•capitolo 1•

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~A me serviva solo tempo, per pensare, per capire, per riordinare il casino che avevo in testa e per sopprimere chi sono, ma poi sei arrivata te, e cazzo se ti odio per questo~

Il rumore ripetitivo e irritante della sveglia del cellulare mise fine all'unico momento di pace che avevo, anche comunemente chiamato "dormire", mugolai, non avevo la voglia di aprire gli occhi e ritornare nel mondo di merda in cui ero costretta a vivere, cercai di spegnere quella dannata sveglia che continuava a suonare allungando il braccio verso il cellulare che era sul comodino, inutile dire che cadde per terra <<cazzo>> sussurrai con la voce impastata dal sonno, sgranai gli occhi e mi misi a sedere nel letto, sbadigliai e mi stiracchiai, per poi iniziare a fissare il vuoto per qualche secondo "non sono pronta" sbuffai e mi allungai verso terra per raccogliere il cellulare, non mi preoccupai neanche se si fosse rotto il vetro, tanto lo avrei cambiato a breve. Finalmente mi decisi ad alzarmi dal letto e, goffamente, mi diressi verso lo specchio, guardai il mio riflesso per un paio di secondo <<che schifo>> sputai acida per poi distogliere lo sguardo e puntarlo sul letto di Evelyn, la mia coinquilina, che ovviamente era vuoto, non capivo come faceva ad essere sempre così attiva, cazzo aveva nelle vene, caffe? Guardai l'ora, 6 in punto, sbuffai e iniziai a vestirmi, maglietta di un giallo spento, giacca nera, semplici jeans e sneakers gialle, ritornai, per mia sfortuna, davanti allo specchio, questa volta con una spazzola in mano, iniziai a pettinarmi i capelli neri con ciocche blu che mi cadevano sulle spalle, sistemai il ciuffo che mi copriva tutta la fronte e misi via la spazzola, per fortuna avevo ancora un po' di tempo prima di andare a fare colazione, così mi accesi una sigaretta ,mi sedetti sul letto con il cellulare in mano e iniziai a cazzeggiare, a Evelyn non piaceva quando fumavo, anche se lo aveva fatto pure lei in passato, e allora cercavo di accontentarla fumando o in camera o in sua assenza; finii la sigaretta e la lasciai sul tavolo, misi in tasca il telefono e uscii dalla stanza.
<< alla buon'ora Hel >> disse Evelyn quando mi sedetti sul tavolo, non mi stava neanche guardando, era intenta a preparare la colazione, ah se non ci fosse Evelyn probabilmente io e Peter saremo già morti di fame << ehi sei tu che ti svegli alle 4 del mattino >> dissi con un tono leggermente scocciato <<be' se non mi svegliassi alle 4 chi vi preparerebbe la colazione,farebbe la lavatrice,pulirebbe il casino che fate quando tornate sbronzi da una festa?>> disse Evelyn sedendosi e porgendomi un bicchiere di aranciata, sbuffai sconfitta << ok, ok, hai vinto>> misi le mani in alto << forse io dovrei aiutarti in qualche faccenda domestica e tu dovresti divertiti di più>> scesi dal tavolo intenta a sedermi su una sedia <<tranquilla, odio le feste e alla fine non ho niente da fare perciò mi va bene così>> rispose lei iniziando a bere il succo d'arancia << vai a chiamare Peter, non voglio fare tardi il primo giorno>> disse dopo, sospirai e mi diressi nella camera di Peter, il mio secondo coinquilino, aprii la porta senza problemi, me lo ritrovai seduto sul letto a petto nudo che si fumava quella merda di canna di cui si faceva da un po' << se io fossi un ragazzo ci troveremmo già a scopare >> dissi sedendomi sul mio letto << non mi faccio mica il primo che passa io, e poi mi faresti cagare comunque>> disse lui finendo lo spinello con un tiro, lo guardai << quella roba è più merdosa delle sigarette, è meglio se ti regoli o ti troverai a bere piscio dentro un ospedale>> lui sbuffò << mi sembri Evelyn quando fai così, ti ricordo che "questa merda" la fumavi anche tu, e le sigarette non sono tanto meglio>> mi rispose alzandosi per andare a prendere qualcosa per vestirsi, sospirai e mi alza dal letto << fa come vuoi, ma cerca di prepararti in fretta>> detto questo uscii dalla stanza chiudendo la porta alle mie spalle, <<ora arriva>> dissi sedendomi su una sedia in cucina, nel frattempo Evelyn aveva messo in tavola un piatto con delle fette biscottate e del miele << ehi, sai che a me fa cagare il miele>> dissi guardando con disgusto la sostanza giallastra e appiccicosa che gocciolava dalle fette biscottate <<te lo fai piacere, per ora non abbiamo altro visto che qualcuno si è dimenticato di fare la spesa>> disse guardandomi con le braccia incrociate, mi arresi e presi in mano una fetta biscottata, iniziai a mangiarla, il gusto dolce del miele mi faceva venire il vomito, ma sopportavo <<uh, miele>> disse Peter sedendosi sulla sedia vicino a me, pronto per addentare la colazione, rotolai gli occhi scocciata; si sedette anche Evelyn e iniziò a mangiare <<fatto progressi con Eric? >> chiese Evelyn a Peter, lei sapeva che Peter non stava affatto bene anche se non lo dava a vedere, perciò cercava sempre di essere un appoggio per lui, di aiutarlo, anche se lui non gradiva molto, lui sbuffò scivolando lentamente giù dalla sedia fino a cadere quasi sul pavimento <<no>> borbottò per poi iniziare a giocare con il ciuffo di capelli che gli cadeva in fronte mi abbandonai anche io sulla sedia in una posizione poco raffinata, con le braccia a penzoloni e iniziai a guardare il soffitto <<certo che siamo proprio sfigati in amore noi... >> dissi, sospirai << be' che si fotta>> continuai per poi alzarmi dalla sedia e andare a prendere lo zaino, << non ho un cazzo voglia di tornare alla normalità>> mugolò Peter scivolando ancora di più dalla sedia, questa volta ritrovandosi con il culo sul pavimento e seduto sotto il tavolo <<minchia!>> esclamò Peter <<dovresti moderare le tue espressioni >> disse Evelyn mettendo i bicchieri nel lavabo della cucina <<cazzo mi sono fatto male al culo, che dovrei dire? >> disse lui seccato <<sono sicura che ti farà più male quando scoperai con Eric>> dissi guardando sotto il tavolo per vedere la sua faccia per metà incazzata e per metà imbarazzata << 'fanculo>> disse acido facendomi il dito medio, << dai alzati da lì gay di merda>> gli risposi io << ti odio come lo schifo >> mi disse con una faccia indescrivibile << io ti scoperei invece>> gli dissi con un sorriso per poi alzare la testa da sotto il tavolo, mi misi appoggiata al muro con le braccia incrociate aspettandoli prima di incamminarmi verso la fermata.Peter uscì da sotto il tavolo e con fare svogliato prese il suo zaino e se lo mise in spalla, Evelyn invece, prima di prendere la sua borsa, si fermò a sistemarsi i capelli davanti allo specchio << smettila che sei un figa>> gli dissi << se se, detto da te poi>> mi rispose continuando a sistemarsi la chioma riccia che si ritrovava in testa per poi passare alla frangetta << scusa? >> le chiesi guardandola, Evelyn si girò incrociando il mio sguardo << tu non capisci niente di bellezza>> <<ha ragione lei Hel, fatti 2 domande e chiediti perché sei ancora single>> si intromise Peter << come tutti voi, vi ricordo>> risposi per poi aprire la porta e ritrovarmi davanti alla rampa di scale del condominio, iniziai a scendere scalino dopo scalino seguita dai miei coinquilini, non ero ancora pronta per tornare alla normalità, a rivedere gli sguardi di quei merdosi ragazzi che popolavano la scuola insieme a quelle troie delle ragazze, non ero ancora pronta a quella noiosa normalità.

-from our eyes- 1 /Helen & Änne/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora