Quello che vide fu ...

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La carrozza la stava portando in quello che tra meno di un mese sarebbe diventata la sua nuova casa. Guardava le strade meravigliate,Londra era completamente diversa dalla sua Madrid,l’Inghilterra era completamente diversa dalla sua amata e adorata Spagna. Ancora non riusciva a capacitarsi della scelta dei genitori,non capiva il perché lei. Aveva altre sorelle,molto più mature,più educate,più signorili e belle di lei, pronte per sposarsi,ma il padre non le aveva neanche prese in considerazione.
M: princesa me está escuchando?
B:si Mario, Perdóname, pero yo no quiero estar aquí -disse con gli occhi pieni di lacrime-
M:mi dispiace tanto principessa,ma è stata scelta e non può tirarsi indietro –gli disse molto dolcemente,porgendole un fazzoletto-
B:lo so Mario,lo so

Aspettava con ansia l’arrivo della principessa,non sapeva cosa aspettarsi da lei,non l’aveva neanche mai vista,non sapeva niente se non il nome, l'età e la discendenza della sua famiglia.
Camminava avanti e indietro per lo studio pensando a quello che avrebbe fatto con lei in questi giorni,a tutte le idee che aveva per farla abituare alla sua nuova casa e casomai per farla innamorare. Ma venne interrotto da un servo che gli annunciò il suo arrivo a palazzo,,facendolo agitare.
Si affaccio alla finestra per spiarla mentre scendeva dalla carrozza,e l’unica cosa che vide fu una folta chioma bionda.
Una spagnola bionda? Ma non erano more? Ecco una domanda da porle,per conoscersi,quando sarebbero rimasti da soli...
P:la Principessa Beatriz Maria Torres
Si girò di scatto e quello che vide fu la visione di un angelo. Dei capelli lunghi,biondo grano,le cadevano mossi sulle spalle che contornavano il viso perfetto,ma la cosa che lo colpì di più furono gli occhi verdi,penetranti,non ne aveva mai visti di quel colore,fantastici. Le labbra rosee erano carnose,quello superiore era l’accenno di un cuore,cosa che lo faceva impazzire. Si fissarono per un paio di minuti in silenzio,anche lei era rimasta colpita da quel bellissimo ragazzo,era diverso da tutti quelli che aveva conosciuto in Spagna,lui  emanava dolcezza e protezione,nei suoi occhi leggeva spavento,proprio come lei.
L:molto lieto di conoscerla principessa Beatriz –disse baciandole la mano-
B:piacere mio principe,ma mi chiami Bea,preferisco –disse inchinandosi-
L:scusatemi,allora Bea come è stato il viaggio? –disse  timido-
B:tranquillo,ma mi dia del tu,ho solo sedici anni –disse timida abbassando lo sguardo-
L:scusami e che sono nervoso,non so come comportarmi
Si sedettero sul grande divano che stava di fronte al camino acceso,capì che il ragazzo aveva i suoi stessi problemi,non sapeva come comportarsi.
B:se ti può far stare meglio anche io no so che fare,ma potremmo conoscerci meglio,infondo saremmo marito e moglie,no? –disse speranzosa-
L:hai ragione –le sorrise e in quel momento lei potè  giurare di non aver mai visto sorriso più bello-
Parlarono del più e del meno,viene a conoscenza delle sue origini gitane, da parte della madre, che aveva preso da lei i suoi colori dato che gli altri suoi fratelli erano tutti scuri come il padre. Venne a sapere che aveva una famiglia numerosa composta da 14 figlie femmine e un maschio,il fratello gemello. Avevano le stesse passioni,lo sport,l’amore per gli animali e per la letteratura, infatti Liam gli promise che in questi giorni sarebbero andati nella libreria di corte per farle leggere i capolavori di Shakespeare. Tante volte lui si era avvicinato cercando un contatto,la mano della ragazza che ritraeva subito. Un paio di volte erano sul punto di baciarsi,ma troppo timidi per farlo si allontavavano sempre,facendo mordere in continuazione le labbra a Bea,non sapendo che con quel gesto lo faceva eccitare incredibilmente.
L:allora ti lascio la buona notte Bea –disse accompagnandola alla porta della sua camera-
B:notte anche a te Liam, sono stata molto bene con te questo pomeriggio –disse avvicinandosi alla porta-
L:anche io,penso che saremo una buona coppia –disse guardandola negli occhi,avvicinandosi a lei-
B:lo penso anche io, allora … a domani –disse mordendosi un labbro,ancora-
Stava per baciarla,ma lei fu molto veloce a scappare in camera chiudendogli la porta in faccia. Rise a quel gesto pensando alla faccia rossa che aveva lei in quel momento,ma la voglia di baciarla era troppa in quel momento,ma non voleva correre troppo,prima di fare quel passo era più appropriato conoscersi meglio.
L’indomani …

Amira e vissero per sempre felici e contentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora