prima parte

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Solitamente, non avendo una gran fantasia e non sapendo in quali altri modi intrattenermi, mi diletto a leggere ad alta voce assieme alla signora Nigella libri di genere cavalleresco, il suo preferito. In verità ne preferisco altri, ma essendo quelli i preferiti della signora non mi è consentito l'accesso a nessun titolo lei non gradisca. Devo dire che alla fine ci ho fatto l'abitudine ed ho quasi imparato ad apprezzarli, anche se molto spesso mi distraggo e penso ad altro, tanto gli intrecci sono intricati e molti i personaggi. Proprio mentre la signora sta per terminare la lettura del quinto capitolo sento il campanello suonare ed il maggiordomo Umberto avvertire dal piano inferiore che i nostri attesi ospiti sono arrivati.

La signora Nigella accelera il tono di voce e termina in poche decine di secondi il capitolo; in seguito, con un "su, Giorgia mia, scendiamo!" rende ufficiale il finesettimana in compagnia della nipote Elena e di sua figlia Ginevra, di passaggio in quanto in corso il loro trasferimento a Roma causa il nuovo lavoro di Elena. So solo questo: l'ho sentito dire dalla signora a Umberto qualche sera fa.

Scese, vediamo che in effetti Umberto si è dato un bel da fare insieme alla domestica Filomena: in una mattinata sono riusciti a spolverare tutto l'ingresso, a sbattere tutti i tappeti e, cosa più evidente, a cambiare le tende: in effetti un bel turchese dona molto più di un giallognolo spento. Tengo a precisare che solitamente non viviamo sommersi nella polvere e nella sporcizia (se mi sentisse la signora!) ma è ovvio che, come credo in tutte le case, viene data maggior attenzione alla pulizia domestica quando è atteso qualche arrivo, o almeno questo è quel che succede qua.

Anche le nostre ospiti sembrano gradire quel bel turchese, proprio in tinta col cielo estivo di questa mattina: l'esclamazione di meraviglia di Ginevra appena entrata, se in ogni caso voleva tenerlo per sé, non c'è dubbio che l'abbia tradita. Elena si toglie gli occhiali e guarda verso di noi: ci sorride e ci saluta, posa lo zaino e le borse a terra e corre ad abbracciare la signora; la figlia la imita.

"Ragazze, posso presentarvi Giorgia? Vive con noi da un annetto; anche se adesso è in ferie, lavora giù in paese ed ha un appartamento in affitto al piano terra, anche se ormai possiamo considerarla una della famiglia. Tu, Elena, Umberto e Filomena già li conosci, anche se ormai l'ultima volta che vi siete incontrati avevo ancora tutti i capelli neri! Dunque, carissimi, mi limito a presentarvi la bellissima figlia di Elena, Ginevra. A proposito, ma quanti anni hai precisamente, cara? Sei già più alta di me!"

"Sedici, ad ottobre diciassette, zia: ero la più alta delle femmine della mia classe!"

"Ci credo, ma non ti esaltare: ricordati che invecchiando si perde qualche centimetro! Via ragazze, accomodatevi pure nella vostra stanza. Direi che è quasi ora di pranzo, quindi affrettatevi ad appoggiare le borse e, se volete, a rinfrescarvi un po'. Se ce la fate, tra una quarantina di minuti sarà pronto il pranzo, giusto Umberto? Mentre noi iniziamo ad apparecchiare la tavola e a mettere un po' in ordine la biblioteca Ginevra può accompagnarvi nelle vostre stanze: sono proprio accanto alle sue! Ci trovate nei paraggi, per ogni evenienza".

Dopo aver pranzato e successivamente a tutti gli aggiornamenti del caso circa la vita delle ospiti, abbiamo trascorso tutti un gradevole pomeriggio nell'arieggiata biblioteca della villa: su quei comodi divanetti, tra un pettegolezzo ed un altro incentrato su qualche membro particolarmente antipatico della famiglia e tra letture di antiche poesie rinascimentali e barocche, ci siamo accorti che si erano fatte le sette di sera: un'oretta di riposo ognuno nelle proprie stanze e poi sarebbe stata servita la cena.

Priva di alcun avvenimento interessante nella prima parte della cena, la serata è ad un tratto diventata più eccitante quando, dopo che è iniziato a piovere copiosamente e con innumerevoli fulmini, è saltata l'elettricità, proprio nel momento in cui Ginevra era andata in bagno. Dispersiva come villa da illuminata, ancor più con le luci spente, non ha stupito nessuno il fatto che la piccola Ginevra fosse tornata a corsa ed impaurita nella sala da pranzo chiedendo che qualcuno la accompagnasse. Essendo nel bel mezzo di un'accesa conversazione che verteva sulle imminenti elezioni politiche, Nigella non si è attardata a chiedere –e già lo immaginavo- "Giorgia, puoi accompagnarla tu? Vengo anche io, credo che le candele siano in soffitta... Vedo che anche il paese è tutto buio, deve esserci stato un black out generale: ce ne serviranno parecchie, sperando che entro qualche ora venga fatto qualcosa per risolvere la situazione".

Il Riposo degli AmantiWhere stories live. Discover now