CHAPTER THREE

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YOU CUT YOUR HAIR.
AND YOU HAVE A DRAGON.


SAKAAR

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SAKAAR



 «Tu hai fatto cosa?» strillò Loki, la sua voce rimbombò fra le quattro pareti facendo socchiudere gli occhi a Bruunhilde.

«Abbassa la voce, idiota!» lo rimproverò lei, massaggiandosi le tempie. Erano chiusi lì dentro da cinque minuti, forse di meno ma lo scorrere del tempo sembrava quasi essere totalmente diverso rispetto ad altri posti.

«Tu hai fatto cosa?» allora abbassò il tono di voce, Loki, a cui il piano pensato da Bruunhilde e la sua strategica mente non andava a genio per niente, se prima avevano qualche possibilità di sfuggire da Sakaar e dalle grinfie perverse del Gran Maestro, adesso erano completamente sfumate. Per non parlare del riverbero di conseguenze che ci sarebbero state in futuro.

«Era l'unico modo, ok? Riflettici un attimo»

«Ma sei completamente impazzita? Anche se riuscisse ad arrivare qui, non hai la minima idea di cosa tu abbia appena innescato» cercò di spiegare Loki con affanno, ché di raccattare di nuovo i pezzi non ne aveva molta voglia.

«La sottovaluti, davvero. Non hai sentito cosa dicono di lei?» Bruunhilde incrociò le braccia al petto, rimanendo ferma sul suo punto. Aveva ragione e questo Loki lo sapeva, ma non poteva negare di essere preoccupato per ciò che sarebbe avvenuto dopo – se tutto fosse filato liscio – essere scappati di lì.

C'era voluto del tempo, prima che Thor potesse rimettersi in piedi e ricominciare a vivere, almeno un po' più sereno, se lei fosse ripiombata nella sua vita per poi andarsene come se nulla fosse stato, le ripercussioni sulla salute mentale di suo fratello, già precaria, avrebbero avuto un risvolto talmente negativo da poter essere devastante.

«Certo che ho sentito cosa dicono di lei, ma sono voci, Bruunhilde, voci di cui non mi fido. E se poi arriva senza assolutamente niente in mano? Siamo di nuovo al punto di partenza. Glielo avevo detto a Thor che dare retta a te era uno sba...» ma prima che potesse completare la sua sentenza, le nocche di Bruunhilde gli colpirono il naso con tale violenza da farlo rimanere con gli occhi spalancati per qualche secondo, mentre un rivolo di sangue gli scorreva dalla narice destra.

Prontamente le mani andarono a coprirgli il viso, mentre gettava uno sguardo di fuoco alla donna davanti a lui, che soddisfatta sorrideva sghemba.

«Dì qualcos'altro sul mio conto, Loki Laufeyson, ti sfido» ringhiò Bruunhilde e Loki stava veramente ad un passo dal perdere completamente la pazienza, fare uno dei suoi scherzetti – di cui era un maestro – e trovare un modo per conto suo.

𝐌𝐘 𝐁𝐋𝐎𝐎𝐃, thor odinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora