo.
E Susan prova la stessa cosa, quando vide il fiocco scomparire sulla tomba di suo marito.
<<Eravamo tutti come fiocchi di neve>>, dice, spegnendo il silenzio tetro del cimitero. <<Belli e puri, finché il Diavolo non ci separò dalle nostre famiglie, e di noi non rimase nulla, molta gente è morta e non c'è nessuno che le ricorderà nelle proprie lapidi, ne è rimasto solo dei vaghi ricordi. Morirò anch'io, e sicuramente la mia ascendenza non mi ricorderà più...Verrò dimenticata>>
<<Che stai dicendo, nonna?>>, interviene prontamente il nipote, confuso.
<<Così come non ci siamo dimenticati di nonno, non ci dimenticheremo mai dite>>
Susan è stata il pilastro di questa famiglia, dal dolore ne è scaturito una forza che mantenne uniti i figli, e i figli dei suoi figli, imparando loro cosa significasse il rispetto e l'amore verso il prossimo, abdicando ogni forma di violenza o burlata.
Tutti ricorderanno sempre quella volta in cui la sua primogenita ricevette uno schiaffetto da suo fratello più piccolo, il piccolo rimase in punizione per tre giorni senza i suoi giocattoli.
Suo marito non si era mai intromesso, amava sua moglie e capiva i motivi delle sue intenzioni,non dubitava che avrebbe indirizzato i figli verso la giusta strada,e così è successo.
La donna si volge appena verso il nipote, il suo sguardo implora una preghiera. << E' essenziale che tu rimembri queste cose, in modo che non succeda più.La generazione d'oggi paragonano il passato ad un foglio di storia,ma devono capire che noi siamo la storia, e anche voi lo sarete. Oh,Dan...>>, afferrò le mani fredde del giovane.
<<Tremo di paura, ogni notte che passa mi appresto a lasciare questo mondo, e mi chiedo: cosa ne sarà della mia famiglia? Della mia Rosa, di Mick e Karol? E di te, bambino mio, cosa ne sarà? Se ci fosse un altro pazzo a distruggervi la vita?>>
Il ragazzo accarezza la sua spalla ossuta, mosso da una profonda compassione. <<Non accadrà più nonna. E se dovesse accadere, io sarei già diventato polvere. Nessun figlio del diavolo salirà al governo per distruggere intere generazioni>>
La nonna non parve convinta, dalla riga netta delle labbra fece uscire un dubbioso: <<Mmm>>
Odia le consolazioni se non c'è un fondo di verità, sa che nemmeno lui sa cosa lo aspetterà in futuro. L'uomo è un pensiero imperscrutabile.
Ritornano a guardare la tomba del "generale" in un pio silenzio, nella testa della coppia turbinano pensieri e preghiere. Sperano in un anno migliore, o infondo che uno sterminio come quello dell'olocausto non avvenisse più.

Scesa la sera, poco distante da lì, un corpicino tremante barcolla tra il gremire di gente, era fine turno lavoro e Katerina si appresta a correre il più velocemente possibile verso casa. Mai si sarebbe aspettata la prima nevicata prenatalizia, per quanto può essere fastidiosa ha sempre il suo fascino.
Manca poco a natale, e meno di due giorni alle sue ferie.
La neve ricorda che la festività è imminente, e meno di due giorni alle ferie, e lei non ha ancora trovato un regalo per i suoi genitori, tanto mento per Rebecca. Non che fosse difficile, per loro anche un piccolo pensiero è un motivo di felicità. Sanno accontentarsi con poco.
Nel mentre che incomincia ad immaginare la sua lista di regali, qualcosa le scivola sotto la scarpa, facendola quasi cadere.
Una lastra di ghiaccio? No.
C'è un oggetto luccicante nel pavimento bagnato, una rete dorata e un ciondolo ovale. Probabilmente caduto ad un passante qui intorno, ma a chi?
Il suo buon cuore non si impose a lasciarlo lì, ha tra le mani un oggetto importante ma lei ancora non lo sa.
La mise in tasca, guardandosi intorno per confermare che nessuno l'abbia vista.
L'ultima cosa che voleva è farsi sentir dire "ladra". E questo paesino, non poco distante da Torino, le voci circolano.
Una volta tornata a casa,si chiude nella stanza per studiarne l'oggetto.
Che si tratta di una collanina Katerina non lo mette in dubbio, forse di un anziano? Una volta aperto il ciondolo si trovò davanti un immagine ingiallita, uomo dai lineamenti appena sfuocati dalla vecchiaia della foto, ma nonostante il difetto ne è evidente i capelli chiari, e lo sguardo penetrante da attraversarle l'anima, oltre che freddo come la neve.
Desidera d'improvviso sapere tutto di lui, il suo nome soprattutto; quanti anni aveva quando è morto?
Forse è un soldato, la sua figura traspare un portamento composto ed eretto, come se stesse sempre sull'attenti.
<<Kate, scendi! E' pronta la cena>>, l'urlo di Aura la scuote dalla meditazione,facendola balzare dal letto. Di fretta, nascose il ciondolo sotto il cuscino, poi scese al piano terra.
Per tutto il tempo pensa all'uomo nella collana, perfino durante la notte il viso misterioso le fece visita nel sogno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 07, 2019 ⏰

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