02:31 a.m.
Come ogni notte, era di nuovo lì: seduto su quella vecchia sedia di legno, su cui non aveva mai osato sedersi nessun altro, sebbene lui non avesse mai proibito a nessuno di farlo; su quel balcone vecchio e pieno di crepe, che sembrava sempre sul punto di crollare, ma che avrebbe retto ancora a lungo. "Un po' come me", pensava quando lo guardava.
Era solo, immerso nel buio e nella quiete, con i capelli raccolti in uno chignon indecente con il quale non si sarebbe mai fatto vedere da nessuno, al di fuori di se stesso.
Amava molto la compagnia di se stesso, l'aveva sempre amata. Essere lui, a detta sua, non era una bella esperienza, ma aversi come amico era la cosa migliore che potesse desiderare.
Era un bravo ascoltatore, lui. Non poneva domande, non esprimeva delle opinioni, non dava neanche consigli se non lo riteneva necessario; semplicemente, ascoltava. E, secondo lui, era il gesto più gentile che si potesse fare per una persona.
Lui riteneva che la cosa migliore che si possa regalare a qualcuno sia semplicemente un po' di attenzione: anche solo un attimo del proprio tempo, tempo che non ritornerà indietro, speso ad ascoltare quello che gli altri hanno da dire. Non c'era niente di più prezioso del tempo, pensava, perché è l'unica cosa che non potrà tornare mai.
Gli piaceva molto dedicare attimi alle persone, ma mai quanto gli piaceva dedicarne a se stesso. Lui era il suo essere umano preferito, o almeno così diceva. Per questo la notte era la sua parte preferita della giornata, perché era l'unica che poteva dedicare interamente a se stesso, sedendosi su quella sedia, su quel balcone, in quella quiete, con i timidi e freddi raggi di luce che illuminavano la sua pelle candida, e ammirando la fonte di tali raggi. La luna.Quel giorno era piena, completamente piena. Al massimo del suo splendore. Eppure neanche nel suo periodo migliore sarebbe mai riuscita ad arrivare al livello del sole.
Il sole, pensava, era il preferito di tutti: era bello, caldo, imponente e dominante, capace di illuminare qualsiasi cosa con i suoi raggi intensi e accoglienti. Tutti amavano il sole, La Stella per eccellenza, una creatura che splendeva di luce propria e che donava la vita a tutto ciò che riusciva a raggiungere.
A nessuno era mai interessata la luna, piuttosto tutti erano sempre stati affascinati dal sole.
La luna non contava niente, e le cose non sarebbero cambiate mai. Era semplicemente un piccolo puntino nel cielo che emanava deboli "raggi" chiari e freddi, di cui non importava nulla a nessuno. Nessuno, tranne lui, che invece la trovava bellissima. Era sempre stato affascinato da quei flebili fasci di luce, dall'illuminazione che creavano, che per quanto debole fosse, si faceva sempre spazio in mezzo al buio della notte. Pensava che la luna e la notte in qualche modo si completassero: entrambe non erano nulla di che senza l'altra, ad entrambe serviva l'altra per poter anche solo sfiorare la perfezione. Lui lo trovava bello, davvero bello.
A nessuno però, oltre a lui, interessava sul serio.
Le persone la notte dormivano, nessuno faceva mai caso alla luna: eppure se non ci fosse stata, la vita di tutti sarebbe stata così diversa...
Ma no, nessuno se ne accorgeva.
La luna c'era sempre, nel bene e nel male, e le persone la davano per scontata. Lo trovava così crudele...
Come si può ignorare completamente l'esistenza di qualcosa che in qualche modo condiziona le vite di tutti? Come si può fare finta che qualcosa di così affascinante non esista?
Senza la luna, niente sarebbe lo stesso. Eppure nessuno sembrava notarlo davvero.
Poteva solo provare ad immaginare come si sarebbe sentita la luna, sapendo di essere ignorata in questo modo, di non essere ritenuta importante da nessuno, di essere solo un puntino nel cielo che tutti vedevano ma che nessuno guardava, di essere per tutto il mondo così... invisibile.03:11 a.m.
La quiete regnava ancora sovrana sulla città completamente addormentata.
Tutti erano incoscienti in quel momento, e non avrebbero mai saputo che cosa si erano persi, che cosa si perdevano sempre.
Già, se lo perdevano. Sempre. Nella frenesia della vita di tutti i giorni, nessuno si interessava mai a come stesse, che cosa stesse passando, se qualcosa lo ferisse o se fosse tutto a posto, perché anche il più stupido degli impegni era più importante. Lo davano per scontato, come se qualsiasi cosa gli avessero fatto, lui sarebbe rimasto. Tutto il giorno, tutti i giorni, lo facevano sentire... invisibile.Quella notte, su quella sedia, su quel balcone, in quella quiete, Ethan pensò che forse poteva essere l'unico che la luna la capiva davvero.