capitolo 3

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Faceva caldo, qualcosa di morbido gli copriva il corpo, non aveva ancora aperto gli occhi, in un certo senso, aveva paura a farlo.

Dopo qualche minuto finalmente si decise e aprì gli occhi, era in una camera, disteso a letto, il piumino lo copriva fino a sotto il mento e sotto la testa aveva due cuscini morbidissimi.

Non voleva muoversi, stava così bene sotto le coperte, ma doveva scoprire dove si trovava, non ricordava nulla di cosa era successo dopo che si era seduto su quel freddo marciapiede, e di certo restare a letto non gli avrebbe fatto scoprire nulla.

Così, con un po' di forza di volontà scansò le coperte e si mise a sedere sul letto, si guardò un attimo attorno. Tutto era perfetto, quella stanza sembrava uscita da una rivista di arredamento, era stupenda, ogni dettaglio al suo posto, il letto anche era bellissimo con lenzuola nere e di seta e il piumino bianco candido.

Un paio di ciabatte giacevano sul pavimento vicino al comodino ''forse chi mi ha portato qui le ha lasciate per me'' pensò Kyungsoo, così quando si alzò se le infilò.

Prima di uscire dalla stanza passò davanti ad uno specchio, non aveva addosso i suoi vestiti, bensì un pigiama composto da una maglia, troppo grande, e un paio di pantaloni, troppo larghi. Chiunque lo avesse portato li, doveva anche averlo cambiato.

Facendo un respiro profondo uscì dalla camera da letto, si trovò davanti un piccolo corridoio, passò un bagno, un'altra camera e arrivò fino al salotto da cui proveniva la voce delle televisione accesa.

Sbirciò incuriosito nella stanza facendo attenzione a non farsi sentire, e improvvisamente si ricordò, i capelli color argento fecero da catalizzatore ai suoi ultimi ricordi prima che svenisse, quell'uomo, che così tanto bello pensò potesse essere solamente frutto della sua immaginazione era li, seduto sul sofà che guardava il telegiornale.

Kyungsoo ne rimase ipnotizzato, non poteva credere che qualcuno di così tanta bellezza potesse esistere, pensò a se stesso, a come nessuno mai avesse voluto avere nulla a che fare con lui, e pensò che forse era colpa sua, per non essere abbastanza perché le persone lo considerassero almeno un essere umano

''pensi di restare li per molto o vuoi venire a sederti qui con me''

quella voce, così calda e sensuale, gli fece fermare il cuore per un millesimo di secondo

''hey, come mai non mi rispondi mai? Sei muto per caso?''

Kyungsoo non si era reso conto che era rimasto di sasso, l'unica cosa che gli uscì dalla bocca aperta fu un flebile ''eh?''

''oh, allora parli, era ora, ti ho chiesto se pensi di stare per molto tempo a fissarmi o vuoi venire qui a farmi compagnia, pensi di farcela?''

''certo'' rispose Kyungsoo con la voce che gli tremava.

Piano e con riluttanza iniziò a camminare verso il divano, ma quando lo raggiunse restò fermo immobile come una statua

''siediti''

Kyungsoo lo percepì come un comando e fece come gli era stato chiesto, così abituato a ricevere ordini che non ci pensò due volte e si sedette al lato opposto dell'uomo, come se temesse che la sua vicinanza potesse recargli qualche tipo di danno, alla fine era sempre uno sconosciuto e Kyungsoo non poteva essere sicuro al cento per cento se potersi fidare di lui o no.

''hai paura di me per caso?''

Come se gli avesse letto nel pensiero, Kyungsoo girò la testa verso l'uomo e annuì piano

''non devi, non ti ho di certo portato a casa mia per ucciderti o che altro''

Quelle parole un po' lo rassicurarono, e cercò di sistemarsi un po' più comodo sul divano

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 17, 2019 ⏰

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