III

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Il maggiordomo si girò verso il giovane, attendendo con pazienza che quest'ultimo si pronunciasse.

Il conte si morse il labbro inferiore in segno di frustrazione, non aveva idea del perché lo avesse ancora chiamato.
Anzi, sì che lo sapeva... Ma non voleva ammetterlo a sé stesso.
L'idea allucinante di ricevere un abbraccio lo aveva ancora preso in contropiede.
Cercò lo sguardo del demone nella leggera penombra della camera, era spaventato da quella strana sensazione, da quel vuoto che sentiva dentro il proprio petto.
Si mise seduto tra le morbide coperte osservando ancora gli occhi rubini del demone di fronte a sé.

-ti ordino... -

... Mormorò maledicendosi mentalmente per quello che stava per fare.

-... di darmi un abbraccio. -

Nonostante le ultime parole furono tanto basse da essere quasi impercettibili, il conte tentò malamente di dargli comunque un tono autoritario a quella piccola supplica di conforto.

Il demone sgranò gli occhi a quella richiesta tanto singolare, decisamente fuori dalle linee imposte dallo stesso attuale conte, che non amava essere coccolato o toccato.

-... Yes, my Lord-

Con titubanza si avvicinò al ragazzo che in quel momento stava distogliendo lo sguardo con un leggero rossore sulle guance, mentre allargava le esili braccia verso il suo maggiordomo.
Sebastian fece altrettanto, allargò a stento le braccia sedendosi appena sulla parte di materasso di fianco al conte.

I due si avvicinarono pian piano fino a quando la guancia morbida del più giovane si appoggiò al petto del maggiordomo in uno piccolo sbuffo.

Sebastian osservò la piccola figura che stava per stringere tra le braccia, anche se in modo impacciato e rigido, proprio come quando doveva dormire,lui difatti non aveva idea di come fosse un abbraccio in sé, e si sentiva decisamente fuori luogo.
Cercò allora di fare attenzione, e con delicatezza, un velo di timore, strinse le braccia intorno a quello che in quel momento sembrava proprio un gattino, tentando di percepire qualsiasi segno negativo da parte del ragazzo.

-le... le faccio male? -

Mormorò Sebastian che  abbassò al contempo lo sguardo , scontrandosi nuovamente con gli occhi bicromatici del ragazzo, che lo ribaltarono nella realizzazione, e lì si ritrovò con la consapevolezza che fosse la prima volta che abbracciava qualcuno, un lieve tepore dimenticato si risvegliò nel petto del demone, come se per tutto quel tempo lo avesse accantonato nelle tenebre.
Il maggiordomo distolse in pochi secondi lo sguardo , cercando di allontanare malamente quel pensiero, quella sensazione tanto alienante ma anche familiare, volendo di corsa ritornare alla sua compostezza da demone freddo e privo di ogni qualsiasi sentimento.

Il conte in un primo momento pensò che lo stesse prendendo in giro , ma quando volse  lo sguardo verso il viso di Sebastian rimase sorpreso dalla serietà e da quella impercettibile preoccupazione che emanava la sua espressione, tanto che lui rimase in silenzio per qualche istante, incantato nel vedere qualcosa di piacevolmente diverso in quel viso tanto inespressivo.

-in realtà sei troppo rigido. Rilassati e stringimi come si deve. -

Sebastian sembrava essersi ripreso da uno stato di shock  quando sentì  le parole de giovane, ed ascoltando il suo "consiglio" tentò di rilassare le braccia e di stringere un pelo di più la figura minuta, che intanto si era nuovamente accoccolata al proprio petto,  un lievissimo sorriso sincero sfiorò le labbra del demone che non si rese conto che era proprio per quello che quella "fiammella" si era accesa e non si sarebbe più spenta. 

Nonostante quella posizione un po' antipatica al conte, ma anche tremedamente confortante, proprio a lui tornarono in mente gli inizi di quei tre anni del contratto con Sebastian, quando doveva ancora spiegargli come agire e come muoversi per comportarsi da maggiordomo perfetto, anche se quella era una situazione completamente diversa, gli stava forse insegnando ad essere umano?
 In quel momento non ci diede troppo peso, grogiolandosi in quell'abbraccio finalmente rincuorante e sorprendentemente caldo, immaginava che in fondo Sebastian non potesse emanare un calore tanto piacevole , se lo immaginava freddo come una lastra di marmo, come si era sempre dimostrato anche in fatto di sentimenti e carattere.
Strofinò delicatamente la guancia sul frac profumato del demone, non era sgradevole come odore, ma uno talmente tanto innocente che si addiceva perfettamente alla maschera che il demone aveva creato per fargli da maggiordomo.
Il conte si domandò che profumo avesse Sebastian veramente quando era nella sua vera forma, mentre pian piano sprofondava in un sonno sempre più profondo , disconettendo lentamente la testa dal proprio corpo.

-profumi... -

Mormorò con un fil di voce il conte, sentendo in un ultimo pelo di lucidità un vago odore di cenere, per poi crollare in un sonno finalmente tranquillo e privo di incubi.

Sebastian guardò nuovamente il giovane una volta accortosi che si era addormentato, mosse i propri occhi rubini su ogni piccolo dettaglio di quel corpo esile, i sottili capelli antracite , il viso rilassato che finalmente sembrava appartenere ad un ragazzino della sua età, in quel momento avrebbe potuto persino mangiarlo, era indifeso del resto, eppure quel giovane si fidava tanto di lui perfino da addormentarsi tanto facilmente tra le sue braccia.
Ovviamente il demone era consapevole che non avrebbe potuto, e non lo avrebbe fatto,  la sua estetica lo negava a gran voce, di fatto se fosse stato il Signorino a dargliela di sua volontà per Sebastian sarebbe stato decisamente più soddisfacente, e in quel momento sembrava che ci fosse anche altro ad impedirglielo.
Quel calore al petto era tanto strano, ma anche estremamente piacevole, non era da lui provare una cosa del genere, ed il suo istinto da demone gli diceva letteralemente di scappare da quelle sensazioni, non erano fatte per lui.
Uno singolo sospiro mosse appena il suo corpo nel tentativo di cacciare via quei pensieri, e resosi conto di non potersi più muovere per il resto della notte decise di sdraiarsi delicatamente tenendo ancora abbracciato il ragazzo, sperando che in fondo il sonno del Signorino si consumasse verso l'orario consueto per poter almeno stirargli velocemente il giornale.
La giornata dopo si prospettava davvero complicata da iniziare... 



Mattinata inoltrata, la luce filtrava dalle pesanti tende della camera da letto del conte, il rumore di un grosso sospiro rieccheggiò nella stanza, seguito poi da un lieve mugolio addormentato.
Il giovane Signorino si stiracchiò appena aprendo a due fessure gli occhi bicromatici, tentando di mettere a fuoco qualcosa, bastarono un paio di secondi che il viso inespressivo di Sebastian con lo sguardo fisso sul di lui si schiarirono.

- S-SEBASTIAN!!!-


- Spazio autore-

Ci ho  messo letteralmente eoni per concludere questo terzo capitolo , ma spero sinceramente che vi sia piaciuto.
diciamo che adesso si entra un pelo di più nel clou, e la situazione si svilupperà con il conseguirsi dei capitoli, che spero davvero di riuscire a scrivere più frequentemente.

Al prossimo capitolo!! 





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⏰ Ultimo aggiornamento: May 17, 2020 ⏰

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How Demons Fall In Love - Black ButlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora