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"Buongiorno scricciolo,ti ho lasciato la colazione in frigo mentre io sono al box a finiregli ultimi accertamenti alla moto. Ci vediamo dopo".

Avevo sentito Jorge usciredal motorhome all'alba e sicuramente era andato a correre perscaricare l'ansia per la gara che si sarebbe disputata tra qualcheora. Mi sfregai le mani sul volto dandomi la forza necessaria peraffrontare la giornata per poi girare il viso guardando i libri didiritto costituzionale e feci una smorfia contraria. "Studiodomani" pensai andando verso il frigorifero e aprì guardando lacolazione che Jorge mi aveva lasciato; pane e nutella con unabicchiere di spremuta di arancia.

Non male Jorge, non male.

Iniziai a mangiareguardando fuori dalla piccola vetrata del motorhome notando la genteche correva agitata per le gare successive e io mi rilassai contro lasedia facendo un bel respiro.

-Devo prepararmi-sussurrai alzandomi e andando verso la valigia prendendo deicalzoncini corti e la maglietta della Honda di mio fratello. Ilprofumo di mio fratello mi inebriò le narici e arricciai il nasodato che Jorge si inzuppava di One Million.

Mi misi attorno al colloil pass per il paddock e mi sistemai i capelli dandomi un ultimaocchiata allo specchio, e uscì chiudendomi la porta alle spalle.

-Oh, ciao- disse una voceaccanto a me e vidi uscire Pilar da un motorhome accanto a quello diJorge e notai che era quello di Marc. Non mi ero accorta che i duepiloti erano anche vicini.

-Buongiorno- sorrisiscendendo le scale e guardando il suo completo da lavoro: un vestitoinguinale color arancione e nero abbinate a delle scarpe con taccoalto. Sopratutto, Pilar lo rendeva appariscente.

-Mi sono appena svegliata-sorrise camminando accanto a me e notai che passeggiava tra la gentesicura di sé come se sapesse che gli sguardi delle persone eranosolo diretti verso di lei -Io e Marc abbiamo fatto tardi stanotte-continuò come se fosse importante raccontarmelo, o meglio,specificarmelo.

-Allora sarai veramentestanca- finì il discorso continuando a camminare e Pilar scoppiò aridere mandando la testa all'indietro e sistemandosi i capellibiondi.

-E' difficile tenere ilritmo con Marc- affermò studiandomi e io la guardai confusa noncapendo cosa volesse dirmi -Lui vuole gente all'altezza-

-Ovvero?- chiesi guardandodritta davanti a me e intravedendo la zona dei box, e sospiraisollevata pregando che la smettesse di parlare al più prestopossibile.

-Guarda me- risposeindicandosi lentamente con il dito da testa fino a piedi -Poi guardate- continuò fermandosi davanti al box della Honda -E risponditi-sorrise strafottente e entrò nella zona di Marquez. Strabuzzai gliocchi sconvolta dalla sua risposta e abbassai lo sguardo cercando dicapire la frase "gente all'altezza".

In quel momento, miofratello arrivò con la moto al box e la spense scendendovisibilmente irritato.

-Cambiate quelle cazzo digomme- disse alzando la visiera del casco e andando verso la suasedia personalizzata -Ah, ciao scricciolo- mi notò e sorrise piùrilassato.

-Com'è andato il warmup?- domandai sedendomi accanto a lui e lui sorrise visto che stavoimparando tutti i termini specifici del motomondiale.

-Frustrante- sbuffòtogliendosi il casco e posandolo sulla scrivania -Le ruote,dannazione, non vanno- continuò.

-Ora rilassati- disse ilsuo ingegnere, ovvero il suo braccio destro, mettendosi davanti a luie guardandolo -Vai a farti una doccia e fra un'ora si parte- continuòfacendogli cenno di andare verso il motorhome -Noi continueremo alavorare-

Per la prima volta vidimio fratello annuire e alzarsi senza ribattere e avvicinarsi verso laporta che dava alla schiera di motorhome. -Ci vediamo dopo, nonmuoverti- disse guardandomi e uscendo dal box.

Jorge era testardo e ognivolta voleva dare il massimo ma quando c'era qualcosa che sicomplicava lui si irritava. "Se avessi qualcuno al tuo fiancosarebbe tutto più facile" gli dicevo quando aveva questi sbalzid'umore, ma lui negava. Fin da piccola non ho mai visto Jorgeinnamorato anzi, ha sempre usato la donna come un oggetto, un capod'abbigliamento. Cambiava donna a seconda della serata. "Alaska,fidati, quando crescerai capirai cosa significa veramente amare perpoi scoprire che è solamente battito accelerato, nulla di più".E' stata una risposta ad una mia domanda sulla storia di Cenerentola.

-Jorge, fra poco bisognaentrare in pista- disse Marc entrando nel box di mio fratello equando notò la sua assenza mi guardò -Tuo fratello?- chiesetogliendosi gli occhiali.

-E' andato a farsi unadoccia- risposi alzandomi dalla sedia e passandomi una mano sui jeans-Arriva fra poco-

-Tutto bene?- domandòguardandomi e piegando la testa di lato, e io annuì velocementeandando a prendere una bottiglietta di acqua -Sicura?- continuòstudiandomi -Sei strana, oggi-

-Sto bene, Marc- risposidi fretta girandomi a guardarlo e sospirando. In realtà, laconversazione con Pilar mi aveva destabilizzato parecchio. Non so, maavevo il presentimento che Pilar aveva premeditato tutto al fine difarmi capire di stare al mio posto.

-Non sembra- ribattévelocemente. Marc Marquez stava avendo una conversazione pacifica conme? Davvero?

-Non mi sono abituata atutto questo- raccontai guardandolo e sospirai passandomi una manosul viso -Mio fratello fa bene a tenermi lontana dalla sua vita-

-Devi smetterla di viveredietro l'ombra di Jorge- affermò guardandomi e strappandomi di manola bottiglietta d'acqua e portandosela verso le labbra.

-Cioè?- domandai confusa-Io vivo benissimo la mia vita- sbuffai guardando la mia acqua finirepiano piano.

-Scommetto che hai unavita molto piatta- rispose con tono annoiato -Sei la migliore del tuocorso e passi le tue giornate a domandarti se la tua vita è perfettaoppure no- continuò schioccando le dita vedendo la mia facciaesterrefatta, e capendo di aver ragione.

-E quindi?- domandaiincrociando le braccia al petto offesa e alzando un sopracciglio.-Allora insegnami tu a vivere- lo provocai girandomi e andando versola sedia.

-Va bene- rispose in modotranquillo e io arricciai le labbra in modo contrariato e mentrestavo per controbattere, lui mi fece segno di stare in silenzio-L'hai appena detto tu, o sbaglio?- domandò ridendo -Quindi haiappena fatto un patto con il diavolo- sorrise strafottente.

-Ma io stavo scherzando!-sbottai alzando le braccia al cielo e guardandolo da lontano mentrelui si toccava la pancia ridendo.

-Il problema che io nonscherzo mai, Polo Sud- rise negando la testa e andando versol'uscita. "Polo Sud" mi era nuovo come soprannome. Mi avevanochiamato in tutti i modi, ma così mai. E soprattutto, Alaska è alPolo Nord, coglione.

-Marc, come mai non seiancora pronto?- domandò Jorge spuntando da dietro di noi con la tutae il casco in mano.

-Stavo proprio andando acambiarmi- rispose Marc sorridendogli e mettendosi gli occhiali aspecchio e andandosene senza salutarci.

-Ti ha detto qualcosa?-domandò Jorge guardandomi curioso e andando verso la sua moto emettendosi in sella.

-Nulla di particolare-risposi tranquillamente sistemandogli la cerniera della tuta -Mi havisto strana e si è preoccupato-

-Seriamente?- domandòaprendo la bocca sorpreso dalla mia risposta e io lo guardai annuendo-Marc non si interessa mai alla gente- continuò accendendo la moto-Devo andare-

-Buona fortuna- sorrisistringendogli la mano attraverso il guanto e lui mi fece l'occhiolinopartendo verso la griglia di partenza.

In quel momento anche lamoto di Marc partì per poi fermarsi a pochi metri da me, alzando lavisiera e mostrandomi i suoi occhi.

-Vuoi venire in grigliacon me?- domandò tenendo accesa la moto e io lo guardai incredula enegando la testa divertita.

-Ora non esageriamo-sorrisi guardandolo e gli feci segno di partire verso la griglia datoche mancava solo lui.

-Mai dire mai- sorrisepartendo verso la griglia e soprattutto sotto gli occhi di Pilar.Carissima, forse non eri all'altezza come dicevi.  

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 11, 2019 ⏰

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Si accendono i motori || Marc MarquezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora