Ho visto delle Nuvole Strane

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Ho visto delle Nuvole Strane
(Lettera alla tristezza)

Cara tristezza che ti infili nelle unghie come sporcizia vieni a prendere la felicità che l'uomo spaccia in strada tra bancherelle e puttane. Vorrei dirti due o tre cose che sento nel cuore o forse nel culo, ormai non c'è più differenza. Stai lontano dai bambini in bicicletta e dalle badanti rumene che portano in giro vecchiette sul carrozzino. Mentre ti sto scrivendo sono sdraiato sul cemento di un parchetto perché l'erba è fradicia e ho visto delle nuvole strane su nel cielo. Questa immagine mi fa sentire bene e mi fa concentrare per la stesura della tua lettera che conserverai con estrema gelosia. Ma non perdiamo tempo inutile. Io da qualche parte devo iniziare senza però sapere dove finire.
Avere delle fisse particolari fa bene alla salute. Mettere gli accendini in fila su una mensola in base al colore e alla tipologia, distinguere i clipper dai Bic e differenziarli in base alla grandezza.
Conservare i biglietti dei mezzi in una piccola scatolina marrone per ricordarti dei viaggi che hai fatto, del disagio, dei compagni che ti scegli e che ti capitano.
La vita di un uomo è un calcio in culo, uno sputo nell'occhio, un gelato che si scioglie e inzuppa il cono. Ma la vita viene sempre raccontata per quello che non è. È come una Bibbia, un articolo di cronaca nera, un biglietto della lotteria, una tovaglia che viene ripulita dalle briciole di pane, ma che resta macchiata di olio. Basta coprire le chiazze con piatti e bicchieri, e sorridere sempre con disinvoltura.
Cara tristezza che ti sfreghi le mani aspettando qualche sofferenza sparsa nell'aria, ti rolli una canna quando sei depressa? Cosa fai di notte? Sogni lacrime continue?
Io per un periodo sognavo un signore che sembrava vagamente mio padre, stava seduto sulla poltrona vicino al letto dove tenevo tutti i miei vestiti. La strana persona mi guardava schifato, pensava <ma guarda questo imbecille, sono le 12 e ancora dorme>.
Certe mattine mi svegliavo con la pesantezza di socializzare nel cuore. Avevo un cattivo sapore in bocca, un gusto di inferno, di serpenti che strisciano nel fango.
Uno sparo squarciò il muro. Forse fu un cannone, ma non è dato saperlo. Le peggiori armi chimiche sono le troppe parole antiparassitarie che ci diciamo o i troppi silenzi che ci spariamo nelle vene.
Mia cara tristezza che esulti per le nocche che si spaccano sul marmo credo che dovremo chiederci chi siamo e da dove veniamo, Penso che sia necessario stare sdraiati sull'erba e fermarci a capire.
Io vengo da un orto dove le carote rubano i bambini con le pistole a pallini e li portavano sottoterra. Ho già perso tre cuginetti. Forse sono diventati delle carote giganti fatte a pezzettini e distribuiti nelle mense, brutta bestia la globalizzazione.
Le verdure mi fanno schifo perché dietro la loro apparenza salutista nascondono delle tristi verità. E chi nasconde nel mistero una storia mi fa incazzare. Troppe bugie per troppi bugiardi.
Cara tristezza non so che cosa altro scriverti, non so nemmeno se fartela leggere questa fottuta lettera. Forse la brucio, ma non vorrei fare un favore alla felicità. Sto ancora qui fermo sul cemento a guardare queste nuvole strane che passano lente per poi ritornare.

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⏰ Last updated: Jun 01, 2019 ⏰

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