«ti voglio» le morse una spalla aprendo la porta cercando di non farsi notare da occhi indiscreti, la chiuse dietro i loro corpi ormai attaccati e girò la chiave, sperava vivamente di non essere interrotto in quel momento.
«sono tua» si fece posare sul piano del lavabo, circondò il bacino di Federico con i polpacci e lo attirò a se il più possibile mentre con le labbra apriva le sue in un tentativo disperato di sentirlo ancora più vicino.
«è normale che tu mi faccia perdere la testa anche stando in silenzio?» Zaira ridacchiò consapevole, per rispondergli decise di non utilizzare la parola, bensì di piegare la testa di lato ed invitarlo a compiere il percorso di ogni volta.
Federico si tuffò con le labbra sul collo della sua ragazza baciandole il punto dietro l'orecchio e scendendo a mordere la pelle tesa vicino alle clavicole, con le mani accarezzò le cosce salendo fino a sotto il vestito, inoltrò i pollici sotto la stoffa e lo sollevò facendo attenzione, le dita però inciamparono in qualcosa che lo costrinsero ad abbassare lo sguardo per poi guardarla interamente.
«ti farei una foto in questo esatto momento per farne una gigantografia, poi però non potrei metterla da nessuna parte, sono geloso» le strinse le cosce con le dita quasi a volerle imprimere come i tatuaggi che lui aveva addosso per raccontare la sua storia.
Era stata una semplice giarrettiera a fargli perdere ancora di più la testa.
Zaira lo prese dal colletto della camicia baciandolo e sospirandogli nella bocca quando, talmente tanto si stava muovendo che la sua intimità venne a contatto con il tessuto del pantalone bianco di Federico.
Lo sentiva, eccome se lo sentiva, così aderì completamente a lui portando il sedere quasi completamente fuori dal piano su cui era appoggiata, e continuò a stimolare il punto che necessitava disperatamente di essere toccato dalle dita del calciatore.
«Fede...» gemette nella sua bocca premendogli le mani sulle spalle, lui le strinse il sedere tenendola in braccio e decidendo di farle aderire la schiena al muro.
Avrebbe voluto strapparle il vestito, lasciarla nuda e finalmente sentirsi avvolgere dal suo calore, così inserì due dita sotto l'elastico delle mutandine che Zaira portava, spostò di poco la stoffa e stuzzicò il punto che sentiva più caldo.
«ti prego...» sussurrò lei trattenendosi e mordendosi le labbra, troppo tempo era passato dall'ultima volta in cui aveva fatto sesso, il suo autocontrollo stava andando fuori strada.
«shh bimba, vuoi farti sentire?» e subito Zaira scosse la testa per poi baciarlo ancora soffocando nella sua bocca un gemito più forte.
Le dita di Federico avevamo trovato spazio dove più preferivano e ora venivano strette sempre più da lei.
Avrebbe voluto davvero poterla prendere in quel preciso istante, vederla persa e sentirla così calda non faceva bene alla sua salute mentale, così decise di dare sollievo iniziale alla voglia di lei, fece spazio ad altre due dita imprigionandole le labbra fra i denti per non far uscire neanche una sillaba più forte del dovuto.
«sei meravigliosa, non vedo l'ora che arrivi domani» le disse con gli occhi carichi di desiderio e sentendo la mancanza dei suoi gemiti forti.
«ti prego...di più...» teneva gli occhi chiusi e respirava con la bocca aperta quando Federico non la teneva impegnata.
«sei troppo impaziente bimba» spinse le dita sempre più in fondo «ti voglio, non sai quanto» le uscì fuori e Zaira risucchiò dell'aria scuotendo la testa «non lo sai quanto» senza ripetere il gesto precedente le mise dentro tutte quante in un solo colpo tappandole la bocca allo stesso tempo.
Zaira si sentiva in fiamme, il cervello era completamente staccato e ragionava solo con il calore proveniente dalla sua intimità, si teneva stretta alle spalle di Federico avvicinandosi con il bacino per non far uscire le dita e le stringeva.
«ti prego...» sembrava non sapesse dire altro, riusciva solamente a pregarlo incessantemente.
