Sabato, 7 Dicembre
Salve, Clarissa mia. Esaltato assai, ti scrivo per dirti che ho trovato ispirazione per lo volto e le membra de la Diva del mio quadro. Ti prego di prestar attenzione: ora cercherò, per quanto poco sia lo tempo c'ho a disposizione, di narrarti li maggior fatti di questo mirabile incontro.
Correva qualche giorno fa nelle cucine la voce la voce di una mancanza di uova per la colazione de lo giorno seguente e, comunque dovendomi assentare dalla casa dopo il mezzodì per andar a comperare un nuovo pennello, proposimi anco di andar a sopperire a la mancanza d'uova, in quanto uscir doveo in ogni caso.
Ne lo centro de lo paesino vidi però che d'uova non ce ne erano rimaste manco le ombre e dunque, domandato un po' in giro, mi venne detto che forse la –più volte riferitomi pericolosa- signora de la casa in pietra alla sinistra de lo forno ne avrebbe avute: da lei nissuno mai s'azzardava a far compere. Nel mentre ch'io salivo in quella casuccia, strani aromi sentendo, vidi che una bella dama istava sciogliendo de le polveri nell'acqua, dopo penso averle rese tali col ausilio de lo mortaio. La bella rossa, un po' sporca di rosso sulla sottana e di giallo sulle maniche de lo vecchio straccio che usava come abito, lievemente imbarazzata dalla visita –immagino che proprio non se la aspettava- mi diede le sue ultime tre uova. Tutto accadde velocemente, ma con un dolce e bellissimo sorriso bianco che mi rese assai più leggiera la giornata.
Ci saremmo visti bene o male altre due volte, per caso al pozzo, dopo questo accadimento ma, come ben sai, per la timidezza mia mai riuscii a proferirle parola. Tutti ci guardavano torvi, probabilmente pensando come un giovin com'io sono, davanti ad una vergine così bella ed a me vergognosamente e nascostamente sorridendomi, da la paura di mover la lingua si faceva pigliare. Giacomo lo stalliere pure, novizio come me de lo posto, cercò di smuovermi a salutarla: gli avessi dato retta, in vece di memorizzarne solamente i tratti de lo volto e de lo curvo corpo.
In ogni caso ho iniziato a ritrarla: mal facilmente le mie mani riescono ad intrappolarla ne la tela bella come mi appare.
Cara Clarissa, devo andare. Domani ci sarà la serata di cui ti ho accennato poco tempo fa e mi è stato richiesto un rapido servigio in cucina per aiutar li cuochi. In ogni caso, spero –ma immagino- che parteciperà anche la mia bella rossa: stranamente ad un ricevimento organizzato nel lusso di questa casa terrà parte pure il popolo: Lucia la macellaia, l'unica amica mia della zona, non parla d'altro (ogni qualvolta le nomino la ragazza di cui ti scrivo storce il naso, aggrotta la fronte e rinizia a parlare di quanto si venda meglio la mucca del maiale: secondo me è gelosa).
La felicità de lo popolo, quasi a tratti impressionante, è incontenibile: pure il parroco accorrerà! Seppur mondano, il tutto promette proprio bene!
Domenica, 8 Dicembre
Salute, manca assai poco! Vedo da la mia fenestra li primi ospiti: ora scendo e li saluto coi padroni. Spero di non deluder nissuno e d'esser decente per la presentazione: il vestito ch'indosso, come ben sai, non è all'altezza di quelli dei nobili invitati ma libenter l'indosso, perché ogni ricucitura e rammendo mi fan pensare a te e alla cura c'hai riservato per potermi far apparire bene presso la casa dei miei primi padroni. Manchi, cerco di inviarti parte del danaro che sto guadagnando nel più breve tempo possibile.
Mercoledì, 25 Marzo
Clarissa mia, non ti scrivo da mesi, ormai il Natale è passato: non sto per niente bene, la mia mente è tormentata e temo di non poter ultimare l'opera come avrei sperato. La notte fatico a dormire e mi rigiro nel letto senza sosta e sperando ogni volta che mi addormento, di non svegliarmi più.
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Il Riposo degli Amanti
Mystery / Thriller"Ella - sento ancor dire in me, come quella notte - risaputo esser figlia del Diavolo è: non li vedi quei rossi capelli e quella pelle? Le donne di paese giurano che, mai confessandosi e partecipando alle Sacre Funzioni, con erbe mistiche i dati mor...