Gironzolo nella stanza vuota
Avanti e indietro con le braccia cadenti
E aspetto.
Aspetto con pazienza un segnale
Che mi dirà il momento esatto
In cui posso uscire.
Devo farmi trovare pronta
Quindi non perdo la concentrazione
Mentre fisso la sequenza ritmica dei miei piedi,
interessante.
Ormai non ti penso più
Mi ricordo solo che esisti
E che forse, ma dico forse, ci siamo parlati qualche volta.
Canticchio un motivetto per far passare il tempo
Ma non vuole passare.
Quanto manca a questo segnale?
Aspetto.
Si, aspetto ma non posso stare qui per sempre
Dico, prima o poi arriverà.
c'è un silenzio assordante
e sento il cuore che batte.
Non nel petto, lo sento con le orecchie
E mi viene da impazzire.
Penso ai miei limiti,
mi piace pensare che siano dei fili
e ci gioco.
Poi non penso più.
Non ho assolutamente idea
Di come abbia fatto a smettere di pensare
E vorrei riuscire a farlo anche adesso.
Decido di farmi cogliere impreparata,
mi annoia controllare sempre tutto
come le persone normali
quindi decido di perdere la concentrazione
e mi assicuro di non trovarla più
per un bel po'.
Comincio a saltare
Sempre più in alto
Fino al soffitto,
poi guardo in alto
e il soffitto non lo vedo.
Quella stanza aveva solo 5 pareti.
Mi sdraio per terra
Facendo attenzione
a tutti i movimenti dei miei muscoli
Finché la maggior parte del mio corpo
Tocca il pavimento
Poi guardo in basso
E il pavimento non lo vedo.
Quella stanza adesso aveva 4 pareti.
Ero sospesa
Ero sorpresa.
Da dove sarebbe arrivato il segnale?
Non ne ho idea.
Chiudo gli occhi e grido tutte le parole
Che non ho mai avuto il coraggio di dire
Come per esempio "ti voglio bene".
Io voglio bene davvero a tante persone.
E gliene voglio un sacco di bene,
solo a pensarci mi viene da piangere.
La stanza ha finito le pareti,
non ce n'è più neanche una
e sono libera finalmente.
Mi sento leggera
Non sono mai stata così bene.
Ero io il segnale che dovevo aspettare.