Dimmelo (dove posso andare adesso?)

847 47 61
                                    

Questa storia si basa sulla canzone "Dimmelo" dei Modà (trovate il video sopra). Spero che possa piacervi!

Ed eccola finalmente arrivare. Capelli rossi raccolti in una crocchia perfetta, trucco impeccabile e la solita espressione da diva arrabbiata con il mondo spiaccicata in faccia.

Mina Amewari non si smentiva mai – era triste? Sorrideva. Era felice? Sorrideva. Era arrabbiata? Sorrideva. Era depressa? Sorrideva. Nulla sembrava riuscire a cancellare quel ghigno sciocco e pungente dalle sue labbra. Sembrava che ci fosse nata con quella curva sottile al posto della bocca.

Tuttavia, anche se da fuori poteva sembrare il ritratto perfetto della Divina Indifferenza tanto ricercata da Eugenio Montale, Sasuke Uchiha aveva imparato a conoscerla al punto di riuscire a intendere il significato nascosto dietro ogni suo gesto. Sapeva che quando era arrabbiata pettinava i ciuffi davanti verso destra, che quando era felice invece li lasciava cadere a mo' di frangetta. Sapeva anche interpretare il modo in cui reggeva le bacchette della batteria e riusciva a leggere persino il tono sempre calmo e controllato della sua voce.

L'aveva conosciuta due mesi prima, quando era entrato a far parte degli Angelic Soldiers. A dispetto del nome, la banda non aveva nulla a che fare con gli angeli. Era composta da sei membri tra loro molto diversi: Naruto Uzumaki, bassista scappato di casa all'età di sedici anni e ora ventiseinne in carriera; Neji Hyuga, tastierista e pianista di appena diciassette anni; Kiba Inuzuka, secondo chitarrista e seconda voce (non che sapesse molto altro su di lui – non si era mai nemmeno azzardato a chiedergli quanti anni avesse); Shikamaru Nara, il più grande del gruppo: trent'anni appena compiuti e una breve esperienza da sassofonista e violinista d'orchestra alle spalle; Mina Amewari, batterista e voce femminile. Aveva la sua stessa età ed era tremendamente misteriosa: non solo non aveva rivelato a nessuno da dove venisse, ma aveva anche la bella faccia tosta di prendersi gioco degli altri con una facilità da fare spavento.

Lui, infine, era il primo chitarrista e la prima voce. Non che l'idea di cantare a squarciagola di fronte a un pubblico di sconosciuti gli fosse piaciuta particolarmente all'inizio, ma Naruto era riuscito a convincerlo e doveva ammettere che con il tempo si era ritrovato ad ammettere che avere gli occhi degli ascoltatori su di sé era alquanto gratificante.

Mina lo squadrò con la solita attitudine menefreghista di sempre e si sedette sullo sgabello a lei riservato per poi iniziare a battere il piede a tempo contro la gamba del tavolo a cui erano già seduti tutti gli altri membri del gruppo.

«Allora, Sasuke, hai provato il singolo con le modifiche vocali di cui abbiamo parlato?» domandò Naruto con il solito entusiasmo contagioso.

Mentre parlava l'altro teneva lo sguardo fisso sul nuovo piercing del giovane: un piccolo manubrio metallico al centro della lingua di cui riusciva a vedere solamente la pallina superiore.

«Quand'è che ti sei fatto bucare anche lì?» chiese divertito ignorando completamente la domanda che gli era appena stata posta.

Il biondo si posò una mano sotto il mento e sollevò un sopracciglio per riflettere.

«Ieri sera... Credo. Quando mi sono svegliato questa mattina era lì. Non so dirti altro.» rispose passandosi una mano tra i capelli.

L'Uchiha scosse la testa e gli sorride. «Sei sempre il solito zuccone ubriaco.»

«Ehi! Porta un po' di rispetto, idiota! Ti ricordo che sono stato io a tirarti su dalla strada prima che finissi in rinformatorio. I tuoi genitori mi devono la tua vita!» replicò Naruto con una linguaccia che mise in bella mostra l'oggetto luccicante.

Dimmelo ‣ Sasuke UchihaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora