Capitolo 10

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Jaemin

Arrivo per le 17:50, entro e sento il mio fotografo dire:

<<Nana! Finalmente sei qui, il tuo buon umore ci è mancato molto. Sai oggi abbiamo avuto il doppio dei modelli normali, perciò doppio lavoro!>>

<<Ah mi dispiace! Comunque...iniziamo? Non vedo l'ora!>> rispondo sfoggiando il miglior sorriso che riesco a fare.
Mi invita a seguirlo e mi mette una mano attorno al fianco, che presto "scivola casualmente", come dice lui, sul mio
fondoschiena, cosa che mi da troppo fastidio.
Quel tizio mi inquieta molto: ogni volta cerca contatto fisico, mi fissa sempre ogni parte del corpo e si lecca le labbra, fa di tutto pur di stare da solo con me e obbliga
tutti a farlo lavorare con me.
Vicino al set noto dei fogli che indicano uno spettatore. Lo studio è solito segnare chi viene a vedere photoshoot, così nel caso sparisse qualcosa si ha traccia di chi sia stato lì.
Sta volta non c'é un nome, solo "Spettatore".

<<Chi c'é come spettatore? Non vedo nessuno>> chiedo curioso al fotografo inquietante.

<<Bah, nessuno di importante. Un giovane studente ha detto che voleva assistere per un progetto scolastico>>

Non mi faccio troppi problemi e inizio a posare rilassato. Finiti gli scatti l'inquietante mi chiede di aiutarlo con
alcune cose nel magazzino. Decido di aiutarlo, perciò lo seguo fino alla porta dove vengono categorizzate tutte le foto.
Mi fa entrare per primo, poi fa lo stesso, ma sento la porta chiudersi a chiave.

<<Perchè hai chi->> mi tappa la bocca e non riesco più a dire nulla

<<Cerca di fare silenzio, non vorremo mica farci sentire>> mi sussurra all'orecchio, mentre inizia a lasciarmi degli orrendi baci sul collo.
Io provo ad allontanarlo, ma quell'uomo è il doppio di me e tutta la mia forza non basta. Lacrime iniziano ad attraversarmi il volto, lui già piegato che inizia a sbottonarmi i pantaloni, dopo avermi tolto la maglietta. Non so da dove trovi il coraggio, ma inizio a dimenarmi,
picchiandolo e muovendomi come un pazzo, fino a far cadere uno scaffale. Quella caduta provoca un tonfo pazzesco, nonostante ciò lui continua nel suo intento

<<Così sarà peggio, caro il mio Nana. Vuoi proprio che ti punisca?>> vedo un ghigno sul suo volto

<<I-io non s-sono t-tuo>> singhiozzo

<<Lo sarai presto>> dice iniziando a palparmi da sopra i boxer.

Qualcuno...qualcuno mi aiuti

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Scherzone! Eccomi qua. Ho finito di studiare "presto" e ho deciso di pubblicare. Purtroppo domani nulla, ricomincio il ritmo che avevo previsto. Sono contenta che la storia vi piaccia e ringrazio di cuore hysjjen che ogni volta commenta se mi fa sapere cosa ne pensa♥️

Oggi vi presento lui

Oggi vi presento lui

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Sanha, Astro

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Sanha, Astro. Ha 19 anni (è del 200) e mi ha rubato io cuore. Seguo da poco gli Astro ma... guardatelo

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