Lupi

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Quando erano a pochi metri dall'abitazione, la ragazza si fermò, posando a terra il bagaglio. La madre, tornata ora bambina, si allontanò di poco e la ragazza estrasse un coltello dalla cintura. Era di una strana foggia e ricoperto di incisioni.

Operò un'incisione sul palmo della mano, facendo uscire due gocce di sangue che andarono a macchiare il terreno immacolato. Il rosso del sangue, in contrasto con il bianco della neve, la fece sorridere. Sembrava così bello e vivo.

Chiuse gli occhi, inspirò a fondo e, quando li riaprì, essi erano completamente bianchi e privi di pupilla.

"Onthou my bloed", sussurrò "deel die geheue. Antwoord my oproep (Ricorda il mio sangue, condividi la memoria. Rispondi alla mia chiamata)".

La terra tremò impercettibilmente e assorbì le due gocce di sangue, al posto del quale si formò un simbolo, che sembrava essere stato scavato nel terreno.

Lo coprì con la neve e ripose la lama. Naturalmente, il taglio si era richiuso.

"Questa tua miracolosa capacità di guarire rassicura il mio cuore di madre", disse la bambina avvicinandosi nuovamente. La ragazza alzò gli occhi al cielo e sorrise.

"Sono contenta, Ma'", ridacchiò "comunque ho stabilito un contratto di sangue con l'Isola. Cercherò di accedere alle memorie più antiche, credo che sia già accaduto qualcosa del genere", disse aggrottando le sopracciglia.

"Perché dici questo?", chiese la bambina.

"Perché hanno chiamato me. Non una Strega di qualche altra Congrega, una Esorcista, una Cacciatrice. Tua figlia", si girò a guardarla.

"Sanno cosa sta accadendo, o ne hanno un'idea, per questo hanno chiamato noi".

"Noi?", chiese la bambina divertita.

"Ma', lo sanno tutti che dove vado io, vai tu. E chi, più di te, conosce i lupi e ciò che li riguarda? Tu conosci la loro natura più di quanto essi stesso non lo facciano", la guardò eloquente. La bambina alzò gli occhi al cielo, arrossendo impercettibilmente.

"Sei una bambina irrispettosa".

"Come no, Cappuccetto Rosso", disse prendendola in giro affettuosamente "e dai, Ma'! Hai sposato il lupo per antonomasia!".

La bambina arrossì ancora.

"Se Drost fosse qui, non te la farebbe passare liscia", disse trattenendo una risatina divertita. La ragazza sorrise alla madre.

"Va bene, va bene, facciamo finta che tu non sia la Regina dei Lupi, d'accordo? Che Drost non fosse il Lupo Originale e che io sia una ragazzina qualsiasi dagli occhi dorati ed i capelli bianchi". La bambina rise dolcemente e le fece un pizzicotto leggero sul fianco.

"Ma'! Perché?", si imbronciò.

"Perché sei impertinente e perché, una volta entrate lì, saremo quello che siamo e non potrò scherzare liberamente con te come adesso", le strizzò l'occhio e la ragazza sorrise.

"Indossa il sigillo", le disse la bambina decisa, ma gentile. La ragazza annuì, estrasse dalla maglia una sottile collana d'argento, in cui era incastonata una pietra di luna, che portò alla fronte. La pietra sembrò fondersi nella sua carne e la collana, ora una semplice catena, ricadde sulla maglietta. La ragazza la nascose nuovamente sotto i vestiti e si avvicinò al portone, inspirando a fondo.

Bussò leggera, ma decisa.

Dopo qualche istante, sentirono dei passi e la porta aprirsi. Davanti a loro si trovava una ragazza minuta, ma poterono chiaramente percepire come fosse una Strega e anche di un certo livello.

L'Esorcista e il LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora