Fastidio

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Oggi devo andare a casa di wonwoo perché sua madre mi ha dato in consenso. Se sono felice?

































No
stamattina mi sono svegliato abbastanza depresso e malinconico, non so perché, é abbastanza strano che io provi simili sensazioni senza nemmeno saperne la ragione.

Mi dirigo verso il mio armadio, prendo vestiti a caso, mi sistemo di poco i capelli e scendo le scale per fare colazione. Trovo mingha e Jun  divorarsi la faccia sopra la penisola, li fisso mentre mangio i cereali con il latte  e mi meravigliandomi di come possano trattenere il respiro così a lungo.

Minghao si ferma dalla sua sessione amorosa solo per prendere un arancia dal cesto di frutta posto vicino a lui e buttarmela addosso
<<smettila di fissarci manico! >> mi urla contro prima di ritornare concentrato sulle labbra del suo ragazzo.

Ritorno depresso, vado a mettermi le mie belle vans verdi ed esco di casa, pronto a dirigermi verso il mio amore non ricambiato.

Appena arrivo davanti alla porta non mi assicuro nemmeno di essere apposto con i capelli, suono direttamente al campanello sperando che non ci metta mto ad aprirmi, e così é, eccolo qui, davanti a me, in pantaloncini e canottiera.

Entro facendogli cenno con la testa
<<ciao wonwoo>> gli dico  andando a sedermi sopra il divano. Sento il suo sguardo fisso su di me, squadrami dalla testa ai piedi
<<oggi é per caso una di quelle giornate in cui sei normale? >> chiede avvicinandosi di poco a me
<<sono depresso e trist->>
<<PERFETTO>>

Dopo una decina di minuti ritorna in sala e mi trova steso sopra il divano a guardare il soffitto sbuffando irripetute volte
<<hey.. Tutto bene? >>
<<me lo stai seriamente chiedendo?>>
<<sì... >>
<<faccio a meno di risponderti, so che non ti interessa per davvero>> a quella mia risposta cala un silenzio imbarazzante per la stanza, ma poco mi importa, dopotutto ci sono abituato.

<<vuoi fare qualcosa? >>
<<no, qui sto bene, se vuoi puoi anche continuare a fare quello che stavi facendo prima, non badare a me, anzi non te lo dico nemmeno, tanto lo fai sempre lol>> ecco un altro silenzio imbarazzante interrotto dai suoi passi che si fanno sempre più lontani a me.

<<mingyu hai fame?>> dopo 2 ore lo sento rientrare nella stanza, ritrovandomi nella stessa posizione di prima
<<no, posso anche morire di fame grazie>>
<<okay ordino una pizza, so che la tua preferita é quella con l'ananas sopra giusto? >>
<<puoi dire anche di metterci del cianuro sopra, non mi importa>> questa volta mi fissa... Sembra quasi arrabbiato
<<okay vado>>

Dopo mezz'ora ritorna da me, con due cartoni in mano. li apriamo ed iniziamo a mangiare insieme, sento che mi fissa, ma io non voglio farglielo capire, continuo a guardare il sacchetto con raffigurata  l'immagine  dell'omino  delle pizze che mi sta stranamente simpatico.

<<vuoi parlane? >> la sua voce oggi mi da' fastidio, ogni volta che apre bocca ho voglia di urlargli contro ma mi trattengo e scuoto la testa in segno di negazione.

Finiamo di mangiare e lui si alza per sistemare tutto, io prendo il cellulare ed inizio a guardare cose a caso, per riempire il tempo.

Passa di nuovo un ora, decido che é arrivato il momento  di ritornare a casa, mi alzo e vado a rimettermi le scarpe
<<stai andando via? >> mi chiede appoggiandosi allo stipite della porta
<<sì>> gli rispondo secco e con aria indifferente
<< Mingyu... >> fa qualche passo verso di me
<<... Per caso sono  io il problema? >>mi chiede con un aria quasi dispiaciuta in volto.

Divertente pensarlo.

Finisco di mettermi le scarpe e sono pronto ad uscire di casa, non mi va di rispondergli, oggi la sua voce mi crea un fastidio inimmaginabile.

Apro la porta e appena metto un piede fuori lui mi afferra per un polso <<yah! Non ti hanno mai detto che é segno di maleducazione non rispondere? >>
<<lasciami in pace>>
<<detto da te sembra quasi uno scherzo>>
<<TI HO DETTO DI LASCIARMI ANDARE! >> urlo perdendo le staffe spingendolo e buttandolo a terra. Lui mi guarda abbastanza scioccato prima di rialzarsi e afferrarmi per il colletto della maglia.
<<senti tu, non so che problemi ti affliggono in quel tuo dannato cervello, ma non ti azzardare a trattarmi così quando cerco di aiutarti>>
<<divertente! Cerchi di aiutarmi quando sai che in parte é colpa tua>>
<<allora lo ammetti?>>
<<fammi un favore e smettila di parlare, anzi anche respirare, così almeno la smetto di andare dietro ad uno stronzo come te>>
<<l'unico qui che deve smettere di respirare sei tu, sono anni che stai a riempirmi con le tue minchiate del cavol->> non finisce di parlare che gli mollo un pugno dritto in faccia facendolo cadere.

Lui si rialza ricambiano il pugno, e così iniziamo a prenderci pugni.

Continuiamo fino a quando non arriva un nostro amico che passava lì per caso per separarci.

Dopo aver realizzato l'accaduto mi metto a fissare wonwoo, é messo abbastanza male. i sensi di colpa iniziano a salirmi, ho appena ferito la persona che amo, e non ne so nemmeno  la ragione.. So solo che non me lo merito, ne sono sicuro.

Mi alzo da terra e decido di dirigermi verso casa,  é attaccata alla sua dopotutto, senza dire una parola entro, mi dirigo verso camera mia sotto lo sguardo dei due cinesi e decido di chiudermi in camera mia, buttandomi sopra il letto a pensare allo schifo di vita verso cui sto andando incontro, anzi... Ci sono già da quasi sempre, da quando ho iniziato ad amare un ragazzo che mi odia.

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Ed ecco che inizia il dramma, spero voi siate pronti per odiarmi un pochettino ❤️

𝐃𝐈𝐕𝐄𝐍𝐓𝐀 𝐈𝐋 𝐌𝐈𝐎 @𝐕*𝐙𝐈𝐀𝐓𝐈𝐍𝐎 Where stories live. Discover now