Immagina Stiles pt.1

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Senti una goccia bagnarti la mano, poi un altra che ti bagna la guancia e ancora tante altre che in meno di cinque minuti ti inzuppano completamente da capo a piedi. Non hai un ombrello e nemmeno una giacchetta, sei vestita abbastanza leggera e ora stai correndo per le strade di Beacon Hills in cerca di un riparo ma tutti i negozi sono chiusi. Bhe ovvio, sono le dieci di sera e l'unica che va in giro con la pioggia sei tu, fantastico!

Immersa nei tuoi pensieri non ti rendi conto che ti ritrovi in mezzo alla strada e vedi due fari accessi puntati verso di te e una macchina che ti viene contro. Sei paralizzata e non riesci a muoverti, ma fortunatamente la macchina si ferma a soli 5 cm da te. Ti affretti a toglierti dalla strada e ad urlare un sonoro "scusa" quando ti ritrovi sul marciapiede.

X:"Va tutto bene, è anche colpa mia!" ti risponde il ragazzo all'interno dell'auto. Anche se c'è tanta pioggia riesci a riconoscere il suo volto. È un ragazzo che frequenta la tua stessa scuola e il corso di storia,ma non conosci il suo nome, sai solo che è il figlio dello Sceriffo.

X:"Ehi, senti, vuoi un passaggio?" ti chiede gentilmente il ragazzo e tu acconsenti con un sorriso pieno di gratitudine. Sali nella sua jeep e subito partite verso casa.

T/n: "Grazie mille, davvero mi hai salvata! A proposito, mi chiamo T/n" gli dici mentre ti sfreghi un po' le mani e ci soffi dentro per scaldarti.

Stiles: "Io sono Stiles. Posso chiederti cosa ci facevi per strada a quest'ora tutta sola e soprattutto sotto la pioggia?" ti chiede girando per un momento il capo verso di te guardandoti incuriosito. Stai per rispondere quando improvvisamente ti rendi conto che non hai la minima idea del perché girovagavi in giro.

T/n: "Non ricordo..." dici in un sussurro, cercando di scavare nella tua mente per capire che cosa dovevi fare. Lui ti guarda per un momento spaesato, ma non gli risulta tanto strano e questo però ti fa insospettire. Dopo vari minuti rallenta fino a fermarsi completamente e riesci a comprendere che siete arrivati a casa tua.

Stiles: " Bhe, siamo arrivati. È stato un piacere" ti dice con un tono dolce, facendo finta che la conversazione di prima non ci sia stata. Sospiri pesantemente e lui se ne accorge ma non ne sa il motivo. Invece tu pensi solo al fatto di voler scappare da quella maledetta casa e non tornarci più. Vuoi andare via a causa dei tuoi genitori dato che litigano sempre e ovunque, specialmente a casa e quando sono da soli, ma anche sei ci sei tu la cosa non cambia molto.

Però questa volta è diverso, avverti una strana sensazione. Sei ancora dentro la macchina e ti volti verso casa tua, osservando attentamente le finestre e noti che le luci sono accese, ma non senti nessun rumore, niente urla o strilli. Il silenzio. Il silenzio c'è quando uno dei tuoi non si trova a casa, ma noti la macchina parcheggiata davanti al garage e capisci allora che qualcosa non va.

Poi senti un colpo, uno sparo provenire dall'interno di casa tua e ti spaventi. Gli occhi cominciano ad inumidirsi, ma cerchi di trattenerti dal piangere, cerchi una scusa dicendo a te stessa che non è successo niente, che avrai sentito male. Ma poi ti giro verso Stiles, osservi la sua espressione, e capisci che quella è la verità, ma hai troppa paura ad ammetterlo.

Di corsa scendi dalla macchina sbattendo lo sportello violentemente e senti che anche Stiles è sceso e si trova dietro di te, imprecando ad alta voce. Poi ti lascia un attimo per chiamare il padre ed avvisarlo che hanno appena sparato, ma la sua voce ti risulta ovattata.

Poi urli e in quel momento la rabbia, la frustrazione, la tristezza, tutto quello che hai dentro esce attraverso quell'urlo disumano e potente da infrangere i vetri dei finestrini delle macchine e quelli delle case che si trovano vicine. Poi noti che Stiles ti guarda sorpreso, ma non spaventato e questo ti fa sempre insospettire. Dalle sue orecchie esce sangue e tu lo guardi con occhi pieni di scuse ma a lui non importa, come se tu non dovessi realmente scusarti.

Stiles: "Ehi, guardami, ok? Va tutto bene. Mio padre sta arrivando e dopo ti porto in un posto sicuro" ti dice prendendoti dalle spalle e guardandoti con occhi che cercano di confortarti. Poi sentite la sirena della polizia e vedete le luci arrivare verso di voi.

I poliziotti entrano con fretta e furia in casa tua, sfondando la porta d'ingresso. Dopo pochi secondi esce un agente che fa segno ai paramedici di entrare con una barella e un barlume di speranza si fa spazio dentro di te, ma viene distrutto quando dalla porta di casa esce la barella con un corpo ricoperto da un telo nero. Esce anche lo sceriffo che ti guarda con compassione e tu indietreggi fino a sbattere al petto di Stiles che ti prende per le spalle e cerca di darti conforto. Dietro lo sceriffo ci sono due uomini che tengono tuo padre con le mani legate dietro la schiena.

Presa da un attacco d'ira ti avvicini a quello che dovrebbe essere tuo padre e gli tiri un pugno in piena faccia, poi gli sputi addosso e te ne vai con ancora le lacrime agli occhi. Non hai voglia di vedere il cadavere di tua madre così sali nella jeep azzurra e poggi la testa sul finestrino, con lo sguardo rivolto verso la barella.

Quando Stiles sale in auto non dice niente, mette in moto e parte e ti conduce alla clinica veterinaria di tuo zio. Nella tua testa ti chiedi perché ti ha portato qui, insomma non vi conoscete e quindi non può aver pensato che ti portava dall'unico tuo parente rimasto, ma lasci stare. La stranezza in questa città è tanta.

Entrate nella clinica e tu ti butti a capofitto tra le braccia di tuo zio piangendo amaramente. Dopo ti stacchi e ti rechi nella stanza dove lui cura gli animali e intanto senti che Stiles gli spiega la situazione, ma parla più particolarmente di come ti ha trovata e dell' urlo, quello strano urlo.

Dopo esserti ripresa, anche se non del tutto dallo stato di choc, ti rendi conto che ci sono altre persona alla clinica e senti le loro voci discutere.

X: "Dobbiamo dirle tutto, non puoi tenerle tutto nascosto ancora per molto" dice una voce maschile profonda e tu intanto ti chiedi cosa vuol dire quel "tutto".

X: "È una banshee, Deaton. Deve imparare a controllarsi e io so come insegnarglielo" dice questa volta una voce femminile. Quello che dicono ti spaventa molto e ti chiedi in continuazione che cosa è una banshee e perché tu sei seduta a non fare niente.

Finalmente tuo zio entra nella stanza seguito da Stiles e un gruppo di ragazzi che hai visto a scuola ma non sai il nome. Il tuo nuovo amico ti sorride in modo gentile ma sei incapace di ricambiare, sai di avere uno sguardo freddo e ti dispiace un po', ma non riesci a farci niente. D'improvviso ti alzi, come se la sedia improvvisamente scottasse e aspetti che loro ti dicano qualcosa, ma nessuno di loro osa fiatare, così decidi di parlare tu.

T/n: "Allora? Mi dite cosa succede o no?" chiedi stufa dei loro comportamenti, ma ancora una volta loro non dicono niente, stanno lì impalati e non sembra nemmeno che respirino.
Osservandoli bene ti accorgi che effettivamente non respirano e cominci a spaventarti. Ti avvicini a loro ma sembra che non si rendono conto nemmeno che te ne stai andando.

All'esterno ti accorgi che anche lì il tempo è fermo, i rami degli alberi sono inclinati, come spinti da un vento ormai immobile, mentre le cartacce sono sospese. E senti di nuovo quella sensazione strana, quella voglia di urlare, ma cerchi di trattenerti perché hai paura di cosa possa succedere questa volta. Ma è più forte di te e allora gridi con tutta te stessa fino ad accasciarti a terra e svenire.

Ti risvegli in una stanza dalle pareti blu e vedi un ragazzo girato di spalle che parla con una ragazza dai capelli rossi, ma è tutto così sfocato che non capisci niente e quando cerchi di alzarti dal letto cadi, ma non tocchi il pavimento perché prontamente due braccia ti afferrano e ti fanno sedere sul letto.

Stiles: "Sei a casa mia ora. Stai tranquilla e cerca di dormire, risolveremo tutto domani" ti dice sorridendoti e tu senza esitare ti stendi sul letto e chiudi gli occhi, sperando che tutto questo prima o poi finisca.

Angolo autrice
Il capitolo è abbastanza lungo e spero che vi piaccia. È la mia prima storia quindi perdonate l'inesperienza e gli errori e accetto critiche costruttive.
Detto ciò buona lettura.
-Marty🌻

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