Premetto che sono stato costretto a scrivere questo resoconto. Non avevo la minima intenzione di rivivere quei terribili ricordi che mi si sono impressi nella mente come chiodi su una tavola di legno.
Loro mi hanno costretto.
Loro hanno distrutto tutto ciò che avevo, dalla prima all'ultima cosa. Non mi è rimasto niente di niente, e non posso nemmeno farla finita perché Loro mi tengono sotto sorveglianza in un buco vuoto. E nemmeno sono riuscito a morire di fame o sete perché ho sostentamento in abbondanza e se provo a rifiutarmi di mangiare o bere, Loro mi ficcano il cibo in gola. Non posso vomitare, mi hanno impiantato dei sensori che m'impediscono di farlo, a meno che non sia strettamente necessario.
Sono intrappolato qui per il resto della mia miserabile vita e non c'è alcun modo di fuggire.
Mi chiedo sempre cos'ho fatto di male per meritarmi questo trattamento, non capisco perché dovesse capitare proprio a me. Nella mia vita non ho mai fatto nulla di male, anzi, sono sempre stato considerato come un individuo modello, un punto di riferimento per tutti quelli che mi circondavano. A pensarci bene, forse è per questo motivo che hanno scelto me e non altri. Hanno scelto un rappresentate esemplare. Bel ringraziamento per aver fatto qualcosa di buono nella vita.
Purtroppo non posso dilungarmi di più, molto probabilmente elimineranno questa parte introduttiva perché non è necessaria per il resoconto. Ma io la scrivo lo stesso e dico 'fanculo a quegli stronzi.
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Gelido inferno
Short Story"Tutto ciò mi ricordava una missione spaziale, quelle che si vedono in ogni film di fantascienza: le tute, il paesaggio extraterrestre, gli atterraggi. La nostra era una nuova missione Apollo e noi eravamo i pionieri dell'Antartide." Cinque ricercat...