3. Mi dia del lei

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Alla fine la Bassano aveva letto i loro resoconti, esaminato tutte le scartoffie e deciso che per il momento, andava bene così.

Anche perché all'Attilio Degrassi c'erano altre grane.

La situazione in quinta B era diventata così pesante che il consiglio di classe aveva deciso di convocare finalmente i genitori dei due bambini più problematici; Marcello e Nabucco.

Quanto a Nabucco, qualche giorno prima la maestra Giovanna aveva letto l'ennesimo dei suoi temi preoccupanti. Odio il mondo, vorrei picchiare i tutti i miei compagni di classe, Marcello è uno stronzo. Condito con tanto di dislessia, disgrafia e disegni da film horror.

Marcello, invece, rappresentava il problema più grosso. Era sempre più cattivo con Nabucco, sembrava quasi che volesse una personale vendetta su di lui. Aveva cominciato ad aizzare anche gli altri compagni; non solo contro il bambino, ma anche contro la maestra stessa. Un giorno Giovanna l'aveva messo in punizione fuori dalla classe. Mentre stava per chiudere la porta l'aveva sentito dire "Sei una puttana!". Aveva fatto finta di niente, non l'aveva detto a nessuno, ma dentro di lei tutto ciò l'aveva inquietata e spinta a richiedere il colloquio.

Ora se ne stava nervosamente seduta sulla sedia, le gambe accavallate di cui una lanciata in un inarrestabile dondolio. Stavano aspettando i genitori di Nabucco, poi avrebbe parlato con quelli di Marcello, e aveva una fifa blu.

In quanto maestra referente di quinta B, il compito di portavoce spettava a lei. Avrebbe parlato a quattr'occhi con i familiari dei bambini e come se non bastasse, la Bassano sarebbe stata accanto a lei, fiato sul collo, per fare la figura dell'ufficiale e, naturalmente, monitorare il suo disagio. Se la sua carriera non fosse tracollata quel giorno, avrebbe potuto sopravvivere a tutto.

Rudy e Antonella, insegnanti di inglese e matematica della sezione, si erano appostati appena fuori dalla porta. C'era anche Pietro, maestro di ginnastica, perché figuriamoci se Pietro si sarebbe lasciato scappare un evento di tale portata che coinvolgeva direttamente la sua ex. Tutti sapevano di Pietro e Gio, della loro storia di sei anni, terminata per esaurimento nervoso a furia di orgasmi mai arrivati. Per fortuna, anche Elisa e Luigina si erano unite alla combriccola, più come supporto morale che altro.

«Veda di non farmi fare figuracce, Ferluga» tuonò la Bassano da sopra di lei. «Che in Africa neanche ci arrivano al punto di farsi sfuggire il controllo di due bambini di dieci anni.»

Gio deglutì sonoramente e si mise a ripassare gli appunti sul discorso che doveva fare. Aveva gli ultimi risultati delle verifiche di Nabucco, i suoi temi, il disegno sconcio... oddio! Dov'era finito il disegno sconcio? Prese a cercare furiosamente tra le scartoffie, impanicata. Quello era il terzo punto del suo discorso, che figura ci avrebbe fatto con una falla nel discorso? Come sarebbe passata da "vostro figlio fa disegni sconci" a "crediamo che abbia ricevuto input diseducativi"?

Finalmente Giovanna ritrovò il reperto sotto le tonnellate di appunti che si era fatta e mentre tirava un sospiro di sollievo, si accorse che qualcuno era entrato in classe, e ormai era giunto di fronte a lei.

Gli vide le lunghe gambe avvolte da un paio di pantaloni grigi e per non mostrarsi accaldata dalla ricerca, mosse un po' d'aria davanti a sé prima di alzare gli occhi in un sorriso di benvenuto: «Oh, buonasera, signor...»

Panico.

«Signor Degrassi» la preside la precedette e, seriosa come non mai, strinse la mano dell'uomo. 

Lui non stava affatto guardando la Bassano, ma Gio, con un sorrisetto sorpreso e compiaciuto. Un sorrisetto di superiorità e vendetta. Una cosa per stomaci forti.

Norgasmo - quando l'amore NON vieneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora