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La memorizzai

Eilish

Posai il telefono sul comodino e pensai a cosa potrei fare

Ad interrompere i miei pensieri fu il campanello,continuò a suonare

Era fastidioso da sentire così, infastidita andai alla porta dove l'aprì con rabbia

《Mi spieghi che cazzo ti pre》
Notai la ragazza dagli occhi di ghiaccio presentarsi tutta sudata

Mi sorrise e entrò dentro casa andando nella mia stanza

《Scusami,che cerchi?》 La seguii senza una sosta e la vidi prendere un orologio

《Andrea l'ha dimenticato qua,mi ha chiesto di portarglielo》pronunció la ragazza bianca di carnagione avvicinandosi a me in modo lento

《Ancora così sei?vatti a vestire,andiamo in un posto》 mi propose la ragazza posando i suoi occhi sul mio corpo

Mi sentii in imbarazzo

Sentii la farfalle nello stomaco

Si avvicino al mio viso tanto da sentire il suo respiro colpire le mie labbra

Sentii le sue possenti e delicate mani poggiarsi sulle mie,spostandole

《Non ti devi vergognare di me》 mi toccò delicatamente la punta del naso sorridendo

Mi morsi il labbro delicatamente per poi lasciarlo andare e mi girai per poi prendere una maglietta nera con lo

stampo dei slipknot e dei jeans neri con delle vans a scacchi nere e rosse

Notai il suo sguardo bruciare su di me ,mi girai verso di lei e la spinsi spiritosamente fuori dalla mia stanza

Chiudendola a chiave

Sorrisi come una scema e andai al bagno dove mi preparai per l'uscita alquanto sconosciuta

Misi l'eyeliner e le mie numerose collane per poi indossare delle vans nere

《Al mio tre ti voglio fuori da questa porta》 disse la ragazza dietro la porta  in modo lento,tamburellando le dita sulla porta in legno vero

Sorrisi alle parole della ragazza dietro alla porta e uscii

Ci ritrovammo di nuovo una difronte all'altra a pochi centimetri dallo sfiorarci

Abbassai lo sguardo e arrossì

La ragazza dalla carnagione biancastra  mi sposto nuovamente una ciocca blu dal mio viso

In modo delicato

《Andiamo?》le fecci cenno di si e si spostò

Mi sentii l'aria mancare per due minuti per poi riprendere a respirare regolarmente

La ragazza mi aspettò dietro la porta del salone appoggiata allo stipite della porta

Con la mano sinistra si spostava i capelli verdini da una parte

Per poi tornare a guardarmi con i suoi penetranti occhi ghiaccio

La ragiunsi e chiusi la casa alle mie spalle

Vidi la macchina di Andrea e mi sedetti dietro

《Giusto in tempo,come sempre》 borbotta il ragazzo bruno girandosi

verso di me con un piccolo sorriso
sulle labbra carnose

《Anzi,non ci ha messo tanto,a
quest'ora avrei sfondato la porta》

Teddy BearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora