Survive

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"Alcuni di voi avranno notato che il tasto di logout non è presente nel menu" continuò il preside, nonche creatore del gioco stesso. Lo fissai ansiosa, speravo che non fosse un bug ma qualche sorta di quest evento per festeggiare l'uscita del gioco. "Non è dovuto ad un errore, è stato voluto così. Non potete sloggarvi, non potete uscire dal gioco a meno che non muoriate." Aggiunse poi scatenando il panico, vidi gente, che pur di uscire, fece apparire la bacchetta, se la puntò contro pronunciando la formula dell'anatema che uccide. Una decina di giocatori esplose in mille frammenti sperando dal gioco, ma non tutti si erano per così dire suicidati. Dovevano essere stati sloggati con forza dall'esterno, rimovendogli il nerve gear.

Il preside scoppio in una fragorosa risata, facendo voltare, nuovamente, l'intera sala verso di lui. "Poveri ingenui, morire nel gioco equivale a una morte totale." Disse, lo guardai stravolta, voleva dire che se muorivamo non potevamo ricominciare il gioco da capo? "In nerve gear manderà delle onde così potenti che vi friggeranno il cervello, stessa cosa se la console vi verrà rimossa con la forza. L'unico modo per uscire è completare il gioco, sconfiggendo Lord Voldemord" aggiunse poi colui che aveva creato quel mondo. Lo guardai sconvolta, quelle persone che erano sparite... In realtà erano morte, rimasi sotto shock per qualche minuto, eravamo tutti bloccati in una realtà virtuale. Dovetti respirare profondamente per un paio di volte per non scoppiare a piangere ed urlare come una pazza. Adoravo Harry Potter, adoravo quel videogioco e l'idea che vi era di base, ma non potevo sopportare quell'atrocità.

"E dimenticavo" disse il preside che era rimasto in piedi tutto il tempo. <ecco ci risiamo, ora darà qualche altra notizia shockante> pensai fissandolo in malo modo, come gran parte del mio tavolo. "Potete decidere di vivere dentro il castello, è una delle poche aree sicure, oppure di vivere al di fuori" lo guardai rilassandomi, di poco, ma era un annuncio migliore di quello dato poco fa. "Buon Divertimento" disse per poi sparire con un sonoro pop. Il tipico suono della smaterializzazione.

Mi guardai attorno, tutti parlottolavano fra di loro e commentavano; io mi alzai e mi diressi alla porta della sala grande e ne uscii. Non ero in vena di chiacchiere, ogni minuto passato rinchiusa in qiel gioco era un minuto sprecato nella vita reale, dovevo capire come uscirne illesa il prima possibile. Volta a destra presi le scale in salita e corsi a per di fiato, implorando le scale di non cambiare e sotto i rimproveriri severi dei quadri, sino al 5° piano, piano dove si trovava la biblioteca. Mi scappò un piccolo sorriso, almeno una cosa positiva c'era, sapevo già moltissime cose di quel mondo, forse la sopravvivenza li non sarebbe stata tanto ardua.

Three words can change your lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora