Ricordi

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Approdo del re...un giovane uomo in sella al suo cavallo, attraversa la città. Non è solo, a fargli compagnia è il fedele ser Davos.

Non è passato molto tempo da quando è stato qui, la città non è molto diversa dall'ultima volta. La gente, dopo tutto il dolore ed il trauma subito da Daenerys, ha iniziato a vivere.

Le persone che Gendry che incontra per strada non è più spaventata come l'ultima volta. La vita continua. Gira lo sguardo intorno a lui e trova bancarelle di frutta, gente che vende vestiti e cibo. La città è in pieno fermento...la gente urla, ha iniziato a ridere e godersi la vita. Non c'è più odore di morte e sangue, le strade pullulano di vita e colore. Grazie al nuovo Re anche le fogne sono state sistemate, l'odore di piscio ed altro non esiste più...è pulita.

Un sorriso si espande sul viso di Gendry, finalmente la città è rinata.

Arrivano al cancello della fortezza rossa, non hanno problemi a farsi riconoscere dalle guardie. Il suo stendardo è già una garanzia, ma non c'è bisogno di un simbolo per capire chi fosse. La gente per strada lo guarda attentamente mettendosi la mano davanti la bocca in preda allo stupore. E' il ritratto di suo padre da giovane, un altro Robert ma con uno sguardo diverso, più gentile sicuramente.

Lasciano i cavalli nelle stalle, ancora la fortezza non è nel pieno splendore. Molti danni ci sono ancora da sistemare.

Attraversano i lunghi corridoi fino ad arrivare nella sala del consiglio. E' in corso una riunione importante, appena vengono chiamati, la mano del Re Tyrion, con un grande sorriso stampato sul volto, lo fa accomodare.

- Grazie infinite lord Gendry per essere venuto qui ed aver accolto la nostra richiesta.

- Sono onorato di servire i sei regni ed il re Bran.

- Allora miei illustri ospiti, il consiglio è al completo. Lord Gendry dovresti ricoprire il ruolo di ministro della guerra e degli armamenti. Avviso subito che non è lavoro di poco, per fortuna non abbiamo nessun conflitto in atto ma è sempre meglio essere pronti all'evenienza.

- Concordo...- risponde Bronn-...ma comunque io resto sempre dell'idea che dobbiamo creare bordelli e taverne.

- Bronn capisco il tuo interesse ma le navi e le armi sono molto importanti per la nostra sicurezza...se qualcuno di voi trova un modo facile per poter usufruire dell'uno e dell'altro che si faccia avanti.

- Tyrion posso esprimere un mio pensiero?...

- Certo Lord Gendry...

- L'idea di Bronn non è male sotto alcuni punti di vista...

- Cosa?...- risponde Brienne-...le navi e le armi sono importanti, più di questi chiamamoli passatempi.

- Pensateci bene, dobbiamo far girare l'economia del paese, sappiamo tutti che i bordelli e le taverne riempiono le tasche di chi li crea. Potrebbero essere d'aiuto per la nostra economia. I proprietari potrebbero versare al regno una tassa per il lavoro reso, i soldi entrerebbero facilmente nei nostri forzieri. La stessa cosa per chi apre un panificio o anche una fucina.

-Lord Gendry...ero sicuro che non mi avresti deluso. Verranno creati bordelli taverne panifici e tutto ciò che può servire per aumentare la nostra economia, la tassa non sarà particolarmente alta, così è più facile mantenere gli esercizi. Ben fatto...continuiamo con altre problematiche.

Si gira verso sinistra incontrando lo sguardo riconoscente di Bronn, Ser Davos lo guarda con un sorriso soddisfatto e lui si sente importante.

La riunione dura parecchie ore, alla fine sono tutti soddisfatti e sfiniti. Si alzano dalle loro sedie per andare nei loro appartamenti. Tyrion si avvicina a Gendry.

- Ben fatto ragazzo...ben fatto.

- Grazie Tyrion...

Si dirige nella sua stanza è molto stanco dal lungo viaggio e dalla riunione, ma dopo tanto tempo si sente tranquillo. Dopo un bel bagno rinvigorente, si butta nudo sul suo letto di piume. Il sonno arriva facilmente a causa della stanchezza accumulata. Inizia a sognare, alberi e foglie...un fiume che scorre e gli uccelli che cantano. Sente una voce molto limpida e a tratti infantile...ricordi di una vita passata.

"Stupido toro...smettila di buttarmi l'acqua, oppure io ti infilzo con il mio ago. Lo faccio stai attento"

Due occhi grigi infuriati, due guance rosee è quello che vede nel suo sogno.

Si sveglia all'improvviso. E' sudato e con il cuore a mille. Perchè questo ricordo...perchè la mente gioca brutti scherzi, non si capacita.

Si asciuga e ritorna a letto, ma non ci sono sogni ora ed il riposo arriva subito.

Pov Arya

Il suo viaggio è terminato. La nave è attraccata al porto di capo Tempesta. Il suo cuore sembra non voler calmare i battiti. Vuole vederlo, incontrare i suoi occhi blu e parlare con lui.

La sua voglia di libertà l'ha portata lontano, da lui e dalla sua famiglia. Ma ora è giunto il momento di tornare, e per essere sicura di non essere pazza a desiderare ciò che ha sempre denigrato, deve parlare con lui serenamente e con il cuore in mano.

Si avvicina al cancello, due guardie davanti a lei.

- Salve sono Arya Stark di Grande Inverno, dovrei vedere il lord di Capo Tempesta.

- Mi dispiace ma il lord non è nel castello da almeno due giorni.

- Sapete dove posso trovarlo?...

- E' andato ad Approdo del Re.

- Grazie mille.

S'incammina verso la città sottostante il castello. Deve trovare un cavallo e rifornirsi di viveri. Non può tornare più indietro, deve incontrarlo.

Dopo aver fatto un affare, in sella al suo cavallo che si chiama Storm ovviamente, inizia a muoversi in direzione della capitale.

Passano parecchie ore ed è quasi notte. Decide di accamparsi per dormire. Dopo aver cenato, si sdraia accanto al fuoco, il sonno arriva subito, ma anche qualcos'altro.

Sogna Harrenal e tutto ciò che lo circondava...vede le stanze in cui ha fatto da coppiera a Twin e il dolore che c'era nell'aria. Sogna due braccia forte che l'abbracciano durante la notte, di una mano posata sul suo ventre e lei dolorante. Sogna il tocco caldo della sua mano che le calma di dolori del suo sangue di luna. Lui la calmava e lei dormiva serena.

Si sveglia sudata, era un ricordo, una cosa accaduta molti anni prima, ma ben impresso nella sua testa. Anni ad essere cieca, lui l'amava già allora, era una sorte di adorazione nei suo confronti e lei è sempre stata cieca verso di lui e quello che provava per lei.

Forse anche lei provava lo stesso all'epoca per lui, ma era piccola ed i sentimenti e l'amore erano argomenti che Sansa adorava, lei invece amava la guerra e le armi, non capiva nulla di sentimenti, quanto era sciocca all'epoca.

Si abbassa e riprende il suo sonno...non ci sono ricordi ora.



Angolino autrice

Grazie a chi mi segue e mi scrive anche due semplici parole, ne sono contenta aiutano a farmi andare avanti.

A presto

Orny

Cuori turbati (Gendrya 💖)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora