Slàinte
-
La notte è calata placida e serena sul piccolo paesino di campagna; il suo silenzio accarezza i campi che lo circondano e culla i sogni sereni di tutti gli abitanti, rintanati sotto le calde coperte nelle loro modeste e ordinate camere da letto. Una luna pallida di noia scruta il paesaggio dall'alto della sua posizione e non può fare a meno di sorprendersi quando, al di là di ogni regola, nota due biciclette avanzare lungo il sentiero segnato dalla sua stessa luce. Allora abbassa lo sguardo, aguzza l'udito e, incuriosita, decide di partecipare alla loro avventura.
Sono due le persone, due le voci che violano la quiete notturna con canti scoordinati e ubriachi di gioia, mentre si dirigono verso i vecchi capanni abbandonati appena fuori dal paese; un tempo erano stati depositi e laboratori di una fabbrica, oggi, caduti in disuso, raccolgono polvere, piccoli animali selvatici e desolazione. Guidano biciclette dalle ruote sgonfie, si fanno strada con un solo fanale dalla luce fioca, perché l'altro è rotto, e diffondono nell'aria a pieni polmoni le note di una canzone che entrambi amano, ma di cui nessuno si cura di seguire il testo.
Il ragazzo biondo pedala in piedi, senza poggiarsi alla sella, cerca di acquistare velocità per incentivare la dinamo della sua bici a spargere più luce, ma inutilmente. Ride, ride forte, ride un sacco; ha i capelli quasi biondi cosparsi dai riflessi della luna e gli occhi blu che brillano nel buio. È ubriaco di vita e di gioia, un po' anche della birra scadente comprata al supermercato, di cui ha lo zaino pieno; se glielo chiedessi sosterrebbe di non essersi mai sentito più vivo di ora. Il freddo pungente della notte inglese gli pizzica la pelle tracciando una scia di pelle d'oca sulle braccia lasciate scoperte dal giubbotto di jeans, ma lui non se ne accorge nemmeno, troppo impegnato a vivere la prima avventura del suo ventiduesimo anno di vita. Compirà ventuno anni da un momento all'altro e, invece che rinchiudersi al solito pub con gli amici di una vita, è uscito con Zena. Tra tutti ha scelto lei, perché parla poco, osserva molto, capisce tutto; perché è bella, bella da fargli attorcigliare lo stomaco e restringere i pantaloni; perché è sua amica e, anche se non è tipo da dire certe cose ad alta voce, potrebbe rinunciare a tutto in vita sua meno che a lei.
Lui pedala e fa baccano, lei lo segue sorridendo, ogni tanto si lascia sfuggire una risata e interrompe così il flusso delle parole che canta a squarciagola, con quella voce che fa arrossire Niall per l'emozione ogni volta che la sente. Se potesse, suonerebbe per lei tutto il giorno, semplicemente per poterla ascoltare.
Zena lo sa, e forse è l'unica, che lui ha una passione sfrenata per la musica, che se solo avesse abbastanza soldi si comprerebbe una chitarra, a costo di imparare a suonarla da solo; sa che sfoglia ogni giorno la sezione annunci del giornale, ma in quel paesino di mille anime, cani compresi, non c'è nessuno che ne venda una. Tanto meno a meno a lui, il figlio piccolo della famiglia irlandese, quel buono a nulla che il venerdì sera si sbronza con gli amici al pub del villaggio e ride chiassosamente finché il buon vecchio Paul Higgins non chiede loro di portarlo via, all'orario di chiusura.
Arrivano ai capannoni che ancora stanno ridendo; Niall salta giù dalla bici in corsa, inciampa, quasi cade, ma non smette di sorridere nemmeno per un attimo. Lei gli si ferma accanto, con più calma, appoggia la bici ad un tronco e poi lo guarda – o ci prova – nel buio: e ora?
Ora Niall si inchina di fronte a lei, si offre di portarle la borsa e le tiene aperta la porta; la chiama madame con quel suo marcato accento irlandese e dice che le sue scarpe – quelle con la suola talmente consumata da dargli l'impressione di camminare scalzo – sono italiane e costano novecento euro, sebbene non sappia a quante sterline corrispondano. Prima le signore, le dice; anzi, le signorine.
STAI LEGGENDO
Slàinte [1D]
FanfictionÈ la notte tra il dodici e il tredici settembre e mentre tutti dormono, due ragazzi in bicicletta percorrono la stradina di campagna che dal villaggio porta al vecchio capanno abbandonato, che un tempo era una fabbrica e ora non lo è più. Con uno za...