16.

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Attraverso la strada di fretta e salgo nella macchina di Matteo, con l'ansia e l'adrenalina che crescono in me. Lo osservo mentre si accende una sigaretta e poi si gira verso di me, tutto con lentezza assoluta, facendomi venire un nervoso unico.

- Da domani tu non lavorerai più qui.- il suo tono di voce non ammette repliche, ma io non sto certamente zitta davanti a parole come queste. Io so decidere per me, lui non è mio padre e io non ho sette anni.

- Matteo, spero che tu stia scherzando, è il mio lavoro e non mi licenzio certamente perché tu sei geloso se quel deficiente viene a comprare.- urlo senza preoccuparmi di tenere piatta la conversazione, non mi piace quando qualcuno pensa di potermi dire cosa fare o no.

- Viene a comprare?- ripete le mie parole ridendo nervosamente, per poi buttare la sigaretta appena accesa dal finestrino. - Quello in negozio entra solo con la speranza di portati a letto. Cristo ma capisci?-

- Posso sapere perché te la stai prendendo con me? Non ho fatto nulla di sbagliato, non gli ho dato confidenza e non l'ho certamente invitato io.- sinceramente pensavo che avesse capito che Sfera agisce da solo, senza il mio appoggio.

- Non lo stai nemmeno allontanando però, Demetra.- scuote la testa come se fosse estremamente deluso da me, facendomi innervosire maggiormente. Faccio di tutto per tenere Sfera lontano, per tenere su la mia relazione con Matteo e ora, lui, ha il coraggio di scaricarmi addosso colpe che non ho. Ho cercato di capire il suo punto di vista, in tutti i modi, ma non accetto che mi faccia passare per la cattiva di questa situazione.

- Non ti fidi di me. Sei assurdo Matteo, pensavo fossi diverso, pensavo che in questi anni passati insieme avessi capito come sono fatta io.- quasi sei anni e lui mi ripaga così?

Respira profondamente e sbatte la mano sul volante, ripetutamente, come per scaricare la rabbia. Mi fa paura la sua reazione, mi fa paura la persona che diventa se c'è di mezzo Sfera Ebbasta. Non so più cosa fare. Se mi rifiuterò di servire il rosso, perderò il lavoro, ma se accetterò perderò Matteo. Tutto questo è allucinante, non dovrebbe essere così...

- Ti porterà via da me, Demetra. Lo farà, credimi. Lui riesce sempre ad ottenere quello che vuole, e quello che vuole ora sei tu.- il suo tono di voce è diventato pacato, ma stanco. Sembra quasi senza forze ed impaurito. Ma io cosa dovrei fare per fargli capire che io amo lui? Non so più cosa inventarmi.

- E invece no, dovresti credermi. Dovresti capire che io ti amo e non farei mai nulla che possa ferirti.- una lacrima mi bagna la guancia destra, ma io l'asciugo in fretta, non volendo piangere ora. - Potrebbe inventarsi quello che vuole, ma io non cederei comunque. Dio, non so più che fare.-

- Ti amo Demetra... ricordalo sempre, qualsiasi cosa succeda.- evita il mio sguardo e mette in moto la macchina. - Sarà sempre così, ho condiviso tanto con te. Più che con chiunque altra. Ho sempre cercato di darti tutto ciò che avevo. -

- Perché mi parli come se ci stessimo lasciando?- sono sempre più sconvolta dal suo comportamento e dai suoi cambiamenti d'umore. - Matteo... Ti prego.-

- Meglio stare un po' lontani forse... Così che tu possa schiarirti le idee.- lo guarda sconcertata e mi sento immediatamente offesa. Crede davvero che io possa lasciarlo e che provi qualcosa per Sfera.

È terrorizzato dal fatto che la nostra storia possa finire, che io smetta di amarlo, e poi è lui il primo che mi allontana da sé?! Sta dando modo alle sue paure di realizzarsi. Ripeto che non so come possa essere diventato così, in pochi giorni.

- Mi stai lasciando?- rido nervosamente, sentendo le lacrime salirmi agli occhi. - Tu stai davvero insinuando che io voglia lasciare te per lui?-

- Non è che lo sto insinuando, so che è così. Noto come lo guardi, Demetra.- sgrano gli occhi immediatamente, è  completamente impazzito. Non sa quel che dice, sta avendo delle allucinazioni?

- Dio, fammi scendere da questa maledetta macchina, Matteo. Ho bisogno di stare sola.- gli indico la mia portiera, in modo che la apra, desiderosa di scendere. Non posso stare un minuto in più con lui, non posso stare a sentire ancora queste assurdità.

- Vai davvero?- chiede, spalancando la bocca, sbalordito. - Non voglio... Ti prego, Demetra. Non so cosa mi stia succedendo.-

Avvicina la sua mano al mio viso, ma io mi allontano di scatto. Come può pretendere che io stia seduta qua e faccia finta di niente, dopo quello che mi ha detto?

- Matteo, al momento non mi sento sicura e a mio agio con te, fammi scendere.- aggancio il suo sguardo e vedo la tristezza dentro i suoi occhi, ma cerco di restare impassibile. Non mi posso far trattare così, l'amore si basa sulla fiducia, non si accusa la persona con cui stai, senza che questa abbia fatto nulla.

- Va bene...- fa scattare la serratura e io scendo immediatamente, senza parlare. Non ho nient'altro da dire. Mi sento come svuotata, visto che non credevo che proprio lui mi avrebbe trattato così, mai. Abbiamo sempre affrontato in modo maturo i nostri problemi, non in questo modo tossico.

Appena chiudo la portiera, lui parte velocemente, mentre io resto a fissare un punto immaginario davanti a me. Scossa e sbigotita da quello appena successo, non avendo idea di come poter risolvere questa situazione. Situazione assurda e surreale.

- Davvero credi che lui ti possa dare ciò di cui hai bisogno?- sussulto sentendo la voce di Sfera dietro di me e mi giro di scatto. Mi meraviglio non sentendo la solita l'ironia nella sua voce. - Per una volta faccio il consigliere: non ti merita. E no, questo non fa parte del mio corteggiamento. -

Lo guardo scrollare le spalle e poi andare via, prima che io abbia la lucidità di rispondere qualsiasi cosa. Troppo sconvolta da tutto, troppo meravigliata da come si siano messe le cose.

Sospiro debolmente e decido di mandare un messaggio a Pierfrancesco, per chiedergli il piacere di darmi un passaggio.
Sono mentalmente esausta e ho assolutamente bisogno del mio migliore amico, di sentirmi capita e di avere accanto qualcuno che mi dica cosa fare per uscire da questo incubo.

Nota: e se vi dicessi che l'università appena iniziata mi ha fatto tornare l'ispirazione? Che rinizi il viaggio ❤

Cartine Cartier|| Sfera Ebbasta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora