Cap. 1.

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Il rumore di piccole gocce di pioggia  cominciò a pervadere la camera silenziosa.
Scivolavano lente lungo la finestra, un piccolo e angusto quadro della libertà che un tempo avevo.

Le cinture della maglia di forza mi stringevano le braccia ormai intorpidite da quella posizione scomoda.

E come se ciò non bastasse, ero legata al letto, le mie gambe nude leggermente divaricate, così da impedirmi qualsiasi movimento.

Non potevo nemmeno aprire bocca o proferir parola, anche se sarebbe comunque stato poco sensato chiusa da sola in quel posto.
Uno strano strumento attaccato dietro la nuca mi riempiva infatti completamente la bocca.

Mi sentivo persa.
Non mi sentivo più viva.

Era appena passata una settimana dal mio arrivo nell'istituto per malattie mentali, e qualcosa mi suggeriva che se fossi restata li ancora per poco, lo sarei diventata veramente.

No. Non ero pazza.
Tutto successe per il disprezzo di un uomo.
Non era mio padre. E quando lo scoprì, decise di liberarsi di me. 
Non sopportava l'idea che il suo vero e ultimo amore della sua vita avesse potuto tradirlo.

La morte di mia madre l'aveva lentamente consumato, come una larva che divora piano le interiora di una carogna.

Certo, era un uomo freddo già di principio, e non mi aveva dedicato mai molte attenzioni. Non mi amava. Non lo aveva mai fatto. Non provava nessun sentimento nei miei confronti.

L'unico suo gioiello era mia madre. Ah, lui la amava con tutta l'anima. Mi ricordo ancora il giorno in cui trovò i documenti dei dottori che accertavano il mio legame di sangue con un padre, che non era lui.
Mia madre glielo aveva tenuto segreto, e lui perse completamente la ragione.

Non voleva accettare che una piccola creatura come me potesse rovinare il ricordo che aveva di lei, e, come per cacciare via un terribile incubo o una semplice cruda verità, decise che la cosa migliore sarebbe stata quella di abbandonarmi.

Ma non sulla strada.
Abbandonarmi nel luogo dei dannati, dove nessuno viene più a cercarti, dove non si esiste più.

Mi aveva negato la mia vita.
Mi aveva uccisa.

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