PROLOGO

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Se si trattasse di una storia di fantasmi o di case stregate, sarebbe molto meno spaventosa di quella che state per leggere in queste pagine. Ci sono situazioni nella vita che, se ammantate di realismo, sono capaci di turbarci oltremodo, proprio perché sono calate nella quotidianità di qualcuno. E se esistono da qualche parte, non è detto che un giorno non possa toccare anche a noi.

Questa storia è una delle migliaia di quel genere.

Di solito non si è ben disposti a credere nell'assurdo, non perché inverosimile, ma perché angosciante. La gente abitualmente reagisce con ritrosia. Scansa ciò che gli genera disagio, pena o dolore.

E' bene però sapere cosa accade intorno a noi, pur se a distanza e a cosa si può andare incontro quando si fanno le scelte sbagliate e ci si rivolge d'impulso a persone che più che tutelare le vittime sovente giocano a fare Dio.

Il giardino del vicino è sempre il più verde? Non è detto. Dipende da quanto è abile nel curare le apparenze. Spesso è pieno di erbacce e parassiti tanto quanto il nostro. E' meglio ascoltare, conoscere e imparare ad evitare certi passi che rischiano di rivelarsi carissimi per le nostre vite. L'esperienza altrui, nel bene e nel male, è sempre qualcosa di prezioso.

In questa storia, come in tutte quelle che si rispettino, ci sono alcuni personaggi principali e molti secondari.

Conosceremo una famiglia di quattro persone e il Sistema, rappresentato da una serie di interpreti degni di vicende dickensiane.

Sullo sfondo una serie di personaggi senza i quali certi avvenimenti non avrebbero avuto le stesse sfumature.

Questo libro è dedicato a tutti loro.

A chi ancora oggi riporta i segni della battaglia e non riesce a impedire al proprio cuore di sanguinare; e a chi invece forse ricorda la vicenda come una delle tante, ma è talmente assuefatto alla propria cecità e alla mancanza di vergogna, da non dare più peso alle azioni che compie e alle idee in cui crede, soprattutto se sono i semplici mezzi per raggiungere i propri fini.

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