||Bakugou Katsuki||•My Hero Academia•

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Titolo: Cocktail Girl

«Non ti stanchi mai?» mi chiese la mia fedele migliore amica Itsuka Kendo. Ogni giorno, veniva al bar/discoteca dove lavoravo per non farmi annoiare; mi parlava sempre di quanto era incredibilmente bello studiare alla Yuei. Infatti, lei apparteneva alla classe B e il suo quirk era quello di poter ingrandire, come più le piaceva, le sue mani così da contrattaccare i nemici... Io potevo solo sognare tutto questo.
«Di fare cosa?» risposi prendendo due cubetti di ghiaccio da aggiungere al mio "Fire Blood".
«Di stare tutto il santo giorno a creare "pozioni" e poi usarmi come cavia» contrabbatté prendendo il drink da me appena preparato. Con un lungo sorso, bevve tutto quello che le avevo preparato. L'unica cosa che sapevo fare era creare e, ovviamente, preparare dei cocktail da paura.
«Wow, ti sei superata (t/n)! Nonostante sia un po' forte, e decisamente troppo aspro per i miei gusti, é buonissimo» si complimentò la ragazza dai capelli arancioni davanti a me «Cos'ha dentro?»
«Succo d'arancia rossa, vodka, quasi nulla di zucchero, frutti rossi, due limoni e alcune gocce di tabasco» Il cocktail era di un color rosso sangue e il sapore, da come si poteva intuire sia dal nome che dal colore, era all'inizio leggermente piccante (e per leggermente, intendo dire che era molto forte) e poi, man mano che l'effetto del piccante svaniva, il gusto dell'aspro si iniziava a sentire.
«Questo sì che é un cocktail forte» continuò a lusingarmi Itsuka.
«L'ho chiamato "Fire Blood"» dissi ripulendo la bara.
«Li si addice il nome» commentò «Bene, ora devo andare. É finito l'anno scolastico, e Tetsutetsu ha invitato l'intera classe a casa sua per festeggiare» così, lasciandomi una mancia vicino al bicchiere che aveva svuotato, se ne andò; probabilmente, aveva fatto a posta a non dirmi nulla, perché le avrei sicuramente ridato i soldi.
«Tesoro, puoi prenderti una pausa» il mio migliore amico -un tipo particolare, nonché proprietario di questo bar/discoteca, mi richiamò dalla porticina che porta sul retro. Proprio dal suo modo di fare e di parlare, suppongo fosse gay.«'Sta sera ti dovrai dare molto da fare; facciamo serata gratuita per tutti i futuri Heros che vanno alla Yuei e anche per i professori, certo» continuò.
«Capisco. Vado subito a prepararmi» lanciai il panno sporco sul lavello, e con passo svelto, andai a prendere i miei oggetti personali per poi ritornare a casa.

[La sera]

Mi vestì come tutte le altre sere, quando il bar dove lavoravo si trasformava in una discoteca, piena di persone che volevano da bere e stare sui divanetti a limonarsi qualche sconosciuto. Al mio mio migliore amico non era mai importato del modo in cui mi vestito, ma si era offerto più volte di andare a fare shopping insieme. Così, presi dal mio armadio il solito abbigliamento: una leggera camicia bianca, dei pantaloni lunghi neri come la notte più oscura, in vita una cintura di pelle, sempre nera, e ai piedi dei tacchi non troppo alti (sempre neri, ovvio). Come quello stesso pomeriggio, mi ritrovai a dover pulire il bar; in mezzo alle bottiglie di alcool, i bicchieri e la bara dove posavo le bibite pronte. All'improvviso, un gruppo di persone, probabilmente la classe 1-A dato che non riconoscevo nessuno, entrò seguito da un tipo parecchio strano, che aveva il collo circondato da delle bende.
«Shota Aizawa, conosciuto come Eraserhead, ha il quirk dell'annullamento» sussurrai per me. «Quanto vorrei avere un quirk anche io...»
Il mio migliore amico si catapultò sul loro gruppo, stringendo la mano a ogni alunno presente e complimentandosi con loro per tutto quello che hanno fatto. Un tale dai capelli a forma di broccolo, e il colore lo stesso della verdura, aveva le guance cremisi. Un'altro ragazzo che mi colpì aveva i capelli per metà rossi e per metà bianchi, e aveva una grande macchia sulla faccia. E poi, i miei occhi puntarono su di lui; il ragazzo che un anno circa prima era stato preso da un villan, ma che era riuscito a resisterli fino all'ultimo. Potevo focalizzare ogni cosa di lui, non avendo avuto la stessa possibilità in passato. I suoi capelli cenere erano sparati in tutte le direzioni, una linea retta come "sorriso" e gli occhi che tresmattvano determinazione: si vedeva lontano un miglio che era un hero. Lui e i suoi compagni andarono a sedersi in un tavolino poco più distante da dove ero io. La mia attenzione era stata presa bruscamente da quel ragazzo poco prima, ma durante tutta la sera non riuscii più a riprenderla. A un certo punto, il ragazzo biondo cenere si alzò, farfugliando qualcosa ai suoi amici e vendendo verso di me. Camminava in modo altrettanto sicuro, consapevole del suo obbiettivo. Quando era stato preso dal Villan, notai che il suo Quirk era davvero potente: poteva creare esplosioni. Supposi che al lui il piccante piacesse particolarmente. E come fare colpo se non iniziando a preparare il mio "Fire Blood", prima del suo arrivo? Ovviamente, le possibilità erano due: poteva rimanere sbalordito, sia dalla mia intuizione che dal cocktail, oppure poteva prendermi per scema e iniziare a urlare contro i peggio insulti perché non mi avevo richiesto quel drink... Ma sì, tanto non ho nulla da perdere! Così, con la concentrazione al massimo, iniziai a mischiare gli ingredienti. Il ragazzo si avvicinava velocemente, o almeno così mi sembrava; in verità, era stato fermato più volte dal mio migliore amico per chiederli chissà cosa: probabilmente, si era preso una cotta. Finito il drink, lo "lanciai", nel senso figurato della parola, sulla bara proprio nel momento in cui il ragazzo biondo cenere si appoggiò ad essa.
«Ma che...?!» sbottò confuso.
«L'ho chiamato "Fire Blood", é un cocktail parecchio forte, immaginavo potesse piacerti» risposi con il tono più sicuro che potessi fare. E, al di fuori di ogni mia aspettativa, con un sopracciglio alzato e uno sguardo incuriosito puntato su di me, fece scendere il liquido fuoco per la sua gola.
«Mh, buono» commentò con un tono monotono.
Mi voltai per darli le spalle e ritornare al mio lavoro, ma lui, con una stretta sicura (come tutto ciò che faceva d'altronde) mi bloccò il polso.
«Non ti ho mai vista in giro, una ragazza come te avrebbe catturato la mia attenzione...» mi disse lasciando la presa e guardandosi intorno. Tutta la mia sicurezza, in quel momento, sparì.
«Oh, beh, n-non vado in giro molto spesso...»
«Il tuo nome?»
«(T/n)»
«Hey Bakugou, vieni al tavolo? Stiamo per giocare a obbligo e verità» esclamò un ragazzo dai capelli rosso acceso.
«Si, arrivo» rispose senza neanche voltarsi «Allora ci vediamo, cocktail girl» si voltò lentamente, dandomi le spalle, e lanciandomi un ghigno divertito e un'occhiata seducente. Mi girai, riprendendo il mio lavoro. Quel ragazzo aveva attirato la mia attenzione, lo ammetto. Ma non era solo per merito dei suoi bei lineamenti, c'era qualcos'altro il lui che mi aveva bruscamente attirata... Beh, non lo sapremo mai.

[Narratore esterno]

Passarono due giorni da quell'incontro, ma nessuno dei due ragazzi smise, nemmeno per un secondo, di pensare all'altro. Ovviamente, non ne erano consapevoli. Eppure, per il ragazzo ciclato era davvero difficile provare qualcosa al di fuori dell'odio e dell'ira. Quella ragazza lo "tormentava" (in realtà, era molto felice quando pensava a (T/n)) giorno e notte, arrivando a tal punto di sognarla; per lui era troppo, era rimasto solo due giorni senza vederla, ma era in astinenza. Così decise di andare in nuovo in quel bar, con sempre un obbiettivo in mente: doveva uscire a tutti i costi con quella ragazza. Arrivato al bar, con passo diretto, si avvió verso la ragazza (C/c). Lei era sorpresa, pensava che non avrebbe più rivisto quei suoi occhi seducenti.
«Ma guarda un po' chi si rivede, la ragazza dei cocktail» esclamó sogghignando e posando il gomito sulla bara; Bakugou sembrava andare in giro a braccetto con il suo orgoglio, il quale non l'aveva mai lasciato.
«Come mai qui?» chiese (T/n) pulendo l'interno di un bicchiere.
«Passavo qui vicino per caso, e sono venuto a farti visita: devo ammettere che hai catturato pienamente la mia attenzione, due giorni fa» ghignò. Vedendo le tue guance rosse, anche se leggermente, il ghignò del ragazzo cenere si allargó; il suo fascino aveva di nuovo colpito.«Ti va di uscire con me?»
"E COME POTREI RIFIUTARE?!" pensò la ragazza entusiasta.
Da quel giorno, i due ragazzi uscivano quasi tutti i giorni. Andavano in posti sperduti come boschi e parchi isolati (diciamo che Kacchan non voleva farsi vedere dai suoi compagni), ma certe volte si davano appuntamento davanti alle giostre. I giorni passavano e (T/n) si innamorava sempre di più del suo orgoglioso principe e del suo modo di fare tanto gentile e affettuoso, che solo con lei usava. Anche Bakugou si stava innamorando della (C/c); adorava tutto di lei. Persino i suoi piccoli, ma esistenti, difetti si trasformavano in perfezzioni sotto gli occhi del biondo. Un pomeriggio, un pomeriggio che mai e poi mai (T/n) avrebbe più dimenticato, si diedero appuntamento verso le 16 in centro città. Girano per quasi 3 ore in mezzo alle vie, soffermandosi ogni tanto a guardare negozi e vestiti. Quando il sole calò, Katsuki portò la sua futura ragazza, trascinandola per il polso, sulla ruota panoramica.
«Wow! La vista é magnifica da qua sù!» esclamava in continuazione la ragazza esterefatta.
«Tks, sì, ma non ti ho portata qui per questo» lo sguardo, ora curioso, della ragazza dagli occhi (C/o) puntava sul suo amato.
«Ti vuoi mettere con me?» chiese schietto
«...Eh?»
«NON FARMELO RIPETERE, MOCCIOSA. HAI CAPITO BENISSIMO COS'HO DETTO» sbottò più per l'imbarazzo che per la rabbia.
(T/n) saltò tra la sue forti braccia, avvolgendo le sue, al contrario del ragazzo, candide intorno al collo del suo ormai fidanzato. All'inizio, Bakugou rimase pietrificato; l'ultima cosa che si aspettava era di ricevere un abbraccio. Ma poi si sciolse, lasciandosi trascinare da quella stupenda sensazione. Anche se non lo avrebbe mai ammesso, aveva le guance tinte di un leggero rosso, ma questo é un segreto.
«(T/n), ti prometto che ti proteggerò da ogni male esistente...» promise alla sua ragazza, i quali occhi brillavano di gioia «E ti prometto anche che diventerò il numero uno degli heros»
Beh, da gioia a "ma perché l'ha detto" é un attimo. Lui, non curante della tua reazione, sigilò quella promessa con un appassionato bacio. Il primo di una lunga serie...

---Parte che aggiungo perché io può---

La giostra, nel frattempo, si era fermata e tutti i presenti stavano guardando la dolce scena... Tra gli spettatori, si trovavano anche Midorya, Uraraka e Iida.
«Non pensavo che Bakugou avesse un cuore e del buonsenso» commentò il ragazzo occhialuto.
«Vedete, infondo anche lui é gentile» disse la ragazza castana con la sua solita gentilezza.
Ma, proprio mentre Deku stava per aprire bocca, Kacchan si accorse che le luci erano puntate su di lui e sulla sua ragazza.
«DEKU, CHE CI FAI QUI?!»
Iida, Uraraka e (T/n) sospirarono arresi: non sarebbe finita molto bene.

°Angolo mio°

Questa one-shot é stata richiesta da Leila3863.
Scusa tanto per il ritardo, ma giá io sono lenta a scrivere, in più se mi ritirano il telefono... COME POSSO PUBBLICARE UN CAPITOLO IN TEMPO? (Grazie mamma, ti voglio bene anche io).
In ogni caso, spero ti sia piaciuto il capitolo. E scusa se lo pubblico a quest'ora ma il sonno mi ha abbandonata, byee

One-shot (Anime x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora