Quando riaprì gli occhi era ancora steso sul freddo pavimento di quella stanza. Non ricordava di essersi addormentato, ma dopo tutto il dolore fisico subito non si meravigliò di aver perso conoscenza li a terra. Cercò di alzarsi ma non ci riuscì, così rimase ancora steso a pensare, non poteva più restare, dentro la sua mente, una voce gli diceva di scappare, che non sarebbe arrivato vivo al suo 18esimo compleanno e che non se ne sarebbe mai andato via da quella casa con le proprie gambe. I suoi genitori erano meschini e avrebbero fatto questo ed altro per impedirgli anche il minimo barlume di felicità. Ma per fortuna Kyungsoo non era stupido, e anche se giovane, aveva iniziato a progettare la sua fuga molto tempo addietro. Nel tempo aveva comprato tutto quello che secondo lui era necessario per vivere nel mondo la fuori, lontano da casa sua e dalla scuola, aveva messo da parte anche un po' di soldi.Con le poche forze che era riuscito a riguadagnare da quando si era risvegliato, si alzò e, facendo la massima attenzione, andò in camera sua, si tolse i vestiti e li gettò nella spazzatura, erano tutti strappati e macchiati di sangue, una lacrima gli rigò il viso ripensando alla risata isterica di suo padre mentre lo colpiva e alle sue parole di disprezzo. Andò in bagno e cercò di lavarsi quanto meglio poteva visto il limitamento fisico che il dolore gli provocava, ma doveva disinfettare bene per evitare delle infezioni.A doccia conclusa si asciugò di fretta e solo dopo essere uscito dal bagno notò che era molto tardi, non era ancora ora di pranzo, ma ormai era costretto a saltare scuola, la cosa non gli fece molto effetto, non credeva di poter sopportare anche le botte dei bulli a scuola quel giorno, gli dispiaceva solamente perché lui era un bravo studente e non aveva mai perso un giorno di lezione, era l'unica cosa della scuola che gli dava gioia, imparare ogni giorno qualcosa di nuovo, lo stimolava ad andare avanti e a tenere duro.Era una fortuna che alla servitù non fosse permesso entrare in camera sua e che non ci entrassero mai nemmeno i suoi genitori, così poteva tenere segreta quella borsa dove teneva tutto il necessario per la fuga. Non era sicuro di volerlo fare, non era previsto nel piano, non era ora, non ancora, era troppo presto. Ma il pensiero di restare li ancora un minuto di più era ancora più terrorizzante.Si vestì di fretta, alla meno peggio, cercando di indossare indumenti che lo avrebbero tenuto al caldo visto che fuori era pieno inverno e faceva parecchio freddo. Mise quanti più vestiti poteva dentro lo zaino, lo richiuse e se lo mise in spalla. Aprì la porta della camera per uscire e si guardò indietro, c'era tutta la sua vita li dentro, ma non riusciva a sentire neanche un minimo di rimpianto per quello che stava per fare, era ora o mai più, i suoi erano al lavoro, e la servitù era impegnata a pulire o cucinare, era davvero ora o mai più.Appena mise piede fuori casa fu come se fosse rinato, si sedette alla fermata del bus qualche metro più avanti e aspettò, l'intenzione era quella di raggiungere la stazione ferroviaria, e da li avrebbe deciso dove andare. Il bus arrivò dopo pochi minuti, salì e prese posto in fondo. Durante il tragitto, metro dopo metro che lo distanziava dalla sua vecchia vita, sentiva come se un peso che aveva sempre tenuto dentro si stesse affievolendo, si sentiva leggero e quasi felice.Giunto alla stazione prese un biglietto, non importava quale fosse la destinazione ma doveva essere il più lontano possibile da casa sua. Salì sul treno e dopo 5 ore di viaggio era arrivato a destinazione, ora doveva solamente trovare un posto dove dormire. Prese una camera in un ostello vicino alla stazione, era molto modesta, ma poco importava, costava poco ed era quella la cosa importante, non aveva una scorta illimitata di denaro e doveva stare molto attento a non spendere tutto prima di aver trovato un lavoro per potersi mantenere. Cenò di fretta e andò subito a letto, le ferite si facevano sentire e lui voleva solamente dormire in pace.
1 mese dopo
Kyungsoo era disperato, non aveva ancora trovato un lavoro, e come poteva, era minorenne, non aveva un indirizzo di domicilio e non poteva chiedere ai suoi genitori di firmare il consenso per lavorare, era davvero a pezzi, il proprietario dell'ostello gli aveva concesso ancora una settimana di tempo per pagare gli arretrati, non stava pagando la stanza da due settimane perché era quasi senza soldi e riusciva a malapena a fare un pasto al giorno.La settimana passò e lui ancora non era riuscito a trovare un posto di lavoro, nemmeno un posto in nero, aveva pregato, anche in ginocchio, ma nessuno se la sentiva di rischiare, con la crisi poi, era ancora più difficile. Kyungsoo non sapeva davvero più che pesci prendere, e quella sera, per di più, era stato sbattuto fuori dall'ostello, ed era costretto a dormire per strada.Iniziò a camminare, cercò in ogni dove, qualsiasi negozio non avesse ancora visitato che potesse assumere del personale. Si ritrovò in una specie di sobborgo, era uno stradone tutto diritto dove spiccava un bar con delle insegne luminose poco più avanti. Si diresse verso il bar, passando davanti a 4/5 ragazzi che lo squadrarono dalla testa ai piedi, arrivò all'ingresso ed entrò. Dentro era poco illuminato, solamente il bancone del bar aveva delle luci, per tutto il bar erano piazzati dei pali, tipo quelli dei pompieri pensò Kyungsoo, ragazzi e ragazze ballavano come dei forsennati in mezzo alla pista da ballo, al ritmo di una canzone che lui non aveva ma sentito in vita sua, non aveva delle parole, solo musica, più che altro un ritmo. Si avvicinò al bancone''vuoi qualcosa da bere?'' gli domandò il barista''no grazie, volevo solamente sapere se per caso state cercando del personale, ho un disperato bisogno di soldi, davvero, farei qualsiasi cosa'' rispose Kyungsoo sfoderando i suoi occhioni lacrimantiil barista lo guardò da capo a piedi prima di rispondere ''quanti anni hai ragazzino?''Kyungsoo deglutì ma rispose la verità ''17 ancora ma fra qualche mese sarò maggiorenne'' disse con la speranza che essere quasi maggiorenne desse al barista la convinzione ad assumerlo''mi dispiace, ma questo è un bar per adulti quindi fuori di qui piccoletto'' e con le lacrime agli occhi Kyungsoo non poté fare altro che girare sui tacchi e uscire dal bar.Pochi passi dopo l'uscita dal bar e si accasciò a terra, era esausto, non aveva mangiato per tutto il giorno e nemmeno il giorno prima, non sapeva che fare, questo altro rifiuto lo aveva demoralizzato ancora di più, che cosa avrebbe fatto? Era senza soldi, senza casa, senza amici, senza famiglia. Ora come ora l'idea di andarsene prima del tempo gli stava sembrando solamente una follia, l'idea malsana di un folle disperato, non ragionata con attenzione come era suo solito fare. Iniziò a piovere, come se il tempo sapesse che era completamente a terra e volesse prendersi gioco di lui ulteriormente, seduto su quel marciapiede, con lo zaino sulle spalle a pochi metri da quel bar e sotto la pioggia battente, ecco che cos'era lui, niente di più che un fallito, una nullità.Era fradicio e completamente senza forze, aveva smesso di piovere e ora tirava un vento freddissimo che lo stava facendo congelare, avrebbe dovuto alzarsi in piedi e camminare per riscaldarsi, ma non voleva, voleva restare li ad aspettare di morire, come avrebbe dovuto fare prima, restare a casa e aspettare di essere picchiato a morte, era solo questo che lui meritava, niente di più, mai nella vita avrebbe potuto avere un po' di felicità, lui non la meritava.Guardando fisso in avanti ed aspettando che il fato facesse il suo dovere, una macchina gli si parò davanti, uno dei ragazzi che aveva passato prima di entrare nel bar si avvicinò al finestrino''hey bellezza, vuoi fare un giretto con me?'' chiese il ragazzo al guidatore dell'auto''no tesoro, ho standard più elevati, non mi serve una puttanella come te'' rispose il guidatore, la sua voce era così profonda e caldail ragazzo si allontanò indignato ''come ti pare, non sai che ti sei perso''''hey ragazzino?'' di nuovo quella voce calda ''ragazzino mi senti?'' Kyungsoo sentiva, ma non mosse lo sguardo dalla portella della macchina ''tu con lo zaino, parlo con te, ci sei?'' a quella frase Kyungsoo alzò lo sguardo, poteva vedere solamente il viso e le spalle dell'uomo che guidava la macchina, ma gli bastarono per pensare che fosse quasi un dio, i suoi capelli erano di colore argento ed erano tutti tirati su e spettinati in modo molto sexy, il colorito olivastro gli dava quel qualcosa di esotico che Kyungsoo non aveva mai visto prima.L'espressione preoccupata dell'uomo al volante fu l'ultima cosa che vide prima di perdere i sensi, si sentiva andare a fuoco, era sicuro di avere la febbre, ricordò solamente l'uomo che urlava e si girava per aprire la portella della macchina ed uscire prima che il mondo diventasse tutto nero e senza suoni.
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We Found Love In A Hopeless Place
Fiksi PenggemarKyungsoo: ragazzo 17enne, scappato di casa Jongin: imprenditore 26enne, non crede nell'amore ''Kyungsoo è quello che chiami innocenza e perfezione, ha buoni voti a scuola, e non ha mai fatto nulla di male nella sua vita. Ma la sua popolarità ne rise...