1 Arrivo

3 2 0
                                    

La nuova casa non mi piace molto.

La mia casa a Seattle era bellissima, più o meno al centro della città, era l'attico di un palazzo. Dividevo la stanza con mio fratello, è vero, ma era molto grande, del mio colore preferito, l'azzurro, il salone era enorme, c'erano molti bagni, uno anche con l'idromassaggio, la cucina enorme e tutto molto moderno, di lusso.

Quella di adesso si trova in una cittadina vicino Portland, Hillsboro, abbastanza piccola e sconosciuta. È una villetta a due piani, rustica e vintage. Ho la camera tutta per me, ma ha i muri grigi e un letto al centro. Dovrò ritinteggiarla.

Io, mia madre e mio fratello Eric ci siamo trasferiti da Seattle a qui quando mio padre è andato via di casa. Beveva sempre, rientrava da lavoro ubriaco fradicio e a volte aveva scatti d'ira nei confronti di mia madre. Un giorno, allora, mia madre l'ha cacciato di casa e lui senza esitare ha fatto le valige ed è andato via, ma la casa era intestata a lui quindi giorni dopo ci è arrivata una comunicazione che dovevamo lascare l'appartamento.

Mia madre non lavora, quindi i nonni ci hanno potuto comprare una nuova casa vicino alla loro, ma più di questo non possono permettersi.

"Secondo me è una bella villetta!" esclama mia madre dal piano di sotto e quando scendo la trovo che osserva le varie stanze con le valige in mano.

"No, la mia stanza è grande, ma grigia e spoglia!"

"Bella grigia! Facciamo a cambio, io prendo la tua e tu la mia" dice Eric che spunta dal corridoio.

Vado a dare un'occhiata a quella che sarebbe dovuta essere la sua camera. È una stanza non troppo grande con le mura dipinte di blu scuro e un armadio bianco che occupa un'intera parete, in più ha anche una porta di vetro che da sul giardino del retro. È la mia camera!

"Bene, ora che avete scelto le camere, prendetevi le valige e sistemate le vostre cose"

I mobili arriveranno a giorni, per adesso abbiamo lettini gonfiabili e sacchi a pelo... non si sa come faremo a dormire dato che è Agosto e si muore di caldo, qualcosa ci inventeremo, intanto l'unica cosa che posso fare è mettere i vestiti nell'armadio, ma nel mentre apro le varie valige trovo una busta da lettera. La apro.

Ciao Olivia,
So che avevamo detto niente addi o cose strappalacrime, ma non potevo lasciarti andare via così
senza salutarti come si deve. Da quando abbiamo due anni abbiamo vissuto insieme, come fossimo
una sola persona, e adesso che non ci sei so che non sarà lo stesso. Non mi siederò al banco con te, non
percorrerò il corridoio di scuola tanto odiato con te, non mi preparerò per le feste con te, non ti ruberò
i vestiti, non mi confiderò con te durante le messe a cui ci obbligano ad andare, non ti farò conoscere
i miei fidanzati e tu non potrai giudicarli al volo. Questo trasferimento ha tolto le ali alla nostra amicizia,
Oli, e siamo vittime di questa violenza. È vero che ci siamo promesse di telefonarci e raccontarci tutto nei
dettagli, ma la vita purtroppo ci ha fatto questo brutto scherzo, e le cose non saranno mai come erano prima.
A me rimarrà sempre un bel ricordo della nostra amicizia, perché è stata autentica e vera, e so che una come
la nostra, non la troverò mai più. Ti voglio tanto bene, amica mia.
Un grande bacio,
Blair XOXO

Mi rendo conto di essere in lacrime quando finisco di leggerla.

Digito il suo numero per chiamarla, ma squilla a vuoto. Guardo l'orologio e sono solo le tre di pomeriggio. Magari è al mare o in piscina mi dico, proverò più tardi.

Amore ArsenicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora