2. L'inizio

73 4 1
                                    

In tutta la mia vita non ho mai visto mia madre così arrabbiata quanto quella mattina. Mi ha vista arrivare da chilometri di distanza, con la macchina ridotta in quello stato era praticamente impossibile passare inosservata.

Ovviamente era furiosa.

<< Scusami tanto mamma, ti giuro che mi dispiace...ho preso un animale lungo la statale e sono uscita di strada, giuro che non succederà mai più! >>

<< Oh Gesù, ti sembra questa l'ora di rientrare? E ci credo che non succederà più, la macchina te la scordi fino a trent'anni!>>

Le sue urla sembravano sovrumane e la sua faccia diventava sempre più rossa, per un momento pensai che fosse Satana in persona quello di fronte a me, non mia madre. Teneva i pugni stretti e non riusciva a distogliere lo sguardo dal rottame in cui era ridotta la sua macchina.

<< Comunque tu stai bene? >>

Annuii continuando a fissarla a bocca aperta.

Dopo una doccia tutto sembrava ancora peggio. Mi chiusi in camera e iniziai a singhiozzare disperata, mi sentivo tremendamente in colpa. Chissà cosa stava facendo in mezzo alla strada a quell'ora tutta sola?

Per un giorno intero non misi piede fuori dalla porta della mia camera.

Il mattino seguente la prima cosa che decisi di fare, fu di guardare la mia immagine riflessa in loop, come ogni giorno da quando il soffitto e le pareti della mia stanza sono diventati degli enormi ed inutili specchi. Non saprei dire che cosa ma so che qualcosa era cambiato in me. C'era un qualcosa, un piccolo dettaglio, tremendamente diverso dal solito. Forse ero ancora sconvolta dalla notte prima.

Mia madre prese l'abitudine di accompagnarmi lei a scuola, a costo di arrivare tardi al lavoro. Dopo l'incidente non mi fece nemmeno toccare la vecchia Chevrolet azzurra di papà. La capivo, tanto non avrei avuto il coraggio di guidare.

All'entrata trovai Alex ad aspettarmi, il ragazzo perfetto, biondo, alto e muscoloso, il classico tipo di persona con cui sarebbe stata una come me. Ma detto sinceramente era un gran pezzo di stupido.

<< Ciao Carrie, tutto bene? Sembri molto stanca. Forse dovresti dormire di più anziché stare sveglia a pensare a quale vestito metterti il giorno dopo. Comunque se non hai niente da fare questa sera potremmo uscire, passo a prenderti alle 20 e 30?>>

Avrei dovuto declinare l'invito dopo quell'affermazione idiota ma non ce la facevo a stare a casa da sola, mia madre lavorava sempre fino a tardi quindi Alex era l'unica alternativa.

Le lezioni erano noiose come al solito, quando ero piccola avevo degli insegnanti privati e dovevo stare ad ascoltarli perchè in una classe composta da solo uno studente non c'è un granchè da fare. Mi annoiavo così tanto che ad un certo punto i miei occhi iniziarono a chiudersi da soli. La voce squillante dell'insegnante era sempre più distaccata, il brusio delle voci dei miei compagni si affievoliva lentamente fino a trasformarsi in silenzio, tutto intorno a me stava diventando un ombra, finchè non sentii un brivido lungo la schiena. Mi drizzai a sedere e spalancai gli occhi. Intravvidi una figura sfuocata al di là della finestra, la cosa strana è che eravamo al terzo piano. Sbattei le palpebre più volte e quell'immagine non spariva. Era come se stesse galleggiando spensieratamente ma al tempo stesso incuteva inquietudine e gelo. Non riuscivo a guardare da un'altra parte, la testa iniziò a farmi male, un sibilo continuo sembrava essersi incastrato nel mio cervello. Quando finalmente suonò la campanella, quell'immagine sparì. Violetta, la mia compagna di banco, mi stava fissando con i suoi occhietti azzurri e un sorriso malizioso sulle labbra.

<< Ehi amica, ti sei fumata qualcosa prima di entrare in classe non è vero? Te lo si legge in faccia! Ahahahah! Sembra che tu abbia appena visto un fantasma. Non pensavo che fosse il tipo da queste cose signorina Ross! >>

Questo perchè secondo lei non avevo niente di meglio da fare che fumarmi una canna prima di entrare a scuola. Certo. Però in parte ci aveva azzeccato, qualcosa avevo visto. Forse ero solo sotto pressione. Forse è stata colpa della stanchezza. Si, forse.

<< Tranquilla, il tuo segreto resterà al sicuro >> *occhiolino* << Anzi sai che ti dico? Se hai bisogno di qualunque qualcosa chiedi pure a me.
Ciao C! >>
Disse la ragazza alzandosi. Non sapevo se essere sconvolta o cosa.

UpsetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora