Dilemma In tre- Caso Wilson

Alta Marea

Dopo vari giorni, finalmente a casa Evans, con le valigie in mano, bussò una persona molto attesa da Jade, Daisy Brown, una sua amica che si era fermata nella sua città per qualche giorno. Daisy era una persona molto solare, con dei lunghi capelli castani e ricci, che ricoprivano il suo volto sempre sorridente. Quando Jade aprì la porta, non le diede neanche il tempo di salutare, che già si era fiondata nelle sue braccia. Voleva un bene immenso alla sua amica.

Dopo una lunga passeggiata, le due amiche rincasarono. Arrivata a casa, Jade notò che Larry le aveva scritto un messaggio:

"Ciao Jade...aiuto a casa mia sono entrate delle investigatrici private...sono state un sacco di ore...il fatto è che hanno iniziato le indagini, hanno dei nomi in codice e non rivelano le identità. Dicono che i loro nomi che usano sul posto di lavoro sono Spring, Rona e Violet. E niente ... tutto normale ahahah"

Jade rise ma poi mise da parte il cellulare, tornando seria, e pensando alla gravità della situazione che stavano vivendo a casa Wilson. Uscì di casa e per strada incontrò un suo amico e dopo averlo salutato proseguì verso casa di Larry. Una volta arrivata alla porta aprì Ray con un'espressione piuttosto scura in volto e quando entrò si tuffò nelle braccia di Amelia per confortarla e poi si girò verso Larry prendendogli la mano e guardandolo con uno sguardo che diceva "io ci sono". L'unico che non era riuscita a confortare era Ray, poiché si era ormai creata una certa distanza tra i due, ma non una distanza numerabile, di quelle che raggiungi con un mezzo di trasporto, era una di quelle distanze che faceva male, poiché non si poteva raggiungere. Questa lontananza faceva male a Jade, come avrebbe fatto male a chiunque altro come lei, avesse perso un persona tanto importante come Ray per Jade.  La ragazza gli rivolse uno sguardo amichevole che però Ray declinò con una rapida smorfia. Voltando lo sguardo un po' delusa vide in un angolo un uomo di mezza età con la testa tra le mani. "L'ho già visto da qualche altra parte questo signore...forse a scuola... " pensò Jade squadrandolo con lo sguardo. 

"Peter tranquillo, lo sappiamo che sei innocente, presto tutto si risolverà" disse Amelia cercando di confortare l'uomo in preda alla disperazione.

Larry prese Jade per un braccio tirandola in disparte con lui.

"Chi sarebbe quell'uomo Larry?" chiese Jade perplessa.

"Jade, quello è...beh, il padre di Fay, Peter Walker, amico stretto di mio padre"

"E per quale motivo è così disperato?"

"Perchè prima sono arrivate  quelle investigatrici e hanno detto che è tra la lista dei sospettati"

"Caspita, forse nella vita non tutti gli amici sono veri come sembrano"

"No Jade, ti sbagli, Peter non avrebbe mai fato una cosa del genere"

Jade si staccò dalla presa di Larry e notò che le squillava il telefono nella tasca.

Rispose:

"Si? Pronto?"

"Jade...dove ti trovi?" rispose una voce dall'altro capo del telefono.

"Alexa...sono dai Wilson, che c'è?"

"Si è fatto tardi!!!Ti ricordo che oggi è venerdì e ceniamo insieme come ogni settimana!! Muoviti, io e Lauren ti aspettiamo."

Alexa e lauren Levis, due cugine, le amiche più preziose che Jade aveva. Si conoscevano dalla nascita e i loro genitori erano amici sin dall'adolescenza. Vivevano tutte e tre nella stessa palazzina e si vedevano praticamente ogni giorno. Si conoscevano alla perfezione, e quando vivevano un male, lo vivevano in tre. I loro dilemmi, erano in tre. 

"Va bene ragazze, arrivo, arrivo." Rispoe Jade sospirando.

"Devo andare Larry, Alexa e Lauren mi aspettano per cena."

"Oh va bene, salutamele, a domani."

Jade si incamminò verso l'ingresso, salutando Amelia e Mr.Peter.

Arrivata a casa, non perse tempo e andò dalle sue amiche.

"Jadeeeeeeeeeeeee, PRENDIAMO UNA PAUSA, SENTIAMOCI DOPO LA PAUSA TRA CINQUE MINUTI OK?" disse sarcasticamente Lauren, prendendo in giro le frasi di Ray.

"Ha-ha" ridacchiò amaramente Jade "Perfavore... non potete capire che è sucesso...uff"

"Che è successo?" dissero contemporaneamente le due cugine, preoccupate.

"Oggi, è tornato Jake.."

"E cosa c'è di male?" la interruppe Alexa.

"Se mi fai finire magari... beh..sapete che lui è iperprotettivo, ecco..siamo usciti e abbiamo incontrato Ray per caso, che mi ha insultata, e allora Jake per difendermi l'ha picchiato e ora mi sento in colpa...tutto qua" raccontò con rancore Jade.

"Jade, non prendertela così" la esortò Lauren.

"E invece lui mi fa così incazzare..grr!" esclamò Jade stringendo i pugni.

Anche se a volte odio com'è fatto, lo amo lo stesso, è la persona più importante che ho.

" E' possessivo!"  avrebbe  voluto urlare Jade, ma lo amava troppo per parlae dei suoi difetti.

"Oioi, calma!! Parliamo di altro..come va con Raul? Avete cominciano a parlavi civilmente e senza prendervi a pugni??" chiese Alexa, cercando di cambiare discorso.

"Beh siamo diventati amici...però...ghh" -il volto di Jade si incupì di nuovo- "Jake...non vuole che gli parli e si lamenta tutto il giorno!!Dice che non è una buona persona con cui parlare..."

Ti voglio bene lo stesso, fratellone.

"amh..va bene...emh..ceniamo che è meglio"

***

Jade si appoggiò al muretto della scuola e aprì il cellulare. Una voce dietro di lei disse "Con chi chatti? Ricordati che sei mia"

Jade si girò e sorrise nel vede il volto del suo aro amico Victor e lo abbracciò. Con lui si sentiva così bene...

"Come stai?" chiese lui d'un tratto.

"Io, beh...ben-" un clacson interruppe la risposta di Jade. La ragazza vide una macchina e la riconobbe immediatamente...era la macchina di suo fratello Jake che aveva ben pensato di venire a prenderla all'uscita da scuola.

"Oh...scusa Victor, è mio fratello Jake...devo andare...emh...ci si vede" Jade si affrettò a salire sull'auto e dopo aver allacciato la cintura di sicurezza sospirò e chiese al fratello "Come mai qui?"

Jake dopo qualche secondo, tenendo lo sguardo fisso sulla strada, rispose "Volevo vedere un po'...ma chi è quello là?"

"Un mio caro amico" disse Jade fermamente.

"Non mi convince quel tipo...non parlargli"

Jade sbuffò, non avendo neanche la voglia di rispondere.

***