Larry.

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Bright eyes – False advertising

5:17 / 5:52

130 parole

Ci muovevamo lentamente intorno alla sala a passo di musica, circondati dagli sguardi dei nostri invitati. Io e lui che ballavamo abbracciati, sorridenti ed eccitati per il grande giorno. Non potevo credere che quella mattina avevamo scambiato gli anelli e le nostre promesse davanti ai nostri cari. Il nostro matrimonio. Questo giorno non poteva che renderci felici. Un applauso iniziò a farci rallentare, mente la musica iniziava ad abbassarsi. Lo guardai e mi sorrise, dicendomi: “Non ti rendi ancora contro, vero?”. Scossi la testa, sorridendo. Lo abbracciai e lui mi strinse più forte. Da quel giorno avremo potuto stare insieme per sempre.

The Hush sound – You are the moon 

03:20 / 03:28

160 parole

Mi chiamò dal salone e mi diressi verso il suo richiamo, preoccupato. Lo vidi sullo sgabello, di fronte al piano forte, con le mani già posizionate sui tasti bianchi, bianchi come il suo sorriso.

“Amore, voglio dedicarti una canzone.”

Mi tranquillizzai, pensando che non era poi così tanto grave come pensavo. Iniziò a pigiarli e ogni volta che le sue delicate dita li sfioravano, qualche brivido nasceva da un punto della mia pelle. Mi strofinai le mani sulle braccia come se sentissi freddo. Quelle note. Le riconoscevo. Mi stava dedicando “You are the moon”. Non appena me ne resi conto, lo guardai profondamente e lui mi scambiò un sorriso nostalgico. Vidi nei suoi occhi tutti i nostri ricordi passati, scorrevano ad ogni nota differente. I miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime, quando iniziò a cantarla per me, mentre la sua voce combaceva perfettamente con la melodia. Quella voce fu la goccia che fece traboccare le lacrime nei miei occhi.

Jason Mraz & Colbie Caillat – Lucky 

3:17 / 3:21

193 parole

Faceva molto freddo e nonstate il cappotto pesante, non si riusciva a camminare per il gelo che ti entrava nelle ossa. Vidi un bar aperto, luce per i miei occhi, ed entrai senza pensarci due volte. Notai subito che l’aria era accogliente. Mi ritrovai di fronte ad un palco, con un ragazzo che suonava la chitarra e una ragazza che seguiva il ritmo cantando dolcemente con la sua voce. Non c’erano molte persone ma quel concertino riusciva ad intrattenerle. Erano molto bravi. Mi avvicinai ad un tavolo e presi posto, per aspettare qualcuno che venisse per farmi ordinare. E quando sentii una mano sulla spalla mi girai. Era Louis. Rimasi a bocca aperta per qualche secondo. Louis? Non lo vedevo da anni! Era il mio migliore amico e la mia unica fiamma adolescenziale. Lo amavo tanto prima che dovette andarsene in un’altra città. Non riuscii mai a dimenticarlo. E ora era qui, di fronte a me. Sempre con quel suo amabile sorriso, non era cambiato di una virgola. Aveva solo i baffi e chissà, forse anche un fidanzato. Mi sentii fortunato ad averlo rincontrato e per un istante, mi passò in mente l'idea di dirgli che lo amavo ancora.

Marianas Trench – Beside you 

03:43

140 parole

Scappai molto lontano fino a quando non raggiunsi un porto. Era tranquillo e mi guardai intorno per vedere se qualcuno potesse vedermi. Iniziai a piangere. Mi sedetti in una panchina, con la testa fra le mani, tremanti come il mio labbro. Vidi il mare di fronte a me, qualche uccello che decollava per afferrare qualche pesce, le barche che dondolavano sulla superficie dell’acqua. Ero solo e nonostante gridassi aiuto con il mio pianto, nessuno veniva in mio soccorso. Ma dietro di me, sentivo una presenza. Mi girai, vidi lui, con gli occhi di chi sa di essere colpevole ma di chi vuole perdonare. Si sedette al mio fianco e mi guardò di profilo, mentre io non riuscivo a scambiare uno sguardo, una parola con lui. Alla fine mi sollevò il mento e fece combaciare le mie labbra con le sue, prima di stringermi in un forte abbraccio. E le mie paure si dissolsero senza che me ne accorgessi.

Sixx A.M – Skin

03:01 / 03:22

127 parole

Anche quel giorno tornò a casa con due tagli sul labbro e sullo zigomo. Ero dispiaciuto, costernato dalla fragilità di quel ragazzo. E mi sentivo totalmente colpevole perché al posto di rimanere a fissarlo sconcertato sulla panchina del cortile della scuola, avrei potuto alzarmi e farla pagare a quei bastardi. La mattina dopo vidi nei suoi occhi la paura non appena incrociò il mio sguardo. Senza nemmeno conoscerlo, gli sorrisi, come per dirgli che non gli avrei fatto nulla di male. Era l'unico gay dichiarato della scuola e non riuscivo a vederlo ridotto così per degli stupidi bulli. Perché io ero come lui. E lo capivo. E lo volevo aiutare. Volevo guarirlo con il mio amore per lui. Perché, sì, io lo amavo, segretamente.

Glee – He’s gone

3:19 / 3:30

115 parole

Poco prima di parlare, si formò un nodo sulla gola che non permettè di mantenere la promessa. Non dovevo piangere. Ma le lacrime iniziarono già a scendere piano non appena pronunciai il suo nome. Scoppiai in lacrime davanti ai miei compagni, che mi guardavano con gli occhi di chi vede la sofferenza di un ragazzo che ha perso tutto nella sua vita. Non sapevo cosa fare, non volevo dimostrarmi così fragile. Ma non avevo scelta. Avrei pianto per il resto della conversazione. Si alzarono verso di me e mi abbracciarono. Mi strinsero così forte che mi sentii mancare l’aria. Mi dissi: “è morto e tutto quello che ho è la sua voce nella mia testa.”

Sleeping at last – Dear true love

03:31 / 03:37

107 parole

Camminai lungo la collina, sulla salita verso il cielo. Sentivo l’erbetta morbida sotto ai miei piedi e la sua voce ad ogni battito del mio cuore. Non riuscivo a togliermelo dalla testa. E non sapevo nemmeno come fosse riuscito ad entrare. Non lo conoscevo ma il mio cuore alla sua vista impazziva. Non volevo innamorarmi, non ero ancora pronto. E non avrei mai pensato di innamorarmi di Harry. Perchè la sua risata provocava sul mio braccio la scia di un lungo brivido? E perché il suo sorriso mi faceva pensare che fosse la cosa più bella mai esistita? Ero innamorato? Sì, probabilmente ero innamorato di Harry Styles.

Snow Patrol – Open your eyes

02:39 / 05:49

109 parole

Non mi aspettavo una reazione così. Non ero pronto per tutto questo. Volevo solo rifare tutto da capo e vedere dove avevo sbagliato. O forse era meglio non rifare quello sbaglio. Dopo il coming out davanti ai miei genitori, mia madre mi guardò e io pensai che mi volle dare la sua benedizione ma si alzò schifata per scappare singhiozzando. Mio padre mi fissò, con gli occhi aperti e la bocca socchiusa, come per rimproverarmi che non avrei dovuto essere quel tipo di figlio. E mia sorella inziò a difendermi, lasciandomi senza parole alla vista dell'ostilità di mio padre contro di lei. Scappai. Scappai e non tornai più.

Linkin park – numb

03:00 / 03:06

110 parole

Uscii dalla discoteca soddisfatto per aver fatto bella figura davanti ai miei amici, conquistando due ragazzi. Aprii lo sportello della macchina ma il mio sguardo fu attratto da un ragazzino appoggiato al palo della luce. Era così attraente, che mi dimenticai dei complimenti dei miei amici. Dovevo conoscerlo. Doveva essere mio. Mi avvicinai con passo deciso, incrociai il suo sguardo e lui mi sorrise. Non capii più nulla. Era evidente che fosse più piccolo di me ma era affascinante. Afferrai il suo polso e lo trascinai in macchina con me, lasciando i miei amici senza un passaggio. Quella sera facemmo l’amore. Insieme. E da quel momento, non ci separammo più.

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