School trip

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«sono qui da tre quarti d'ora e l'unico bacio che ci siamo scambiati l'ho dato io a te, inizio a pensare che forse dovremmo andare a dormire?» gli accarezzò il petto con le unghie, avvicinò la sua bocca al suo collo mettendosi sulle punte e vi lasciò un bacio ridacchiando poi quando la presa di Federico si intensificò sui suoi fianchi.
«vuoi dormire?» il tono di lui non poteva che essere profondo e troppo carico di desiderio, non l'avrebbe fatta dormire per nessuna ragione al mondo la desiderava da quando l'aveva avuta l'ultima volta, ma quando aveva saputo proprio da lei che sarebbe venuta a Torino gli era andato in tilt il cervello e non solo quello.
«voglio tante cose Bernardeschi, così tante che forse neanche te le immagini» non le andava più di parlare e avvicinò così le sue labbra a quelle del suo uomo lasciando a lui il compito di farle aderire e quando lo fecero, entrambi scollegarono ogni emozione che non fosse quella che si stavano scambiando con le labbra e con le lingue.
Federico la prese in braccio camminando velocemente in camera da letto privandola già della maglia che cadde per terra nel tragitto, la posò sul letto per poi accarezzarla tutta.
Le mani di Zaira non potevano che rimanere salde sui suoi capelli mentre lui scendeva con la bocca nei meandri più puri del piacere, fece dei suoi denti lo strumento perfetto per privarla persino dell'ultimo indumento che la copriva e poi posò le sue labbra dove prima vi era adesso il tessuto nero.
«Fede» la sentì gemere mentre si teneva alle ciocche corte che Federico aveva in testa, lui era totalmente perso in quel sapore che aveva bramato fin dal primo momento, la guardò negli occhi allungando le mani verso il suo seno per poi scendere nuovamente.
Zaira aveva la bocca schiusa e cercava aria che era venuta a mancare per colpa della lingua di Federico, era tutta un fuoco di gemiti che se lui avesse continuato così si sarebbe infranto alla velocità della luce.
«voglio te, ti prego» riuscì a trovare il fiato per supplicarlo, Federico con ancora lei sulle labbra decise di accontentarla, prima però la baciò e a Zaira sembrò le stesse succhiando persino l'anima.
«ti amo» esordì lui quando finalmente entrò in lei avvolgendola con le braccia e ancora con le labbra.
«ti amo» rispose Zaira nella sua bocca gettando poi la testa all'indietro, si aggrappò alle sue spalle mentre le gambe andarono a circondare il bacino di Federico che affondava sempre di più.
La passione era stata unita all'amore più viscerale che mai si potessero scambiare, Federico era totalmente ubriaco di quella visione, Zaira aveva il collo teso e si muoveva in contrario a come lui lo faceva come se mai avesse voluto che lui si staccasse.
Lui aveva imparato ad innamorarsi di ogni versione di Zaira ma in silenzio quella che più preferiva si trovava contorta dal piacere sotto di lui.
«ti prego» sussurrò persa è concentrata solo sul fuoco che c'era fra i loro bacini, fece l'errore di abbassare lo sguardo e lanciò un altro giro libera di poter scoppiare dal piacere senza essere zittita dalle labbra grandi di lui.
Federico viveva per quell'attimo che stava per arrivare, si mise con la schiena sul materasso realizzando l'immagine che per molte notti aveva dominato i suoi sogni, Zaira, ora passata sopra, strinse le mani alla testiera del letto abbandonandosi completamente alla forza più totale del piacere.
«Dio mio» Federico si ritrovò a ripeterlo fino allo sfinimento, la spinse sul suo corpo facendo sì che i seni di lei aderissero al suo petto e con le mani andò a dettare il movimento esatto che gli serviva per scoppiare.
«ti amo» gridò Zaira poi prese il labbro inferiore di Federico fra i denti portandoselo a lei, sentì le dita di lui imprimersi nella sua carne proprio come se volessi lasciare un passaggio indelebile.
Si guardarono negli occhi e fu lì che si infransero, come un vetro che si rompeva.
Se prima la stanza era stata governata dal suono dei gemiti ora non restava che alle pareti assorbire il fiato pesante di entrambi accovacciati e abbracciati, Federico tirò su le coperte sui loro corpi e se la poggiò sul petto, le passò una mano fra i capelli e concentrò tutti i suoi nervi sensoriali nel percepire le mosse che Zaira stava compiendo sulla sua spalla sinistra.

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