Mi risvegliai stesa a terra, all'interno di una gabbia piena di scatole e cianfrusaglie varie, situata in un tunnel illuminato da delle luci fastidiosamente rosse. Cercai di capire che cosa stesse succedendo e dove mi trovassi quando mi resi conto che mi stavo muovendo.
La gabbia era una specie di ascensore e saliva verso l'alto velocemente, ma non riuscivo a vedere un'uscita ne lungo le pareti ne verso la fine del tunnel. Tutto quel movimento cominciò a farmi venire il voltastomaco e vomitai su una sacca piena di qualcosa a me ignoto.
Mi accorsi che la velocità dell'ascensore aumentava man mano che si saliva sempre più in alto. Vidi che la corsa era terminata e non c'era nessuna via di uscita, ne uno spiraglio di luce, niente. L'ascensore non accennava a fermarsi, così mi appiattii per terra e aspettai l'impatto che però non avvenne.
Una botola sopra di me si aprì permettendo alla luce di entrare all'interno della gabbia che mi accecò subito, non essendoci abituata ancora. Alcune sagome di cui non riuscivo a vedere il volto erano posizionate sopra di me e sentivo delle voci parlottare, ma non riuscivo a distinguere le parole. Poi una delle figure scese nell' ascensore e mi guardò incuriosito.
Appena abituata alla luce riuscii a capire chi fosse e notai un ragazzo dai tratti orientali scrutarmi sorpreso e felice allo stesso tempo. Riconobbi Minho, il ragazzo che odiavo e non è quell' odio che si trasforma in amore, è odio e basta.
Minho: "Ragazzi, ci hanno mandato una ragazza" sentii dire dal ragazzo e subito varie grida di esultazione e applausi forti e continui esplosero al di fuori della gabbia. Il ragazzo si rigirò verso di me porgendomi la mano.
Rifiutai la proposta di aiuto e mi alzai da sola, vedendolo ritirare la mano un po' deluso. Ho imparato a camminare a 8 mesi, penso di potercela fare a sollevarmi in piedi da sola. Minho uscì dalla scatola e io afferrai la felpa su cui mi ero seduta sopra inconsapevolmente e me la legai in vita per poi, con un balzo, uscire dalla scatola.
Appena fuori, vidi, oltre a circa una quarantina di ragazzi che mi fissavano, un enorme campo d'erba circondato da quattro mura e un cielo azzurro sopra di noi, con un sole che spaccava le pietre. Quel branco di cani che sbavavano mi impediva di osservare attentamente ciò che ci circondava, così mi feci spazio tra loro sorpassandoli e riuscendo a vedere una possibile uscita da quel posto non così terribile come pensavo.
Mi voltai nuovamente verso i miei "nuovi compagni di avventura" e notai che la maggior parte di loro fissava senza scrupoli o senza battere ciglio poco più in basso della mia faccia. Abbassai lo sguardo e notai che indossavo un top nero che lasciava in bella mostra il mio seno.
T/n: "Da quanto tempo non vedete un paio di tette?" chiesi schioccando ripetutamente le dita per attirare la loro attenzione sulla mia faccia, ma con scarsi risultati.
X: "Circa tre anni" mi rispose una voce proveniente in lontananza appartenente ad un ragazzo mingherlino e biondo, seguito da un' uomo di colore più robusto che sorridevano divertiti. Riconobbi Newt, mio cugino. Quanto avrei voluto abbracciarlo, ma cercai solo di nascondere la mia espressione sorpresa.
T/n: "Bene. Allora niente tette per gli altri prossimi tre anni, okay?"dissi sfilandomi la felpa dalla vita e mettendomela addosso, chiudendo di scatto la zip. Subito lamentele e proteste si innalzarono e tutti i ragazzi cominciarono a ritornare a fare quello che stavano facendo prima, delusi.
X: "Devi scusarli, non sono abituata a vedere una ragazza, come avrai già capito. Sopratutto una bella come te" mi disse l'uomo di colore sorridendo in modo simpatico. Se non lo conoscessi direi che ci sta provando con me, ma dato che non lo conosco... Non che mi dispiaccia ricevere attenzione, ma non da troppi ragazzi.
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Immagina multifandom
FanfictionIo amo i fandom, in particolare Teen Wolf (ho guardato la serie 3 volte), e così ho scritto questo immagina per fantasticare un pochino. Se avete richieste scrivetemi.