<< Peter sbrigati cazzo! >> urlai <<arrivo, aspetta! >> mi sentii dire come risposta dalla camera del mio, fastidioso, coinquilino, lo stavo aspettando davanti alla porta d'ingresso da un quarto d'ora <<tu vai intanto! >> disse lui poi <<ti ricordo che qualcuno deve pagarmi il biglietto del bus! >> esclamai io, sentii un verso esasperato provenire dalla sua camera <<sempre il solito>> disse Evelyn sbucando in cucina <<già>> sbuffai io <<cercate di non fare come l'altra volta ok? Non voglio altri problemi con tartarughe e vicini incazzati >> mi raccomandò Evelyn, poi mi sorrise << sì capo>> dissi mettendomi a mo'di soldato,lei fece una risatina <<sicura di non voler venire nenche questa volta?>> le chiesi poi <<nah, le feste non fanno per me, c'è solo alcol, droga e ragazzi pronti a scoparsi la prima che si trovano davanti>> rispose lei aprendo il frigo e tirando fuori del succo <<mh ok, fa come vuoi>> le dissi poi, lei prese un bicchiere dalla credenza e versò il succo <<eccomi>> disse Peter appena entrò in cucina, lui, in confronto a me, si era cambiato, indossava una maglia molto più grande della sua taglia rossa, aveva una giacca nera e dei guanti a mezze dita dello stesso colore, aveva dei jeans scuri e delle sneakers nere e si era pettinato due ciuffi di capelli ai lati che gli ricadevano leggermente più in basso delle tempie in modo più curato e si era anche procurato una confezione di birre <<c'è Eric vero? >> mi chiese Evelyn analizzando Peter <<già>> risposi io <<ehi, mi sono vestito così perché volevo, non per Eric>> esclamò lui <<se se>> disse ironicamente Evelyn <<vabbè, andiamo dai>> dissi aprendo la porta per poi essere seguita da Peter.
<<dov'eri questo pomeriggio? >> mi chiese all'improvviso Peter, eravamo appena saliti sul bus, <<ero... >> esitai per un secondo << a farmi un giro al parco per scattare qualche foto>> risposi poi, non so perché mentii, ma lo feci comunque << e dal parco sei venuta fino in piazza a piedi? E così velocemente? >> mi chiese lui sospettoso << senti, non iniziare a rompere i coglioni >> gli dissi seccata << ok ok, ma tu mi stai nascondendo qualcosa >> disse lui con un ghigno, sbuffai esasperata, non lo sopportavo quando faceva così, "anche se conviviamo da ormai 3 anni certe volte non riesco proprio a non odiarlo soprattutto in questo periodo, lui, anche se non sembra, era sempre pronto ad ascoltarmi e a darmi consigli, inutili, ma almeno li dava invece da un anno a questa parte, da quando ha avuto questa fissazione con Eric e come caduto in depressione e non riesco più a parlarci, si spacca di canne e ogni sera va a bere con amici e torna sbronzo come non so cosa" Pensai, <<hai intenzione di muoverti o rimaniamo qui ancora per un po'?>> la voce seccata di Peter mi svegliò dai miei pensieri, lo guardai facendo una smorfia e mi alzai per poi percorrere il corridoio che c'era tra i sedili e scendere dal bus, appena scesi rabbrividii, aveva iniziato a fare molto freddo, cercai di coprirmi di più con la giacca, intanto Peter, che aveva deciso di non aspettarmi, si era già in camminato verso la casa di Hedwig <<aspettarmi mai vero? >> esclamai <<stronzo>> sbuffai poi cercando di raggiungerlo. Arrivammo davanti alla casa di Hedwig, era.un.casino. già dal vialetto si sentivano le canzoni trap sparate a palla, c'era il giardino pieno di ragazzi sbronzi e ragazze mezze nude che facevano le puttane, e in più l'odore di alcol era più che notevole, avanzammo fino ad arrivare davanti alla porta, prima che potessimo, inutilmente, suonare il campanello, la porta si aprì e uscì Hedwig con una sua amica, entrambe ubriache, troppo, <<ragazzi! Alla fine siete arrivati!>> disse lei ridendo <<io devo andare insieme a questa qui da qualche parte, andate dentro e fate come volete>> continuò poi, aveva le guance arrossate per l'alcol, avrebbe vomitato a breve, ne ero sicura; detto quello se n'è andò barcollando, << we bro! >> una voce maschile mi penetrò nelle orecchie, guardai Cölestin uscire dalla porta insieme a Aron e dare il cinque a Peter poi si volto verso di me <<ciao bella>> disse poi, li abbracciai, erano i migliori amici di Peter, venivano quasi tutti i giorni da noi per fare tornei di FIFA, giocare a GTA e cazzate varie, e sono finita per farci amicizia pure io << tieni>> Aron mi diede una bottiglia di vodka, la guardai e poi guardai lui sconvolta <<ti paghiamo per averci salvato il culo un'altra volta>> disse Cölestin facendomi un occhiolino <<e io cosa dovrei farci con un'intera bottiglia di vodka? >> chiesi ridendo <<che ne so, ubriacati come non hai mai fatto e vedi di portarti a letto qualcuno una volta tanto>> rispose lui <<io sono sempre disponibile>> disse subito dopo Aron passandosi una mano sui corti capelli neri << scusa ma al massimo mi scopo Cölestin>> dissi ridendo, lui mi fece il dito medio che io ricambiai con una smorfia <<quando vuoi signorina>> disse con un tono basso per sembrare sexy , ammiccai per poi scoppiare a ridere <<senti bella, noi te lo rubiamo per tutta la serata, ti spiace? >> disse poi Cölestin prendendo per il braccio Peter << fate pure, ma dopo non abbandonatelo ubriaco per strada ok?>> dissi io <<si capo>> risposero loro in coro per poi trascinare Peter dentro quell'ammasso di alcol e droga, feci un respiro profondo e entrai anche io, all'inizio la musica mi torturava i timpani, ma mi ci abituai presto, cercai di farmi strada spintonando diverse persone, volevo trovare Änne, mi fermai un'attimo per guardarmi in tornò e non la trovai, dopo qualche secondo di esitazione decisi di aprire la bottiglia di vodka e berne un po' << cazzo>> dissi subito dopo averne assaggiata una goccia <<è forte>> decisi però di berne ancora, tanto per entrare nel mood della festa, tenevo abbastanza l'alcol, perciò non dovevo preoccuparmi più di tanto, chiusi la bottiglia e continuai a cercare Änne, cercai di farmi di nuovo strada tra le persone ma una mano mi fermò prendenomi il braccio <<ma che cazzo>> dissi girnadomi <<ehi>> era Änne, ubriaca marcia, ma era lei,la salutai anche io, si avvicinò di più a me <<allora? Come va? >> mi chiese poi ridendo, iniziando ad accarezzarmi la spalla, il suo alito sapeva da alcol, e anche tanto <<quanto cazzo hai bevuto? >> le chiesi spostano bruscamente la spalla dalla sua mano, lei rise <<un po'... >> rispose barcollante per poi avvicinarsi di più, la guardai stupita, lei si morse un labbro "cazzo, ho un bruttissimo presentimento" Pensai , lei si avvicinò ancora di più, mi prese per i fianchi e mi baciò, io rimasi immobile sconvolta mentre lei continuava a baciarmi, cercava qualcosa di più di un semplice bacio a stampo, ma io rimasi con le labbra serrate, un'ondata di tristezza misto a paura mi avvolse, anche se non ne sapevo il perché << fanculo>> dissi staccandomi bruscamente da quel bacio durato fin troppo, lei mi guardò, avevo gli occhi che pizzicavano <<perché lo hai fatto?>> le chiesi con un tono che sembrava più arrabbiato del previsto << perché ti amo no? >> disse lei quasi ridendo << fanculo sei solo ubriaca come lo schifo>> le dissi acida per poi farmi strada nell'ammasso di diciassettenni che mi bloccava il passaggio << ma spetta ahahahah>> la sentii esclamare mentre andavo via, mi strofina le labbra con la mano << vai a cagare>> sussurrai poi, perché ero così arrabbiata? Era solo ubriaca e faceva cazzate come capitava anche a me... Eppure mi aveva fatto così male, forse era il fatto che quel bacio non significava niente per lei, ma perché mi preoccupato così tanto... "Nah non sono lesbica" Pensai scuotendo la testa mentre mi facevo strada per andare all'uscita di quella casa, uscii in giardino, anch'esso era pieno di studenti ubriachi, mi fermai appena davanti alla porta per cercare un posto tranquillo dove sedermi e finire la bottiglia di vodka, sentii un fischio << ehi, ma cosa abbiamo qui>> un ragazzo decisamente più alto di me, spalle larghe e capelli bruni ricoperti di gel si piantò davanti a me "morto di figa" Pensai roteando gli occhi, lui si avvicinò << io sono Hias,sono del nono,ma penso tu mi conosca già>> disse guardandomi con uno sguardo che molto probabilmente doveva essere seducente, sbuffai <<senti non sono dell'umore, levati dai coglioni>> gli dissi per poi andarmene bruscamente <<ehi,ehi,ehi non così in fretta>> mi prese per il polso <<staccati >> gli dissi secca senza girarmi, mi toccò il culo; quel gesto mi fece salire ancora di più la rabbia che avevo in corpo, mi voltai velocemente, gli pestati il piede, lui si accasciò a terra facendo un gridolino, gli feci il dito medio, lui, a mia sorpresa, si alzò e mi prese il mento con la mano per far in modo che potessi guardarlo meglio occhi << questo non è un comportamento da signorina>> disse con un ghigno mentre mi accarezza va il fianco con l'altra mano, mi divincolai nel tentativo di liberarmi, lui rise, "sono fottuta" Pensai stringendo i pugni. Ma per fortuna qualcuno aveva visto cosa stava succedendo; una mando allontanò bruscamente il viso del ragazzo dal mio, per poi mettersi in mezzo a noi, vidi una grande chioma riccia davanti a me, molto probabilmente la persona era rivolta a Hias, il quale urlò pesantemente e si accasciò di nuovo, la persona, si girò, era una ragazza, molto probabilmente africana o da quelle parti visto che aveva la pelle scura e i capelli molto ricci e corti, mi prese per il polso e mi trascinò fuori dal cancello dell'abitazione, si fermò appena fuori e si sedette sul marciapiede, io rimasi in piedi a guardarla, lei mi guardò a sua volta <<che fai non ti siedi? >> mi chiede accennando un sorriso, mi sedetti vicino a lei, appoggiando la bottiglia tra di noi, lei mi analizzò con lo sguardo per poi puntarlo avanti <<comunque io sono Akilah, piacere>> si presentò lei, non era un nome comune da queste parti, quindi la mia ipotesi era giusta, molto probabilmente era straniera <<Helen, piacere>> dissi a mia volta, lei mi sorrise nuovamente << grazie per prima comunque>> dissi a testa bassa <<di niente, ma voglio almeno metà di quella bottiglia>> rispose indicando la vodka, la guardai sorpresa e divertita <<tutta tua>> dissi ridendo <<yes>> esclamò entusiasta per poi aprirla e iniziare a bere <<cazzo è forte>> esclamò appena ne bevve un goccio <<lo so>> risi io, lei continuò a bere, per poi chiudere la bottiglia e rimetterla al suo posto.
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-from our eyes- 1 /Helen & Änne/
Novela Juvenil/in una Berlino in cui la diversità viene discriminata,3 ragazzi: Helen, Peter e Evelyn cercano disperatamente di essere loro stessi, lottando contro incomprensioni e depressione/ Helen è una diciasettenne che sta cercando se stessa, l'adolescenza n...