Capitolo 5 - done deal.

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il giorno dopo, ovvero venerdì, ero entusiasta per la fine della scuola, ma agitato per gli esami. "un fottuto giorno, amici" esclamò Calum. io risi: ogni giorno, da circa due settimane, qualcuno di loro mi aggiornava su quanto tempo mancava, senza dimenticare il 'fottuto'. appena Michael arrivò attorcigliai la sua mano alla mia, ricordando le sue parole del giorno prima. avevo spiegato a Cal e Ash cos'era successo, rimanendo sul vago riguardo al motivo. a scuola tutti mi guardavano, ma di scoperto c'era solo un taglio sulla guancia, che, tra parentesi, Michael aveva baciato più volte, quindi me lo immaginavo come un suo bacio, di cui tutti ne erano gelosi quando lo notavano.

avevo paura che Brad tornasse, perciò rimasi quasi sempre a non più di cinque centimetri di distanza dal mio fidanzato; potrebbe sembrare da codardo, ma avevo anche il terrore che quel figlio di puttana si avvicinasse a Mikey se io non c'ero. 'eh no tesoro, voglio sbattermi Michael e tu non sarai un ostacolo' le sue parole mi ricomparirono nella mente, facendo salire acido dallo stomaco. vedevo i miei due amici costantemente preoccupati per me, ma lanciavo loro sguardi come per dire:'sto bene'. non vidi Brad per tutto il giorno, e questo fu tranquillizzante ma sospetto, visto che era sempre dappertutto fuorché in classe. all'uscita Michael lasciò la mia mano dicendo che aveva dimenticato il quaderno in classe; mi promise che sarebbe tornato subito e sparì tra i milioni di studenti. le mie dita iniziarono a tremare leggermente e deglutii. 'va tutto bene Luke.. Michael torna subito' mi dissi. non avrei mai voluto lasciarlo andare, almeno non oggi. Brad poteva essere ovunque. mi appostai al lato dell'ingresso, cercando di scorgere una massa di capelli azzurri, ma per venti minuti non lo vidi uscire. nessuno arrivò, nemmeno quando la maggior parte dei nostri compagni se n'era ormai andato. stavo tremando di più. dove cazzo era finito? 'ti stai preoccupando per nulla Luke' però avevo paura. il leggero tocco di Ashton mi fece sobbalzare. "Calum aveva fretta di andare a casa, io.. vuoi che aspetti con te?" scossi la testa; "no, vai pure, aspetto da solo" fu la secca risposta. lui mi abbracciò prima di andarsene, ma non fece diminuire il tremore. quando calò il silenzio due voci molto familiari catturarono la mia attenzione e segui il suono fino al retro dell'edificio scolastico. per poco non svenni a quel che vidi.

"e dai tesoro, vieni qui, non mordo mica" sempre quel sorriso da bastardo.

"te lo dico per l'ultima volta, lascia stare Luke" tono fermo e serio.

"altrimenti?"

"altrimenti te ne pentirai. NON TOCCARLO PIÙ"

"credi sia così facile tesoro? senti, io lo lascio stare se tu provi a stare con me"

faccia schifata.

"facciamo un patto Clifford. con me è così"

"io non mi fido di te, coglione"

"fidati tesoro"

"ehm, ok.. sentiamo il patto" replicò con voce piatta.

"ora ragioniamo, tesoro. vediamoci domani alle 5 di pomeriggio qui. parleremo un po', uhm. e io non toccherò più quella merda che ti porti a letto"

Michael strinse i pugni. "affare fatto"

detto questo se ne andarono, uno da una parte ed uno dall'altra. io rimasi immobile, e incredulo. no, no. così suonava male. ero io che cercavo di proteggere il mio ragazzo ed ora la situazione era ribaltata: io ero l'ingenuo della situazione e loro tramavano per tenere al sicuro me. mi salii la rabbia. stavo per tirare un pugno al muro, quando Mikey spuntò dietro di me. "hey, è da un po' che ti cerco, andiamo a casa piccolo?" mi voltai cercando di sorridere. "s-si" risposi instabile. "che succede?" nella mia mente urlavo di rabbia, ma risposi semplicemente che avevo fame.

quella sera tutti e quattro mangiammo una pizza da Calum, mentre ripassavamo per gli esami. dentro stavo veramente male, ma non volevo parlarne. Michael sembrava non avere problemi a nascondere il fatto, perché mordicchiava una fetta di pizza ai wurstel con gli occhi puntati sul libro. qualche volta incrociavano i miei, e mi perdevo nel cielo che c'era all'interno dei suoi, dimenticando la rabbia. dopo cena andai in bagno. quando tornai sentii Ashton sussurrare:"non ti conviene farlo, credimi, quello là ti stupra" e poi la voce di Michael:"so difendermi". quei bisbigli si zittirono non appena tornai in cucina. feci finta di niente, ma avevo inteso ogni cosa. quella notte dormii con Michael, fingendo di essere ancora preoccupato per lui. lo ero, ovviamente, ma tutta quella paura la stavo in parte fingendo, poiché si era dimostrato assai sicuro davanti a Brad. quella notte, mentre dormiva, piansi un po'. e mi sentii un completo idiota. non so nemmeno perché piansi, sentivo solo di essere debole. Michael quella notte non mi abbracciò come le precedenti, ed ebbi il terrore che non mi amasse più.

*heeeei, questi capitoli non dureranno moltissimo, ma cerco di fare del mio meglio. UGH, QUESTO FA DAVVERO SCHIFO I KNOW, ma cercherò di rendere il prossimo più interessante, dai. xx*

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