Licantropi

276 32 1
                                    

Reen vide uscire la bambina e la Mater. Restò poggiato al muro, leggermente imbronciato, le mani dietro la schiena. Le guardò senza proferire parola, l'espressione poco amichevole. La Mater gli sorrise accomodante.

"Reen, l'Esorcista sa cosa fa", mormorò.

"Lo so", disse poco convinto. La bambina si avvicinò e lui la fissò un po' intimidito.

Lei inclinò la testa, guardandolo curiosa.

"Quindi sei uno dei Koning?", chiese sorridendo a mezza bocca. Lui deglutì a disagio.

"Sì, signora".

"Perché sei così a disagio in mia presenza, lupo?", chiese dolcemente la bambina.

"Sua figlia", mormorò.

Lei lo guardò da sotto le lunghe ciglia, un sorriso fanciullesco che non poteva nascondere quanto antica fosse realmente.

"Mia figlia lavora per voi. Lavora per noi. Quello che fa, lo fa per proteggere le razze e, in particolare, la nostra".

Lui non ricambiò lo sguardo, limitandosi ad annuire. Allora la bambina si allungò sulle punte, posandogli le mani sulle spalle, inducendolo così ad alzare lo sguardo.

"Reen, mio marito era il Magus Drost, un lupo, un Licantropo. Un'originale. L'Originale, per la precisione".

"Lo so", sussurrò il ragazzo teso.

"Credi che mia figlia farebbe mai qualcosa che potesse nuocere alla nostra razza?", chiese seria. Reen trasalì.

"No, signora", mormorò nuovamente.

"Allora, per favore, ascolta quello che dice. Se non vuoi avvicinarti a lei come persona, non importa. Solo, ascolta quello che dice, perché è qui per salvarvi".

Il licantropo annuì e la bambina si abbassò facendo un passo indietro e sorridendo.

Nella sala il Magus guardava attonito Lig.

"Sei sicura?", chiese sorpreso.

"L'odore è quello della magia usata dagli Esorcisti. Chiunque abbia effettuato l'incantesimo non era un semplice Raptor. Loro conoscono solo la magia necessaria ad intrappolare essenze spirituali. Questo è l'odore di un incantesimo di contenimento oscuro. E quello, lo effettuiamo solo noi".

Il Magus si carezzò la barba, pensieroso.

"Come è possibile che ci sia un Esorcista sull'isola e che io non ne sappia niente?", chiese confuso.

"Non ne sapevamo niente nemmeno noi", affermò lei "credo che possa davvero essere in compagnia di un Raptor reietto, un esiliato. Ciò non ne spiega la presenza, ma spiega come sia giunto senza essere notato".

"I Raptor creano portali", dedusse il Magus.

"Esattamente", disse lei "portali non rintracciabili ed è per questo che si occupano degli spiriti aerei", alzò le spalle come a sottolineare l'ovvietà della sua affermazione.

Il Magus si accigliò.

"Ma perché un Esorcista si recherebbe sull'isola di nascosto, senza avvertire la Congrega, proprio mentre c'è una tale emergenza?", chiese ancora perplesso.

Lei lo fissò, scuotendo la testa affranta.

"Non so rispondere alla tua domanda, Magus, ma potrebbe avere ragione il tuo licantropo", disse riferendosi a Reen.

Il Magus la fissò confuso, poi arrossì sgranando gli occhi.

"Non-oh, no, Esorcista, non è il mio licantropo", disse imbarazzato. Lei lo fissò confusa.

L'Esorcista e il LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora