Immagina Derek pt.2

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Sto dormendo così tranquillamente, che mi risulta strano il solo fatto di dormire. È tutto così calmo qui, nessuno che urla, nessuno che vuole bruciare casa, nessuno che cerca di ucciderti. Però io ci vivo di tutto questo quindi è estremamente noioso dormire e io non ci riesco. Mi metto seduta sul letto, mi guardo intorno e mi chiedo ancora che cosa ci faccio io qui, mi fa male ma allo stesso tempo non riesco ad andarmene.

Il loft di Derek, il nostro secondo incontro è stato qui. Avevo bisogno di aiuto e lui me lo ha offerto ed è così che l'ho conosciuto davvero e non il solito duro e scontroso Derek, l'altro suo lato che non pensavo nemmeno esistesse.

Se solo potessi tornare indietro sarei rimasta, se potessi tornare indietro accetterei quell'invito a cena, accetterei gli altri dieci inviti a cena, se solo potessi tornare indietro avrei impedito che lui morisse o sarei morta cercando di salvargli la vita. Ma lui ormai non è più qui e non tornerà indietro.

Le lacrime ormai hanno già inzuppato il cuscino anche questa notte. Mi alzo dal letto ormai stufa di stare lì a non fare niente e mi dirigo in cui cucina. Apro il frigo, prendo una birra e decido di bermela tutta. Non sono una di quelle che affoga i problemi nell'alcool, cerco solo qualcosa che riempa il vuoto, anche se piuttosto mi riempie lo stomaco.

Mi dirigo verso il divano, ma appena arrivata nel soggiorno una scena mi lascia scioccata. Ci sono due persone che si stanno rotolando sul letto di Derek, come se fosse tutto normale entrare in un loft a caso e farlo sul letto di qualcun altro.

Allora mi chiedo se sia qualcuno che appartiene al branco, ma i lineamenti non sono di nessuno di loro. Poi smetto di guardare perché sinceramente non mi va e così tossisco forzatamente tante volte finché la saliva non mi va di traverso e comincio a tossire davvero. I due si fermano quando la ragazza lancia un gridolino. Il ragazzo scende dal letto in boxer e io mi giro imbarazzata.

X: "T/n?" chiede il ragazzo sconvolto. Quella voce, la sua voce. Lo guardo, ma non riesco a vederlo bene perché la luna la fuori non illumina niente. Questo è quel momento in cui non so se ridere o piangere. La bottiglia mi cade di mano andando in mille pezzi appena tocca il pavimento. Indietreggio soropresa e dei pezzettini di vetro mi vanno a finire nel piede e grugnisco infastidita mentre cerco di togliermeli.

Ma si dai, perché non ritorni in vita con una bella scopata, no?

Lui cerca di avvicinarsi, ma sembra indeciso, come se fosse imbarazzato o dispiaciuto. Mi accorgo che il mio cane abbaia ininterrottamente quando scende le scale e, giunto al piano di sotto, ringhia contro la ragazza sul letto che ancora si copre il corpo nudo con quel misero lenzuolo. Un momento, e quella chi è?

Non mi rendo conto della situazione finché la ragazza urla e Stitch ritorna nascondendosi dietro la mia gamba, come impaurito ma non capisco da cosa. Noto la gamba della ragazza che gronda sangue e Derek si precipita da lei, preoccupato.

Derek: "Ehi, va tutto bene. Ora ti aiuto io" la rassicura, utilizzando un tono così dolce che non aveva usato mai con nessuno, nemmeno con me. Sento una stretta al cuore perché penso di sapere com'è la situazione tra i due e la cosa mi infastidisce. Poi rivolgo lo sguardo verso il basso e osservo Stitch che ancora gli ringhia contro. Lei non le piace, proprio per niente e non e qualcosa da tutti i giorni.

Derek: "Mi spieghi che problemi ha il tuo cane? Faresti meglio a mandarlo via" mi dice scontroso Derek, un tono che non aveva mai utilizzato con me fino ad adesso. Bel modo di salutarmi dopo che sei morto e risorto, che Peter qui comincia ad essere invidioso.

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