Libeccio |Marvel oneshot|

Libeccio

Non avrei mai pensato di ritrovarmi qua.
Sto combattendo davvero, sono io in prima linea.
Quello che Tony ha sopportato per anni ora lo vivo anche io, e mi rendo conto di quanto abbia sofferto e di quanto tutto questo ti appesantisca.
So che chi sto colpendo appoggia le idee di Thanos, e che se non lo uccido lui ucciderà me, ma chi ha dato a me il potere di decidere chi muore o no? Sono alieni, e allora? Noi siamo alieni per loro, è la loro idea, e combattono per difenderla, come stiamo facendo noi.

Ma quanto Thanos ci ha fatto soffrire in questi anni? New York è stata colpa sua, la morte del ragazzo è stata colpa sua, il ritorno di Tony in battaglia è stata colpa sua, la morte di milioni di persone è stata colpa sua. No, lui deve essere fermato.

Abbasso gli occhi e vedo che a terra la battaglia infuria ancora più che qua in cielo. Tutti sono impegnati con il loro scontro, ma sono due figure ad attirare la mia attenzione.
Thanos e Tony sono impegnati in un combattimento uno contro uno.
Mi avvicino e... no.
Tony non lo fare...
Ti prego non lo fare...

-TONY!-

Il mio urlo viene coperto dall'esplosione che si è propagata dopo lo schiocco delle dita di Tony.

Atterro più velocemente possibile e corro da lui.

Lo vedo circondato dagli altri.

Peter è chino su di lui.

Gli parla ma non sento le parole.
Non sento niente ora, tutto di me è concentrato sulla figura di Tony.

Pallido, ferito, ustionato per la portata del guanto.

Metto una mano sulla spalla di Peter e lo tiro indietro.

Guardo Tony, ma è come se vedessi oltre a lui.

Mi ricordo il mio colloquio di lavoro, ero così nervosa al pensiero di conoscere il famoso Tony Stark. Se mi avessero detto che sarebbe diventato mio marito e avremmo avuto una figlia, probabilmente sarei scoppiata a ridere. Mio marito... non ancora mio marito... dopo tutto il tempo che abbiamo passato a organizzare il matrimonio, tutti i progetti, tutti i nostri sogni, non siamo riusciti a diventare ufficialmente marito e moglie...

Mi ricordo quando lui fu rapito dai terroristi e diventò Iron Man. La prima cosa che mi chiese al suo ritorno fu un cheeseburger. Un cheeseburger...

Mi ricordo quando quasi lo baciai sulla terrazza, a quella festa, e quando anni dopo mi fece la proposta di matrimonio davanti a decine di telecamere.

Mi ricordo quando tornò dallo spazio, dopo che aveva perso Peter. Sembrava che ogni cosa che facessi per farlo stare meglio fosse inutile. Gli diedi tempo. Credo che quello fu il periodo peggiore della mia vita. Ancora peggio di  quando non sapevo se fosse vivo o meno, perché ero certa che fosse vivo, e sapevo che una parte di lui avrebbe preferito non esserlo.

Mi ricordo quando scoprimmo di aspettare una bambina. Sorrise. Forse per la prima volta dopo mesi che era sulla terra. Pianse, piangemmo tutti e due.

La nascita di Morgan fu la cosa migliore che ci potesse capitare. La nostra bambina...
Ora è a casa, sta aspettando che la mamma e il papà tornino da salvare il mondo.

Chiedo le funzioni vitali a Friday. Non so nemmeno perché lo faccio, so già cosa succederà. So già che... che...

-Ehy... Pep...-

Sorride appena. La sua voce è poco più di un sussurro ma lo sento più forte che mai.

-Tony...-

Distoglie lo sguardo.

-Guardami...-

Gira nuovamente la testa verso di me.

-Staremo bene... puoi riposare ora...-

Guardo i suoi occhi l'ultima volta. Sono... liberi. Tutto quello che ho visto negli ultimi anni, quella piccola parte di rimorso che non lo ha mai abbandonato, ora è sparita.
Poggio una mano sul reattore che ha sul petto, è da lì che è iniziato tutto. Sento la sua mano mettersi sulla mia e darle una leggera stretta, prima di cadere a terra.
Il reattore non fa più luce, e... sto piangendo. Non mi riesco più a trattenere e lascio andare le lacrime. Tutto quello che vorrei fare ora è urlare, urlare contro chi lo ha ucciso, urlare contro chi non si è accontentato di farlo soffrire per anni, ma ora gli ha anche dato il colpo di grazia.

Voglio urlare.

Devo urlare.

Ma non lo faccio, so quanto farebbe stare male tutti gli altri, e non lo faccio.

So che è inutile chiamarlo, e non lo faccio, non si sveglierà.

Lo bacio sulla guancia e mi appoggio a lui continuando a piangere.

Non può essersene andato, non ora, non... non ora che abbiamo una figlia... come farà Morgan senza di lui?
Come farò a dirle che non sono stata capace di salvare il suo papà?

Sento una mano sulla spalla e mi giro vedendo Steve.

Il mio primo pensiero è di allontanarlo, come crede lui di poter fermare il mio dolore? Come può pensare di capire come io mi senta ora? Poi mi rendo conto di non essere l'unica a soffrire per lui. Tutti loro lo conoscevano, tutti loro avevano passato momenti belli e brutti con lui, e tutti loro erano qua, e lo avevano visto morire. Io ho perso Tony, ma loro hanno perso anche Natasha.
Perché dico loro?
Perché piuttosto che lenire il dolore faccio finta di non conoscerla? Di non aver passato anni con lei?

Io ho perso Tony, e io ho perso Natasha, esattamente come loro hanno fatto

Mi alzo e lascio che mi stringa.
Io però sto immobile.

Non riesco a capire come possa essere successo, come possa lui essere... morto.

Perché è così, è morto. Non tornerà Pepper, non lo farà, è morto, morto, morto.

Le lacrime non si fermano, anzi, aumentano e scivolano sulle guance in caduta libera.

Non ci sarà più nessun risveglio nelle sue braccia, non ci saranno più i caffè alle cinque di mattina, niente più stupide discussioni su chi debba occuparsi di cosa, niente più preoccupazioni per le sue missioni, nessun rumore dal seminterrato mentre costruisce armature, niente.

Non ci sarà più Tony.

Non ci sarà più.

Here we go again!
Imagine me not crying while writing this
Ho appena visto Endgame e nulla, questo film è un capolavoro
Tony e Pepper sono sempre stati una delle mie coppie preferite, e poi ho sempre adorato Tony come personaggio
Quando finalmente in Endgame era felice e con una famiglia, No! Ecchellà la Marvel che lo fa morire
Scusate se la butto un po' così sul ridere, ma ne ho bisogno
Comuuuunque, questa micro storia è finita, e nulla
Buona vita! :)