«cosa? Dimmi amore» lui continuava con il suo entrare ed uscire, il pantalone iniziava a far male e sentiva di dover dare sfogo alla sua eccitazione controllata fino ad ora.
«dimmi che hai un preservativo ti prego» Zaira cercò di dosare il tono di voce per renderlo meno acuto possibile.
«tasca sinistra del pantalone, prendilo» fu così travolto dalle mani frenetiche di Zaira che si rese solamente conto di doversi abbassare il pantalone per poi finalmente entrare nell'unico posto che gli spettava di diritto.
Il calore che la ragazza sentì la fece aderire ancora di più al copro del suo uomo che pensava solamente a penetrarla ripetutamente, quasi si era dimenticato cosa si provava a stare dentro di lei.
«mi sei mancato...» sussurrò lei divorandogli le labbra grandi.
«Dio....tu a me di più» il tempo era relativamente poco ma tanta era la voglia di far crescere quel piacere sempre più che entrambi già pregustavano il momento in cui sarebbero giunti al culmine.
«più veloce» e le suppliche non potevano mancare in quell'atto così impetuoso, Zaira inarcò la schiena all'indietro poggiandosi con le mani al bordo del piano dove stava il lavandino, arpionò con le gambe i fianchi di Federico e iniziò anche lei a muoversi mentre lui la reggeva dal bacino sollevando sempre più il vestito.
«cazzo» sussurrò lui a denti stretti mentre chiudeva gli occhi concentrandosi sulla stretta che il corpo di Zaira esercitava su di lui.
«o mio dio!» esclamò lei costringendo Federico a riattaccare i loro petti e a morderle le labbra nuovamente, le mise una mano dietro la schiena e con l'altra si intrufolò sul suo bacino per poi scendere sempre di più e stimolare il piacere della sua ragazza.
«se gridi ci sentono, vuoi farti sentire bimba?» Zaira girò gli occhi all'indietro e scosse la testa, serrò le labbra sbuffando quando avrebbe voluto gridare.
«sei meravigliosa» Federico attaccò le sue labbra all'orecchio di lei mordendole il lobo e poi sotto il collo.
«Federico....ti prego» Zaira si sentiva tremare, come se da un momento all'altro sarebbe scoppiata in mille pezzi per poi ricomporsi e magri scoppiare ancora.
«aspettami amore, un secondo solo, cazzo...» tolse le dita da quel punto spingendo sempre più a fondo e sempre più forte, fronte contro fronte, lei lo stringeva più che poteva fino a quando l'orgasmo non la colse tremante, insieme a lei Federico diede un'ultima spinta pari ad un colpo di grazia e si accasciò lievemente su di lei.
«ti amo, ti amo tantissimo, ti amo troppo» Zaira gli prese il viso fra le mani e lo baciò a stampo ripetutamente.
«ti amo anche io, Dio mio» uscì dal suo corpo tentando di ricomporre quantomeno il suo pantalone, Zaira scese dal lavabo rimettendosi sui tacchi e sistemandosi il vestito.
«proprio una sveltina da vera ragazza abbordata in disco, mi piace questa cosa.»
Federico sorrise sornione lavandosi le mani per poi scuotere forte la testa e, cercando di pensare a qualcosa che non comprendesse un secondo round.
«fra un po' ti sanguina il labbro, la prossima volta dovrai evitare di gridare, o mi toccherà morderti più forte» fu il turno di Zaira di ridacchiare consapevole, aprì anche lei il getto dell'acqua dopo essersi sistemata il vestito alla perfezione, bagnò le mani e le labbra poi le asciugò con dei fazzoletti.
«torniamo di la fenomeno, non dirò nulla per accrescere il tuo ego» alzò il sopracciglio sinistro beffandolo con lo sguardo.
«un bacio prima»
Federico le circondò il viso con le mani e lo sollevò per poi schioccare le sue labbra a quelle di Zaira per un paio di volte.
Dopo aver aperto la porta si affrettarono a confondersi nuovamente fra i corpi degli invitati, come se nulla fosse successo.

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Hot Scenes
FanfictionQui troverete le parti che abbiamo censurato sulla versione originale di Hoplites. Welcome to the hell